domenica, dicembre 30, 2007

 

BUON 2008 AI LETTORI DI BALLOONS








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venerdì, dicembre 28, 2007

 

La collana di Nilus degli Origone

(articolo a cura di Umberto Randoli)







Continuiamo con gli acquisti fatti a Lucca.
La
COEDIT ha fatto uscire altri 4 volumi di Nilus.
Nate nel 1976 sulle pagine del Mago le divertentissime strip dei
fratelli Origone raccontano, con spunti di satira e spassose parodie, di un antico Egitto che vive situazioni e guai molto simili a quelli attuali. Prima o poi dedicheremo un articolo approfondito a questa popolare striscia italiana.
I primi quattro volumi erano usciti nel 2006 per commemorare i 30 anni della strip. La serie era stata offerta in allegato al quotidiano Il Secolo XIX a 2,50 euro.
Si tratta di piccoli e economici volumi di 96 pagine contenenti ognuno circa 350 strisce disposte quattro per pagina. 172 strip sono inerenti all'argomento del libro mentre 184 fanno parte del "Krononilus : Nascita ed evoluzione di una striscia", una rubrica che, negli 8 volumi, ha raccolto in ordine cronologico tutte le strip dalla numero 1 alla 1472.
Ogni raccolta è corredata da una prefazione di Frank A. Goriol e da una piccola scheda che descrive alcuni personaggi.







Sono ottime riedizioni: se proprio dobbiamo trovare un difetto è la costola bianca priva di titolo e numero. I volumi sugli scaffali della libreria diventano anonimi.
Anche la seconda serie che ora vi segnaliamo ha avuto una prima diffusione
impacchettata con Il Secolo XIX.
Teoricamente la collana è terminata ma l'editore non esclude una prosecuzione se il riscontro dei lettori sarà buono.

Albo 1 "Grandi opere" con strisce dalla 1 alla 184

Albo 2 :"Piramidi di debiti" con strisce dalla 185 alla 368

Albo 3 "Gossip d'Egitto" con strisce dalla 367 alla 550

Albo 4 :"Ora di religione" con strisce dalla 551 alla 736

Albo 5 "Faraoni si nasce" con strisce dalla 737 alla 920

Albo 6 :"Guerra e pace" con strisce dalla 921 alla 1104

Albo 7 "Arti e mestieri" con strisce dalla 1105 alla 1288

Albo 8 :"Miti e miraggi" con strisce dalla 1289 alla 1472




[cm 16x21, brossurato, 96 pagine in B/N, 5 euro, Coedit]

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giovedì, dicembre 27, 2007

 

KICO di Daniele Brolli e Donald Soffritti

(articolo a cura di Umberto Randoli)



Tra le novità di Lucca c'è stato anche un libro di strisce inedite. No, non sto parlando del favoloso Strrrippit ma di un altro volume. In realtà sono molte le novità uscite.

Iniziamo la nostra rassegna con Kico, edito dalla
Comma 22. Il volume raccoglie tutte le tavole di "Sportivamente Kico", uscite sulla Gazzetta dello Sport nel 2002 su commissione della Fortitudo Pallacanestro di Bologna e prodotte da Daniele Brolli e Donald Soffritti (vedi anche il blog di questo autore allievo di Bonvi).



Il protagonista è un bancario malato di sport. A suo favore occorre dire che, oltre a quello parlato e televisivo, il nostro eroe lo sport lo pratica anche. Insieme a due colleghi, l'enorme Aristide ed il mite ragioniere Ugo (citazione?), si cimenta in tutte le discipline, con esiti generalmente disastrosi fino all'entrata in squadra del giocatore straniero, il piccolo cinese Shaolin.


il piccolo cinese Shaolin e il gatto Star


Completano la rosa dei personaggi la madre, la fidanzata Clara (vittima naturale) e il gatto Star (vedi sopra, o meglio, sotto il cinese Shaolin) .
Le strip sono state successivamente animate nello
studio Cartobaleno e potete vederne alcune sul sito della Comma 22.

