martedì, giugno 30, 2009
Prof Knox di Pino Creanza, intervista con l'autore
Pino Creanza è un ingegnere elettronico. Disegna strip. Niente di strano in realtà, con una bella TAC approfondita verrebbero in risalto le figure del menestrello e del narratore che in lui convivono pacifiche. Grande lettore sin da piccolo - i suoi occhialetti da presbite lo spingevano ad attività intellettuali - ama la scrittura. Basta leggere qualche passo dei suoi racconti per ragazzi o di viaggio per intuire la buona confidenza. Tale da poi portarlo ad andare oltre e manipolare il linguaggio nelle sue strip.
Creanza è pugliese, nato ad Altamura, nella Murgia barese, terra a cui è molto legato. Vi ha ambientato uno dei suoi libri illustrati, Michelino e il tesoro dei briganti, costruendo poi un blog derivato dal racconto in funzione didattica. È un creativo "multitasking", passa dall'elegante scrittura alle illustrazioni raffinate e ai fumetti minimalisti e surreali.
Prof Knox è la striscia con cui ha esordito agli inizi degli anni '90 su Frigidaire, splendida fucina di talenti e fumetto alternativo. Il protagonista è uno "sciensiato", uno dei migliori cervelli dell'era moderna. Parla uno strano italiano, dialoga con altri luminari da tutto il mondo e con la ferraglia informatica animata che lo circonda.
Dopo essere scomparsi per un po', il Prof Knox e il suo autore sono riapparsi in internet con una personalissima "Funzine" web chiamata "Silly Tragedies" (riprende il nome della sezione di Frigidaire dove aveva esordito assieme ad altri sciamannati della nuova onda del fumetto italiano). Ora una nuova striscia viene pubblicata ogni sabato con alcune righe di commento e introduzione (le tavole sono anche inviate per e-mail ad una lista di amici-lettori).
Di recente Creanza è tornato anche nella carta stampata, su Xl de La Repubblica, arruolato nel gruppo di disegnatori pazzi IUK, International Urban Culture (Tuono Pettinato, Maicol, Massimo Giacon e altri, spesso non molto compresi in questa iniziativa neopop). Sulle pagine di XL ha riportato alla luce una sua serie, Tom e Ponsi, una coppia di buffi adolescenti. Di questa e dei due topi squinternati Gino e Sberla mostreremo qualcosa in un prossimo post.
Data la facilita di scrittura e la divertente comunicativa di Pino Creanza, abbiamo scelto di farci raccontare meglio Prof Knox e un po' delle sue esperienze direttamente dalle sue parole con un'intervista. Al termine, come buona usanza, il dolce: una lieta annunciazione per i lettori di Balloons.
LEGGI L'INTERVISTA CON PINO CREANZA....
Da dove salta fuori il Prof Knox?
Il *Prof Knox* nasce agli inizi degli anni '90. All'epoca frequentavo un corso di fumetto tenuto da Sebastiano Vilella e Giuseppe Palumbo e si era creata l'opportunità di realizzare un inserto fisso su *Frigidaire* con nostri fumetti. Dovevo dunque creare un mio personaggio e l'idea che ho avuto è stata quella di pescare nel mondo del mio lavoro: sono ingegnere elettronico e per vie traverse ho sempre bazzicato il mondo della scienza, con le sue ingenue certezze e curiose assurdità. Mi è dunque apparso questo scienziatino con la testa a cocomero ed è stato subito amore.
(due tavole d'epoca di Knox)
Knox parla una strano idioma, quasi un grammelot da scienziato folle, solo che è molto comprensibile, oltre che esilarante. A volte sembra quello di uno squinternato dottore germanico che storpia l'italiano. Che lingua è?
