mercoledì, dicembre 31, 2008

 

Auguri

Tutti i personaggi delle strisce apparse nel 2008 su Balloons, Buon Anno ai nostri lettori


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martedì, dicembre 30, 2008

 

Inkspinster



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lunedì, dicembre 29, 2008

 

Palmiro di Sauro Ciantini

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venerdì, dicembre 26, 2008

 

L’anniversario del Corriere dei piccoli: cent’anni del fumetto italiano?


Grandi feste per il centenario del primo numero del Corriere dei piccoli. La data storica è il 27 dicembre 1908. Le celebrazioni sono iniziate presto durante il 2008: l'onore di un francobollo, articoli, saggi, libri con riproduzioni delle antiche pagine.




La nascita del "corrierino" viene fatta coincidere con i primi cento anni di vita del fumetto italiano. Quello che stiamo per scrivere ci porterà all'inferno ma pazienza, comunque ci finiremo per tante altre ragioni.
È giustificabile che l'universo del fumetto italiano si guardi un po' indietro e costruisca una propria mitologia. Serve a ricostruirsi una sacralità
il mito: a immaginare un'epopea che glorifichi il presente. Con tanto di date precise. Roma fondata da due ragazzetti allattati da una lupa tracciando i confini con un aratro. Che poi le date siano approssimative, anche quella della nascita di Gesù Cristo, è qualcosa su cui si può glissare. Anche nel mondo del fumetto simbolica e del tutto generica è la figura di Yellow Kid come punto di origine delle comic strip.

Il guaio è che il Corriere nel 1908 ha abortito il fumetto. Per due ragioni.

Primo emarginandolo, da subito, nel mondo dell'infanzia. È vero che nelle sue pagine sono arrivati moltissimi autori americani di strip ma negli USA il fumetto nasce come prodotto popolare, come mezzo per conquistare tutti, adulti o meno, per parlare ai nuovi ceti sociali e alla gran massa degli immigrati. Per far grandi tirature e grana sul mercato editoriale. In Italia ci trasciniamo ancora oggi questo peccato originale, nelle edicole abbiamo la zona porno e quella dei fumetti, abbiamo le fumetterie come i coffee shop. Prima di aprire un libro di fumetti in treno o in metrò ci guardiamo un po' intorno. E la denigrazione ha assunto persino valore semantico nel linguaggio di tutti i giorni (vedi
sul pregiudizio questo articolo su Balloons)

Secondo distorcendolo subito, sottoponendolo a un trattamento e lavaggio anche creativo se volete (ne abbiamo parlato in
uno dei primi articoli qua su Balloons): i balloon, le nuvolette o i testi inseriti nel disegno sono eliminati del tutto, sostituiti dalle celebri strofette. Quella del Corriere, come dirà poi Oreste Del Buono in un articolo su Linus del febbraio 1973 in occasione della recensione di un saggio dedicato all'illustrazione per l'infanzia, è "l'opposizione al fumetto come tramite espressivo nuovo", frutto di una retorica redazionale profondamente ostile. W. McCay (sotto una tavola, siamo già nella seconda era di "In the land of wonderful dreams") e altri autori vennero stravolti a partire dai titoli e dai nomi dei personaggi.



Si fornirono pesanti e pedanti giustificazioni pedagogiche. La nostra letteratura per l'infanzia (dando per scontato il primo assunto sul fumetto come prodotto per bimbi) voleva ridurre al minimo "le possibilità di intrattenimento puro". La lettura doveva essere impegnativa, il contenuto guadagnato con fatica, non con un'occhiata a una pagina dove testo e disegni si confondono.
Del Buono definì baggianate queste teorie, anche a volerle seguire. Non stavano in piedi (eppure hanno condizionato la nostra storia). I piccoli non leggevano i versetti, erano gli adulti a farlo divertendosi anche molto per le acrobazie. E poi faticosa era in realtà la lettura dei fumetti per gli adulti, per mancanza di abitudine, per incapacità: quanti ancora oggi affermano con orgoglio di non riuscire a leggerli. Infine: testo e illustrazioni non si confondono, si fondono (almeno nei buoni fumetti) e c'è una bella differenza.

Con quello schema a quadretti e versi arriveranno molti capolavori italiani, tanti influenzati dalla grande scuola americana, altri originali come Bonaventura. Certo è arte sequenziale, ma lo era anche la colonna traiana. E appare stupefacente il parlare di fumetto
sfogliando il primo numero del Corriere dei piccoli ricco di testi e senza traccia di balloon. Forse le origini della scuola fumettistica italiana sono più recenti e vanno cercate altrove.
Ci sarebbe poco da celebrare a pensarci su. Però il mito ha la sua importanza. E quelle pagine sono una tappa storica. Buon centenario al "corrierino".