Ho contattato Donald Soffritti per chiedere informazioni sulla nascita della striscia ed ecco la sua risposta:

"La Fortitudo pallacanestro ha spesso iniziative di questo tipo. All'interno della Fortitudo ci lavora Nino Pellacani, ex cestista e amico di Brolli. Pellacani contattò Daniele segnalando questa possibilità, ovvero comperare uno spazio sulla Gazzetta dove mettere una strip giornaliera a carattere sportivo.
Vista la destinazione, si raccomandarono alcune cose: dovevano parlare di sport in genere anche se un po' più di calcio visto che siamo in Italia e gli argomenti dovevano essere "trattabili", quindi una censura ponderata alla radice, onde evitare di essere cassati dalla Gazzetta stessa. Per Daniele non fu facile: quando ti tarpano le ali di partenza diventa duro fare i creativi, però è stata una palestra anche quella. Le strip dovevano essere 200, nel senso che la Fortitudo aveva comperato lo spazio sulla Gazzetta per 5 mesi.
Nella parte iniziale della strip, nel cerchio dove adesso c'è Kico c'erano i loghi degli sponsor che aderivano all'iniziativa e il titolo della serie era solo scritto in alto.
Io preparavo 7 strip in 2/3 giorni, le spedivo in Fortitudo il giovedì e coprivano un'intera settimana. Per me è stata una palestra di sintesi incredibile. Non facile ma formativa al 100%!"

Complessivamente il libro merita l'acquisto. Le strip sono ben disegnate e le battute divertenti (anche se alcune un po' scontate, ma è normale quando si deve inventarne una al giorno), i personaggi risultano subito simpatici.


Nel libro si afferma che si tratta di animali antropomorfici e viene lanciata la sfida a individuarli. Mi sono arreso subito e ho chiesto la soluzione. Ora so quali sono ma non lo rivelerò nemmeno sotto tortura (dietro lauto compenso sono disposto a trattare).
La raccolta è arricchita da due omaggi di Ortolani e Cavazzano e da alcune pagine di schizzi inediti.


Il fatto che Brolli sia tra i soci fondatori della Comma 22 ha permesso che queste strip non andassero nel dimenticatoio. La stampa di questo volume è sicuramente una buona e coraggiosa iniziativa. Mi piacerebbe anche che molte vecchie strip italiane venissero ristampate ma non credo che in Italia troveremo editori così arditi.

[KICO, Daniele Brolli - Donald Soffritti, cm 17x24, brossurato con bandelle, 112 pagine in B/N, 14 euro, Comma 22]

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venerdì, dicembre 21, 2007

 

Buone Feste

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giovedì, dicembre 20, 2007

 