Troppo geniale per assimilarsi alla normalità dei comuni mortali, Knox infilza uno strafalcione dopo l'altro; la sua furia creativa va di pari passo con la dissoluzione della logica convenzionale e delle consuetudini lessicali consolidate. Il linguaggio di Knox è una versione /ottimizzata/ dell'italiano corrente, con robuste iniezioni di dialetto barese, lingua notoriamente tra le più adatte a trattare le complessità teoretiche della scienza moderna. Eliminando le doppie consonanti e gli apostrofi, privilegiando la consonanza alle declinazioni, la fonetica alla grammatica, Knox ha raggiunto vette espressive sin qui inesplorate e credo che con il tempo le sue innovazioni si faranno strada anche tra la gente comune.
Il professore ha come personaggi spalla un po' di hardware ciarlante.
Knox non è solo: il fedele *Compiuter* lo accompagna sin dagli esordi, facendo con il suo buon senso digitale da contrappeso ai talvolta eccessivi slanci della fantasia creatrice del Professore. Accanto all'assistente meccanico si sono avvicendati svariati personaggi che non sto qui a menzionare e che rappresentano la crema della cultura /sientifica/ mondiale. L'ultimo arrivato è *Pulce*, un computer a rotelle amorevolmente costruito dallo stesso Knox, ma questa è già cronaca.
Mi sembra di capire che dopo l'esperienza degli anni '90 con Frigidaire, Mondo Mongo, Dinamite, Il Manifesto c'è stata una lunga pausa. Parli di un sonno profondo che ti separava dal mondo dell'editoria. Il ritorno è stato innescato dal ripescaggio sul Magazine XL? Dalle possibilità di ritrovare un pubblico con Internet e la diffusione dei fumetti sul web? E che hai combinato in quegli anni di sonno?
Verso il 1994-95, stanco dei tentativi di pubblicazione andati a vuoto e complice una nuova passione che mi assorbiva buona parte del (poco) tempo libero - cioè le arti marziali tradizionali cinesi (kung fu, tai chi chuan) - ho praticamente mollato i fumetti. Non solo i fumetti, ma anche il disegno, anche se di tanto in tanto ho continuato a scarabocchiare qualcosa, a fotografare e soprattutto a scrivere.
Quello che è successo in seguito è che vicissitudini varie mi hanno spinto, tre o quattro anni fa, a prendere un part-time dal mio lavoro, che mi rende liberi tutti i pomeriggi della settimana. Così ho ripreso a lavorare su progetti precisi, per esempio scrivendo e illustrando un racconto per ragazzi. Il ritorno in pista con i fumetti è tutto merito del web: grazie al mio sito e al blog sillytragedies ho riallacciato i contatti con i vecchi amici fumettari, e così è nata la collaborazione con XL.
Tra i tuoi debiti formativi inserisci Felix the Cat di Pat Sullivan, Krazy Kat di George Harriman, il Mickey Mouse degli esordi, quello nero con i pantaloncini corti dai grossi bottoni, il Popeye di Elzie Crisler Segar e il Signor Bonaventura di Sergio Tofano. E in effetti Prof Knox, Tom e Ponsi, Gino e Sberla palesemente discendono da quel ramo genealogico. Il laboratorio di Frigidaire esisteva già dal 1980, dieci anni prima del tuo ingresso (a proposito, ora la rivista è risorta ancora una volta come allegato mensile indipendente al quotidiano Liberazione). Come altri periodici della stessa razza, Cannibale, Il Male, aveva un'anima decisamente antagonista, non solo al sistema ma anche all'editoria classica del fumetto. Satira corrosiva e senza tabù. Giornalismo d'assalto e illustrazione a volte dirompente e un po' violenta. Se pensiamo a fumetti controcorrente come Ranx Xerox, che ci fa un Pino Creanza con le sue tavole garbate e surreali?
Frigidaire aveva il grande merito dell'apertura, era una palestra da cui ci sono passati in tanti... Il Prof Knox piaceva molto a Sparagna e a Scozzari (e infatti ha meritato un'apparizione sul librone edito da Rizzoli), e poi Knox fa rima con Xerox
[NDR: il libro a cui fa riferimento Creanza è edito dalla BUR e raccoglie a cura di Vincenzo Sparagna tutta la storia di Frigidaire e delle riviste sorelle, l'ho ricevuto da poco in regalo e merita davvero la lettura, vedi sotto assieme a una delle copertine "moleste" del periodico e a una delle strisce di Knox riportate].