The Comics Curmudgeon

The Comics Curmudgeon a  http://joshreads.com/

Che c'è di meglio da fare in questo clima di finta bontà prenatalizia se non segnalarvi il blog più perfido che esista in tema di comic strip?
L'autore di "The Comics Curmudgeon" all'indirizzo
http://joshreads.com/ si diverte a maltrattare tutte le strisce che appaiono nella pagine dei quotidiani. Curmudgeon significa individuo intrattabile, musone. Aggiungerei malmostoso per l'ostinata ferocia con la quale va a beccare tutti di difetti delle strip che cadono sotto le sue grinfie. Non potremmo definirlo un critico perché le buone parole raramente si alternano alle mazzate. Sembra anzi che l'unico obbiettivo sia evidenziare le cavolate che i cartoonist combinano. Il web è divertente proprio perché c'è di tutto. Trovi persino qualcuno che mette tutta questa dedizione alla critica maldicente. Verrebbe da chiedersi da dove arriva tutta questa pazienza per curare un blog con una vocazione solo al mal di pancia, e proprio su questo tema specifico. Chissà da quale spelonca nordamericana digita veleno con questa ferocia. Di certo è uno che conosce molto bene il mondo delle comic strip, non è un ragazzino, è esperto come pochi e ha un certo talento per avvertire le stonature delle tavole. Potrebbe persino essere un vecchio cartoonist con problemi di digestione.
Detto questo e aggiunto che noi su Balloons non saremmo proprio mai capaci di essere così cattivi (abbiamo più una vocazione alla divulgazione e amiamo con benevolenza tutta la scena delle comic strip) Comics Curmudgeon è comunque uno spasso. Serve un buon inglese per seguirlo, ma anche per i non intenditori è un bagno nell'acido. Non ha rispetto per alcuno, nemmeno per i grandi vecchi, distrugge con sarcasmo le ultime strip di B.C. o Momma perché hanno battute vuote, non gli va bene la colorazione artefatta delle daily strip, prende per i fondelli le smancerie romantiche delle avventure, becca i difetti dei disegni e dei balloon, i tempi sbagliati, le assurdità delle sceneggiature o dei fondali, le incongruenze dei particolari, la stupidaggine dei temi. Senza pietà, con ironia malefica, ma quasi sempre coglie nel segno. Bravissimo a disattivarvi la sospensione della credulità necessaria per divertirsi nel mondo dei fumetti. Non parliamo poi del massacro delle strip sdolcinate in ambiente famigliare o stile soap opera, tipo
Family Circus, For Better Or For Worse, o Apartment 3-G, con quelle è come sparare sull'autoambulanza della Croce Rossa.
Del resto si deve riconoscere che tutti i cartoonist sottoposti a un buon ritmo di lavoro per esigenze di produzione (o per auto disciplina quando anche non hai un editore) finiscono spesso per bucare qualche striscia (talvolta molte), curando più la quantità a discapito della qualità.
Ci sta anche questo nel web e l'aggiungeremo ai nostri siti imperdibili.

[un grazie all'infaticabile esploratore del web Umberto Randoli per avermi segnalato questo terribile blog]

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mercoledì, dicembre 19, 2007

 

La Gazzetta della Giungla di Roberto Totaro


Tempo di suggerimenti per regali natalizi. E allora ne aggiungiamo uno noi in tema di comic strip. È un piccolo libretto di tavole autoconclusive, strisce, che vi stupirà per la sua universalità: "La Gazzetta della Giungla" di Roberto Totaro (vi abbiamo parlato di lui a proposito di Nirvana in diversi post precedenti). Potete regalarlo ad un bimbo di 5 anni ma funzionerebbe anche con un adulto. In genere i fumetti colorati semplici dell'editoria per l'infanzia e i ragazzi danno un po' di nausea per il miele che di solito viene spalmato a quintali. Queste tavole coloratissime e spesso silenziose invece possono essere divorate con piacere anche da occhi esperti, disincantati e allenati all'ironia.
Scimmiette dispettose e goffe, elefanti irascibili e giocherelloni, farfalle nevrotiche e altri abitanti della giungla ne combinano davvero di tutti i colori. Roba per bambini intelligenti e per adulti che hanno conservato il bambino che viveva dentro di loro. Tavole che educano i più piccoli al gusto delle strisce, che possono essere ricordate come esempio di un'arte della sintesi nel raccontare con i disegni.


Vi dicevamo del colore: è particolarmente brillante, davvero un piacere ottico da gustare con calma, perché Totaro ricorre al paziente lavoro manuale, alle ecoline e non alla colorazione computerizzata come si usa sempre più spesso ormai. Il risultato è molto originale anche perché si distacca dalle tonalità pescate dalle solite tavolozze preconfezionate dei programmi di grafica.

L'opera è presentata e sostenuta dalla FISM (Federazione Italiana delle Scuole Materne) e gli introiti dell'iniziativa sono destinati alla formazione del personale insegnante. Ma è anche un lavoro già pronto per l'esportazione all'estero in diverse versioni, come è nella tradizione di Totaro (vende più fuori dall'Italia che nelle nostre librerie), proprio per le sue caratteristiche di comunicazione globale.

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martedì, dicembre 18, 2007

 

Inkspinster


Inkspinster © Deco 2oo1-2oo7 E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autrice

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lunedì, dicembre 17, 2007

 

Ludwig - La striscia del lunedì


Ludwig © Gab 2000-2007 - E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autore

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venerdì, dicembre 14, 2007

 

Miss Peach di Mell Lazarus


Prima ancora di Momma Mell Lazarus aveva ideato un'altra striscia, Miss Peach. L'occasione arrivò con un concorso della United Feature rivolto a cartoonist emergenti che aspiravano ad entrare nella rete di distribuzione del syndicate. Lazarus scelse il soggetto osservando che nelle pagine di comic mancava una striscia in un ambiente scolastico. Miss Peach non vinse ma poco più tardi Lazarus riuscì a piazzarla sul New York Herald-Tribune. L'esordio è del 4 febbraio 1957 (sopra lo spazio di "scarto" di una sunday comic).



La scuola elementare dove insegna miss Peach si chiama Kelly School in onore di Walt Kelly il creatore di Pogo.
Con un evoluzione abbastanza veloce il soggetto della striscia, come spesso succede, si trasformò radicalmente. L'idea iniziale era quella di una satira contro il sistema educativo e scolastico. Lazarus però, come vi abbiamo raccontato nel precedente articolo su Momma, era decisamente orientato verso un fumetto più psicologico e psicanalitico che prendesse spunto da aspetti particolari della vita comune e delle relazioni sociali. Le aule della scuola diventarono così solo il fondale della scena, un teatrino come un altro. I bambini scambiavano riflessioni troppo complicate e profonde per la loro età. Come in un'altra ben nota strip finirono per diventare uno specchio del mondo degli adulti. Il bersaglio dell'autore (non l'unico) si spostò sull'ipocrisia in tutte le sue forme.



L'insegnante Miss Peach, in principio la star della striscia, diviene una figura secondaria, quasi una spalla. I protagonisti sono i terribili alunni con i loro conflitti dialettici, le loro riflessioni, frustrazioni. L'ingenuo Arthur, il timido Ira, la caporiona Marcia, la scaltra Francine, il brillante Freddy e tutti gli altri sono arguti, taglienti, ironici ma allo stesso tempo convivono con il loro umor nero, le depressioni (Ira in particolare è uno dei personaggi più spassosi, sempre in analisi dallo psicologo).



Talvolta i maschietti s'innamorano, o credono di essere in quello stato, per finire poi prede del sarcasmo femminile. Il gusto preferito di Lazarus è un mix di amarezza e spiritosaggini. Un umorismo definito dai critici "sick".


Quanto al disegno è ancora più primordiale ed elementare rispetto a quello già disadorno di Momma, persino con tratti infantili. Osservate ad esempio come raffigura i banchetti della scuola. Teste enormi su corpicini, scenario appena delineato, dialoghi feroci, questa la formula di base.
Pur non essendo un tratto di certo innovativo curiosamente pescava uno stilema di Picasso: entrambi gli occhi stanno sullo stesso lato del naso (farà scuola: in Italia così i personaggi del
Crow's Village di Lele Corvi).


Miss Peach arrivò in Italia sul quinto numero di Linus nell'agosto del 1965. Una prima raccolta fu pubblicata nel 1976 nella collana Oscar Mondadori. Per molti anni l'infaticabile Lazarus curò in parallelo due strisce.
Miss Peach fu chiusa dall'ormai anziano autore nel 2002 (Momma sembra ancora viva invece). Oggi quasi tutte
le sue raccolte in lingua originale sono purtroppo fuori catalogo e reperibili con difficoltà.


Esiste ancora un'altra striscia di Lazarus ma con uno stile completamente diverso. Quasi impossibile riconoscere che c'è dietro lo stesso autore anche perché firmo le tavole con il pseudonimo di Fulton in collaborazione con Jack Richard. La strip aveva per titolo Pauline McPeril (sotto un esempio).
Nacque nel 1966 ed era una continuity strip, avventure a puntate con protagonista una bella ragazza. Le tavole erano disegnate con lo stile realistico di questo genere. Per quanto carica d'ironia e sarcasmo (o forse proprio per questo) non incontrò i favori dei lettori e durò solo tre anni. Pauline McPeril è apparsa dalle nostre parti su Linus per un po' di numeri a partire proprio dal 1966.