È vero che tra le tue passioni e influenze c'è Javier Mariscal? Come racconteresti la scelta nelle strip di quello stile estremamente sintetico? Il tuo è un fumetto minimale e inclassificabile anche sotto l'aspetto dell'umorismo. Non si corre verso la grassa battuta finale, sembri divertirti già prima, nei percorsi e nelle situazioni surreali e bizzarre, nel linguaggio e nei dialoghi dei personaggi.
Mariscal ha probabilmente pescato nello stesso mare in cui ho pescato io. I miei topi sono in debito con i suoi, comunque. Credo che il mio stile "umoristico" sia nato casualmente e necessariamente dalle mie letture, dai miei gusti e dalla forma particolare del mio cervello. Devo dire che quando seguo questo istinto creativo mi sento sempre contento. Ogni volta invece che mi sono dovuto adattare a specifiche esigenze editoriali (essere più "cattivo" e "corrosivo", oppure più "impegnato" e "politicamente corretto") ho maturato un grande senso di frustrazione. Da questo punto di vista il web è fantastico.
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Annunciazione: la striscia di Pino Creanza appare davvero originale sulla scena italiana per perdere l'occasione. Dopo aver pescato dal nobile ramo Comix è il momento di chiamare anche un autore proveniente dallo stralunato laboratorio Frigidaire. Abile e arruolato alla causa di Balloons: Prof Knox apparirà qui ogni mercoledì con una nuova tavola. Qualcuno sostiene che i suoi lavori sono estremamente surreali e non di facile presa. Vedremo: siamo convinti che i nostri lettori familiarizzeranno presto con lo sciensiato dalla testa cucurbitacea.
Benvenuto Pino.
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lunedì, giugno 29, 2009
Palmiro di Sauro Ciantini
domenica, giugno 28, 2009
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sabato, giugno 27, 2009
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venerdì, giugno 26, 2009
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giovedì, giugno 25, 2009
Nirvana di Roberto Totaro
mercoledì, giugno 24, 2009
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martedì, giugno 23, 2009
Nirvana quinto al Salone del libro di Torino
Il quinto libro di Nirvana di Roberto Totaro è stato presentato per la prima volta al Salone internazionale del libro di Torino. Questa fiera è la più grande manifestazione d'Italia dedicata all'editoria, alla lettura e alla cultura. Ne parliamo volentieri perché è una delle occasioni civili e sociali del fumetto, in libera uscita dalle mille manifestazioni di settore: ormai quasi ogni regione italiana ha una sua piccola o grande sagra dedicata a cartoon e comics. La diffusione di questi eventi potrà anche sembrare interessante ma ai nostri occhi appare anche una colossale emarginazione, con un'inflazione di premi e entusiasmi autoreferenziali. Come nel caso precedente del free press di Monza - ve ne abbiamo parlato in un post qualche giorno fa - pensiamo sia importante che le strisce vivano in un normale contesto editoriale. Tra saggi, libri e narrativa - senza essere considerate un mondo a parte - nelle librerie e nelle edicole.
Com'è usanza in queste occasioni, anche Tot è stato circondato dall'affetto dei lettori a caccia di una copia del volume personalizzata con disegnino e firma.
Quest'ultima foto sotto è un giochetto per cinefili proposto da Totaro. Che ci fa dritto in posa vicino a quella fontana? Che piazza di Torino? Che significato ha?
Nirvana quinto esce ora nelle fumetterie e nelle librerie.
Allla Fiera di Torino è stata presentata in anteprima anche un'altra raccolta di comic strip italiane, una serie che vi abbiamo presentato di recente su Balloons, Panda likes di Giacomo Bevilacqua, Edizioni BD.