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mercoledì, dicembre 12, 2007

 

Momma di Mell Lazarus


Quanto diventano rompiballe le mamme con i figli adulti? È un soggetto brillante per una strip, consente mille varianti e trova una miriade di lettori pronti a identificarsi e a riderci su.
Momma dell'ormai ultraottantenne Mell Lazarus ha avuto un gran successo negli anni settanta e ottanta. In Italia fu pubblicata da Il Mago, ebbe l'onore di due raccolte nella collana Oscar Mondadori e, a conferma che questo è un genere giornalistico per adulti, trovò spazio, non a caso visto il tema, nel periodico femminile Grazia, molto in auge tra le madri di famiglia benpensanti e benestanti.

Momma è una strip davvero classica, quasi un modello. Vive dell'incredibile talento letterario dell'autore e della sua capacità di montare dialoghi carichi di sarcasmo, sulla base di un disegno essenziale, veloce e minimalista, con trovate così semplificanti che appaiono divertenti per la sfacciataggine. Ma per capire meglio facciamo subito due passi dietro la scena e citiamo alcune affermazioni di Mel Lazarus che danno un'idea della sua filosofia.


Come racconta Franco Cavallone nella prefazione all'Oscar Mondadori del 1973, Lazarus considera Momma (così come Miss Peach l'altra sua celebre strip di qualche anno precedente) "un prodotto più letterario che grafico". Afferma con civetteria di non sapere disegnare gran che. E in effetti nel suo percorso artistico buon spazio ebbe l'attività di scrittore di racconti. Nelle strip (che firmava semplicemente come Mell) - amava sostenere - si finisce solo per usare altri muscoli cerebrali ma la sostanza, la pasta letteraria di base è la stessa. I disegni sarebbero solo dei diagrammi indicativi, mentre il focus è tutto sulle parole, i testi, i dialoghi, le venature psicologiche e la caratterizzazione dei personaggi.



In realtà le cose non stanno esattamente così. Lazarus esagerava, non era affatto questo disastro nel disegno. Sta in pieno in quel filone sublimato da Schulz, dove con poco tratto si racconta molto. Non si perde in particolari, dimentica i fondali, qualche arredamento disegnato in modo infantile ma sapeva dare quel minimo tocco alle espressioni e ai movimenti fuso perfettamente con gli scambi di battute.

Se questa è la visione più classica della striscia, disegno povero e dialoghi micidiali, spesso molto più belli di quelli che trovereste in tanta narrativa, non si deve pensare che esista una regola. Anzi - opinione personale - amiamo moltissimo anche le strip, come dire, più "disegnate".

Perché recuperare Momma oggi? Ha mantenuto intatto il valore nel tempo, le mamme sono state e saranno sempre così. A Mell Lazarus è bastato forzare alcune caratteristiche per farne un archetipo micidiale. La sua Momma è vedova, sola, frustrata ma non si arrende al destino ed è dotata di una lingua tagliente. Sempre pronta a far sentire in colpa i tre figli grandi perché non le dedicano abbastanza attenzione, in attesa sempre di una telefonata o una visita che non saranno mai abbastanza lunghe.

I tre figli sono modellati per rappresentare tutta la gamma di prole possibile e giocare sui contrasti. Il più grande, Thomas, quarantenne, è sposato. La sua famiglia è campo di battaglia ideale per interferire. Con la nuora Tina Momma può pescare tutto il peggio dell'odiosità nel ruolo di suocera. Il secondo, Francis, è un ventenne senza né arte né parte, pieno di sciocco entusiasmo, tutt'altro che brillante, qualche tonalità hippy, una vittima sin troppo facile per il sarcasmo materno. Infine c'è la figlia Marylù che cambia come niente ogni settimana datori di lavoro e fidanzati. Momma diffida degli uni e degli altri. Come per Francis non esiste mai un pretendente gradito. Vorrebbe che si sistemassero ma lei, la mamma terribile, è un martello. In mille strisce e varianti la vedremo smontare tutto e tutti.


Il meccanismo della scena è oliato, perfetto, continuo, tipico di una "daily strip". Momma è un concentrato dell'eccesso di affettuosità di tutte le nostre mamme. Il guaio è che, come sappiamo, di mamma ne esiste una sola e non c'è resistenza. Siamo vittime predestinate. Dei ricatti sentimentali, dei sensi di colpa, delle insinuazioni, dell'ironia feroce di quella che dovrebbe recitare il ruolo di simpatica e tenera anziana.


Momma può apparire patetica e depressa ma nella costruzione di Lazarus è un leonessa dall'umorismo feroce. Non bastano i figli per tirare frecciate. C'è un pretendente, certo Mr. K, grigio come l'asfalto nell'animo, triste e instancabile corteggiatore. È di una meschinità senza fine ma Momma sembra consentirgli la frequentazione per il solo gusto di esercitare la superiorità e rovesciargli addosso il suo armamentario sarcastico. Ogni tanto Lazarus aggiunge altre prede a questo terribile mostro di dialettica: vicini, parenti, amiche. Nessuno la spunta.


È anche una striscia che gira con il mestolo la melanconica mucillaggine della vita, come altre dell'epoca, tipo Gummer Street. Affonda nelle venature tristi della vita quotidiana, delle passioni irrisolte, delle delusioni, infilzando tutto con ironia come a voler rendere sopportabile la quotidianità. Ha uno spessore proprio per questo, è una striscia di vita (anche i Peanuts, come vi abbiamo raccontato, nascondevano cupi umori). Potrebbe essere un buon esempio per tanti nuovi autori che si affacciano in internet: si vedono molte nuove strip, anche ben disegnate, ma senza anima, con pupazzetti e battutine ma vuote come zucche, autoreferenziali, lontane dalla vita della gente comune, in un eterna fantasilandia, come se fossimo rimasti rinchiusi in un cinema con il più mieloso dei film Disney.

Mell Lazarus agli inizi della carriera è stato assistente di Al Capp per Lil'l Abner L'esperienza gli ha di sicuro regalato un certo gusto intellettuale nell'elaborare le strisce. Ha vinto diversi premi ed è stato una figura di primo piano sulla scena delle comic strip assumendo anche il ruolo di presidente della National Cartoonists Society.

In rete trovate ancora strisce di Momma su www.comics.com.

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lunedì, dicembre 10, 2007

 

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Ludwig - La striscia del lunedì


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venerdì, dicembre 07, 2007

 

StRRRippit a Natale (secondo Lele Corvi)

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giovedì, dicembre 06, 2007

 

Un piccolo album scaricabile della Fantagraphics


È un assaggio di comic strip dal bancone, come quelli stuzzichini che i salumieri mettono in offerta gratuita davanti agli occhi per invogliare. "Comic Strip Masterpieces" è un piccolo album scaricabile offerto dalla leggendaria casa editrice Fantagraphics con alcune delle strisce più belle di tutti i tempi: The Yellow Kid, Little Nemo, Krazy Kat, Popeye, Gasoline Alley, Little Orphan Annie, Dick Tracy, Flash Gordon, Terry & the pirates, Steve Canyon, Our Gang (la striscia che Walt Kelly disegnava prima di Pogo), Peanuts, Dennis e B.C.

Ha ovviamente uno scopo promozionale: sono tutte strisce storiche che la Fantagraphics con il tempo sta riproducendo in splendidi album (vi abbiamo ad esempio già parlato delle sunday comics di Krazy Kat, Gasoline Alley) ma è davvero una bella carrellata sulle pagine di comic strip del '900.

La buona notizia da aggiungere è che la pubblicazione sembra avere una periodicità.