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lunedì, giugno 22, 2009
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domenica, giugno 21, 2009
Big Bang di Massimo Cavezzali
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sabato, giugno 20, 2009
Singloids dei Persichetti Bros
venerdì, giugno 19, 2009
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giovedì, giugno 18, 2009
Nirvana di Roberto Totaro
mercoledì, giugno 17, 2009
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martedì, giugno 16, 2009
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lunedì, giugno 15, 2009
Gibì e Doppiaw di Walter Kostner
Le strisce sono come i fiori, spesso nascono dove meno ce lo si aspetta. E se devono spuntar fuori alla luce, non c'è erbaccia, sasso, ombra o terreno incolto che tenga. Fanno il loro lavoro: germogliano, si sviluppano, si riproducono senza che l'uomo ci metta mano. Succede per davvero e se volete una conferma dovete leggervi - ma solo quando avete per davvero un po' di tempo e di calma - le strisce di Gibì e Doppiaw di Walter Kostner. Strisce atipiche, lo diciamo fin da subito, permeate di buonismo e di messaggi positivi. Niente a che vedere con le lame sottili e taglienti che la maggior parte dei cartoonist tengono strette tra i denti.
Strisce che per davvero sono nate da sé, dapprima sotto forma di schizzi nelle lettere che Kostner spediva ad amici in difficoltà, successivamente, reggendosi sulle proprie gambe, pronte ad andarsene da sole su giornali e riviste portando il loro messaggio a gente di ogni età. Strisce che stravolgono sorprendentemente a tratti il concetto stesso di "strip" riappropriandosi dello spazio bianco che sta tutt'attorno senza troppi complimenti e con tanta fantasia.
Walter, scultore di legno nella bottega del padre a Ortisei, è sempre stato una persona aperta e disponibile verso il prossimo. Ha trasformato il suo impegno, nel mondo dei giovani e dei ragazzi, in comic strip. Legato a filo diretto con tutte quelle realtà tipiche del mondo religioso ha scelto con il tempo un mezzo popolare ed efficace per lanciare i suoi messaggi, per raccontarci attraverso due stralunati personaggi quello che gli accadeva nella vita vera.
Gibì nasce così per caso, prendendo a prestito come nome le iniziali di un amico in preda ad una profonda crisi con cui Kostner ha avuto un intenso scambio epistolare, Doppiaw ruba invece la prima lettera del nome allo stesso Walter, il resto lo fa come al solito la fantasia.
I personaggi sono due clown o due bambini o due entità sospese nel vuoto. Il risultato non cambia. Con quella loro aria stralunata e sognante poco importa sapere esattamente chi essi siano. Potrebbero essere me e te contemporaneamente. Anche il tratto che li contraddistingue è molto etereo e sfuggevole, audace e semplice allo stesso tempo. Tutto per inquadrare bene il conteso: l'essenziale è quello che veramente serve. Gibì è quello curioso, quello in preda ai dubbi e alle domande. Doppiaw è l'amico onnipresente. Quello che anche quando non c'è sai che ti è vicino.
Lo diciamo noi per primi senza nasconderlo, ad una prima occhiata, sebbene il lavoro appaia fresco e professionale, si rimane per un po' interdetti. Per il semplice fatto che non siamo più abituati a sentirci raccontare cose belle. Pare che l'innocenza a volte faccia più paura dell'horror puro. E' chiaro che questi fiori colorati e semplici sono nati all'ombra di un campanile, vicino al sagrato di una chiesa, tanto sono intrisi di messaggi positivi e in fondo, di speranza. Scorrendo le pagine della raccolta edita da Città Nuova in occasione del ventenale della nascita della strip , si fanno vecchi incontri. Piccole perle di filosofia spicciola alla Schulz, spunti di denuncia ecologica, Mafaldiani riferimenti ai mali del mondo e tanto ancora.
Insomma una bella dose massiccia di bontà, da spalmarsi la faccia e uscir fuori a ritornare a prendere sberle dal resto della società. Nelle strisce di Kostner il tempo e lo spazio sono registri di un'altra dimensione, lo si capisce fin da subito. Servono solo a raccontare qualcosa e a definirlo per arrivare alla vignetta finale. Sono molti i giochi con il bianco e nero che vogliono esprimere un concetto, un'idea. La strip stessa viene piegata e sconquassata per giocarci su e dire in modo diverso cose "diverse".
Di raccolte di Gibì e Doppiaw ce ne sono parecchie visto che i personaggi hanno cominciato a prender vita dalla mente del lorto autore attorno alla fine degli anni '70. Sul sito della casa editrice se ne possono reperire alcune. Per i più curiosi sul web c'è anche il sito ufficiale (che poi a dir la verità sono due) e un gruppo Facebook molto attivo. Completano la raccolta alcuni divertenti cartoni animati - tratti dalle stesse strisce - sviluppati in collaborazione con la RAI e distribuiti a più riprese sul piccolo schermo negli anni passati. Molte sono inoltre, anche recenti, le attività educative rivolte al mondo giovanile che prendono spunto dalle strisce di Kostner.
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Palmiro di Sauro Ciantini
domenica, giugno 14, 2009
Big Bang di Massimo Cavezzali
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sabato, giugno 13, 2009
Singloids dei Persichetti Bros
venerdì, giugno 12, 2009
StoryBoard di Lele Corvi
giovedì, giugno 11, 2009
Nirvana di Roberto Totaro
mercoledì, giugno 10, 2009
Quiff di Cius
martedì, giugno 09, 2009
Pagine di comic strip: Il Caffè di Monza e Brianza
Abbiamo scovato un bel giornalino mensile gratuito, di quelli che trovate nei bar e nei negozi, ricco di fumetti che convivono tranquilli tra recensioni e segnalazioni di spettacoli ed eventi cittadini. Si chiama Il Caffè di Monza e Brianza.
La free press italiana ha avuto un'espansione notevole negli anni scorsi ma non ha mai brillato per creatività e coraggio. Spesso i giornalini che rimediamo nei sottosuoli e nei bar delle città sono brutte copie della stampa a pagamento. Ovvio che debbano vivere di pubblicità ma da qui a trasformarsi in meri contenitori di inserzioni con le informazioni che svolgono il ruolo di patate e verdura ce ne passa. Per le comic strip, le vignette e il disegno, intese come forme di classico intrattenimento giornalistico, sono poi un'occasione perduta. Tra i più diffusi, solo Metro, proprio perché derivante da un modello non italiano, continua a ospitarne con successo. Non poteva essere diversamente: spesso le redazioni dei free press nascono dagli scarti della stampa nazionale per fare grossi profitti ottimizzando al massimo sui costi. Dalla serie B del nostro giornalismo non ci si poteva attendere di più.
Leggi il resto dell'articolo e vedi alcune strip….
Il caso del piccolo mensile di Monza è diverso. Il direttore responsabile è un personaggio che ha amato i fumetti per tutta la sua vita: Paolo Telloli.
Punto da chiarire subito: Il Caffè di Monza e Brianza non è un periodico di fumetti, non trovate in prima pagina la solita guerriera sexy che rompe il culo a tutti. È un pacifico mensile di informazione. E proprio per questo ci piace. Le strisce stanno tra tipici contenuti di un free press. Un editoriale, un articolo su qualche tema cittadino, delle sezioni per libri, cinema, teatro, musica, segnalazioni di spettacoli, diritti dei cittadini, scadenze, ricette. Ben scritti e impaginati in un piccolo formato A4 dalla grafica curata. Manca l'oroscopo e solo per questo meriterebbe 100 punti di bonus. E poi i fumetti, a puntate o nella forma comic strip, messi qui e là, a svolgere il ruolo di intrattenimento. La vita civile dei fumetti, quella non emarginata, come è sempre stato nella tradizione originale e popolare della pagina delle comic strip nei quotidiani. "La normalità", ci verrebbe da dire, constatando con amarezza che della normalità non si parla se non nelle situazioni anomale.
Ovvio che la mano di Telloli si sente. Ad esempio nella scelta di richiamare e offrire al mercato le inserzioni pubblicitarie accompagnandole spesso con illustrazioni, come nell'esempio sopra dove la reclame di uno studio dentistico è supportata da una tavola di Fulber (non a caso, storicamente Telloli è uno dei suoi mentori).