Per scaricare gratis le 16 pagine:

www.fantagraphics.com/downloads/COMICSTRIPMASTERPIECES.pdf

(Sono 4 mega e mezzo, neanche tanto per le attuali connessioni internet. Vorremmo consigliarvi una stampa per goderselo poi con calma su carta in qualsiasi angolo di tempo della giornata, ci abbiamo provato, ma la resa migliore viene dal pdf direttamente sullo schermo. Grazie all'amico Lido Contemori per l'imbeccata. Buon divertimento)

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mercoledì, dicembre 05, 2007

 

Tack Knight

(Articolo a cura di Cius)



Benjamin Thackston Knight, o più semplicemente Tack Knight (simpatica la sua inconfondibile firma a forma di piccolo chiodo dalla testa larga, dal significato della parola "tack" nella lingua inglese), è stato un cartoonist americano tra i precursori del genere. Nato nel 1895 nel North Carolina ha iniziato da giovane la sua carriera presso l'Oakland Tribune nel 1914, a soli 19 anni.


Di questo autore, poco conosciuto, è stata pubblicata recentemente su Flickr una interessante galleria di scansioni del "Tack's Cartoon Tips for the Aspiring Cartoonist", una di quelle guide che tanto amo sull'arte dei comics. E' ovvio che in quei disegni il peso del tempo si fa sentire (è del 1923) e che l'opera va intesa più come un memorandum che come una guida vera e propria pur rimanendo assolutamente interessante riscoprire a distanza di tempo gli stili e i particolari dell'epoca e qualche nozione sempre in voga.

Tra le altre cose, spulciando sul passato di Knight, si scopre con piacere che è stato anche un autore di comic strip con le sue 'Baby Sister' del 1929 e 'Little Folks' del 1930. E qui c'è una curiosità: quest'ultima strip, nel titolo, ricorda molto i ben più famosi "Li'l Folks" di Charles Schulz comparsi però solo nel 1947, circa 15 anni dopo, sotto lo pseudonimo di Sparky.




All'epoca come già detto, Schulz tentò in tutti i modi di mantenere il nome originale alla serie con il crescere del suo successo. Ma fu proprio Tack che chiese a lui e al suo Syndicate di non utilizzare quel titolo per i suoi lavori pensando, un giorno, ad una ripresa delle proprie strip. Così successivamente Larry Rutman della United Feature Syndicate chiamò Schulz dicendogli che avevano trovato il nome che faceva per lui. Sparky si aspettava qualcosa di simile a "Charlie Brown" o "Good Ol Charlie Brown" proposti come titoli sostitutivi, ma il destino, si sa, fu ben diverso battezzando i bambini più famosi del mondo con il famigerato "Peanuts" che Schulz negli anni non nascose di detestare profondamente.
Riteneva il nome addirittura orribile, insignificante, inappropriato e confuso. Pensava si sarebbe finito per associarlo a qualche personaggio e riteneva assurdo riferirsi a dei bambini con l'appellativo di "noccioline".
Si pensò comunque che il titolo sarebbe piaciuto agli editori e avrebbe venduto bene, nonostante le sue lamentele. Parole di Schulz: "Cosa avrebbe potuto fare a quel punto un giovane sconosciuto di St. Paul se non accettare?"

Anni dopo parlando con il product manager Bill Anderson, Schulz scoprì che il Syndicate a quel tempo gli aveva chiesto di inventarsi un titolo per una comic strip con dei bambini. Anderson annotò su un foglietto una decina di possibili nomi, tra cui anche Peanuts, e confessò di averli pensati tutti senza aver mai letto nemmeno una sua strip!

Inutile dire che Tack negli anni seguenti non disegnò mai più "Little Folks".

[Parte di queste informazioni e molto altro della storia di Charles M. Schulz si trovano all'interno di "You Don't Look 35, Charlie Brown" un libro, sfortunatamente temporaneamente fuori stock su Amazon. Alcuni lavori di Tack Knight sono comparsi su un altro libro disperso ma assai interessante intitolato "Funnies 1895-1935". Chi avesse altre notizie o strip dell'autore può segnalarcelo]




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martedì, dicembre 04, 2007

 

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lunedì, dicembre 03, 2007

 

Ludwig - La striscia del lunedì


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sabato, dicembre 01, 2007

 

StRRRippit sotto l'albero di Natale (secondo Deco)

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