[Sui rapporti tra pubblicità e comic strip vedi i numerosi esempi mostrati su Balloons].
In una pagina sono raccolte alcune comic strip, non molto conosciute. Con una scelta condivisibile vengono pescate dai cassetti di Tiberio Colantuoni due serie. L'autore è scomparso improvvisamente il primo gennaio del 2007 e avrebbe meritato maggiore notorietà. La prima Prato e Asfalto è dedicata ai problemi ecologici.
La seconda, Nero su Bianco, è un esperimento, una striscia silente realizzata sul contrasto dei due colori. Come raccontava Colantuoni in un'intervista rilasciata ad Ink (periodico di fumetti curato da Telloli), "quando si lavora da tanto tempo in questo settore le idee nascono continuamente, si sviluppano e se non ci sono editori per proporle si lasciano nel cassetto in attesa di cambiamenti".
La terza striscia, Diabolic, come si ricava dal titolo, è una parodia casereccia del celebre personaggio delle sorelle Giussani. Anche questa ben disegnata e costruita su un umorismo semplice. Sino ad ora era apparsa sui fogli de "La Gazzetta di Clerville" del Diabolik Club, roba ovviamente per addetti al culto del "re del terrore". Gli autori sono Fogo e Ratti, alias il disegnatore Dimitri Fogolin e lo sceneggiatore Stefano Ratti.
Di questa serie esistono già due raccolte praticamente autoprodotte da Fogo inventandosi una casa editrice con un vivace gruppo di amici, la Fame Comics.
Diabolic non è l'unico misfatto nel genere comic strip della simpatica copia Fogo e Ratti. Fame nera è una striscia ambientata nel terzo mondo dove mischiando le carte e parlando di negretti e stereotipi vari nel genere negritudine i due autori cercano schiaffoni dai paladini del politically correct. I protagonisti si chiamano Tarek, Babù, Imana, Amebu, tutti nomi tratti da vere novelle Nubiane e Nigeriane.
Altri esempi della serie in questa pagina di Kronolab. Il sito è il laboratorio creativo di Dimitri Fogolin. Ci piace il suo modo di disegnare, il tratto è sicuro e professionale, ha una buona varietà di registri e stili, l'inventiva non manca.
Tornando al Caffè di Monza e Brianza, c'è un'altra pagina che volevamo mostrarvi. Si chiama Il Caffèlatte e rifà il verso a quelle introduttive del leggendario Corriere dei piccoli, a volte con tavole e didascalie in rime baciate, altre con storielle silenti come nell'esempio sotto.
Nei due riquadri vicino alla testata c'è lo spazio per inserzioni pubblicitarie, secondo un tradizionale stile giornalistico. In attesa di venderlo Telloli ci ha inserito la reclame di Ink. È un trimestrale che pubblica dal 1994 con pazienza e costanza, tratta di critica fumettistica affrontando di volta in volta un genere specifico. Con tenacia e orgoglio per la buona qualità, lo vende sotto un'altra sua etichetta, la Lapis Lapsus Edizioni, nelle fiere e nelle varie manifestazioni del fumetto, oppure per corrispondenza.
Paolo Telloli è un piccolo elfo del sottobosco editoriale fumettistico, senza grandi numeri e senza molta pecunia, ma dotato di tanta passione, cultura e conoscenza di questo ambiente (non dimentica nessuno e una volta entrati in contatto con lui vi manderà gli auguri di Buon Natale per sempre). Ha iniziato l'attività di fumettista nei primi anni '70, esordendo sulle pagine de L'Intrepido. Tra i suoi lavori originali merita la segnalazione la serie dell'antiquario H.W. Grungle. È autore di un buon abbecedario per l'apprendista dei fumetti. Negli ultimi vent'anni (va ormai per i 61) ha spostato la sua attività nel campo della pubblicità.
Ora è arrivata la scommessa del free press. I nostri migliori auguri. Ad averne come lui.
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