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giovedì, dicembre 25, 2008

 

I Bernasconi di Lido Contemori

I Bernasconi di Lido Contemori

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mercoledì, dicembre 24, 2008

 

Buon Natale con Palmiro

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martedì, dicembre 23, 2008

 

Inkspinster



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lunedì, dicembre 22, 2008

 

Palmiro di Sauro Ciantini

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venerdì, dicembre 19, 2008

 

Gigi il criceto di Fioraso e Olivieri (e altre storie di candidati presidenziali)

Un criceto si candida alla presidenza della regione Sardegna. Parte la campagna elettorale con un blog di strisce disegnate da Bruno Olivieri su soggetto di Michele Fioraso.
Riassunto delle puntate precedenti per marziani appena sbarcati e europei poco avvezzi alla nostra politica. Qualche passaggio - temiamo - risulterà comunque di difficile comprensione. In Sardegna la sinistra ha vinto le ultime elezioni. Il governatore, Soru, padrone di Tiscali, provider Internet multinazionale, una volta sarebbe stato definito un capitalista illuminato. In altri dizionari politici consunti, un buon liberale (ma oggi è l'editore de L'Unità, il giornale fondato da Gramsci: a questo punto i marziani dovrebbero essere già partiti a causa del mal di testa). Con un sogno, mette su un governo, un po' autoritario a dire il vero, composto in
prevalenza da donne, infischiandosene di partiti e correnti. Primo provvedimento dei bolscevichi guidati dal padrone del vapore: basta con il cemento sulle coste, non un solo mattone in più entro due chilometri dal bagnasciuga. Seguono altre pulizie delle clientele ospedaliere, eliminazione di carrozzoni dispensatori di gettoni come le comunità montane al livello del mare e altri provvedimenti impopolari soprattutto per il ceto politico. Inizia un fuoco incrociato che parte anche dalla stessa maggioranza. Nauseante, anche se Soru non le combina tutte giuste. Il mese scorso si dimette, dopo machiavellici contrasti.


Che c'entra un criceto e le strisce? Le elezioni non sono state ancora indette ma è venuto il momento di Gigi, il criceto. Come spiega il blog Gigi 2009, "Rosicchierà gli sprechi, non farà leggi ad roditorem e non ha conflitti di interessi. Il suo interesse per i semini non sarà mai in contrasto con quello dei sardi".


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È un personaggio dei fumetti? E allora? Più seri i nostri rappresentanti? E poi mica è il primo a scendere in politica, scusate, ma c'è una lunga tradizione.
Alle presidenziali USA si sono presentati - solo per citare i più famosi - Bill il gatto di Berkeley Breathed (mentre Opus è stato candidato al congresso), Zio Duke di Doonesbury a quelle del 2000 (con un vero sito internet), più indietro nel tempo Pogo di Walt Kelly. Tutti con spassosi tour promozionali ed esilaranti vicende elettorali nelle strip.



Bill the Cat si è candidato due volte nonostante fosse morto e non sapesse dire che "Aack!" (e malgrado il suo vocabolario ristretto ha attraversato vicende intricatissime tanto da meritare una voce lunghissima su Wikipedia, vi abbiamo già detto che Bloom County è stata una strip fantastica?). Ma anche Opus si è dato un gran da fare nei comizi.



Zio Duke, scellerato personaggio amato dagli estimatori di Doonesbury per la sfrontatezza, si presentò come candidato alla Casa Bianca con un programma di riarmo pesante per le famiglie americane.


Walt Kelly portava Pogo regolarmente ogni quattro anni alle elezioni. Lo slogan "I go Pogo" divenne popolare nella cultura alternativa americana. Tra gli animali antropomorfi di Okefenokee arrivarono anche rappresentazioni di personaggi politici malefici come il noto senatore McCarthy sotto le vesti di una spietata lince (anche Pogo è una striscia dalla bellezza complicata, prima o poi ne parleremo).



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Ritornando al roditore candidato, "l'unica cosa seria di tutto il progetto "Gigi", è Gigi", come ci ha raccontato il disegnatore delle strisce Bruno Olivieri. È il criceto (vero, in carne e ossa) di Michele Fioraso, giornalista cagliaritano che vive e lavora a Firenze, appassionato di fumetti.
Qualche settimana fa (risulta che il figuro sia astemio e non sappiamo chi lo rifornisca e di che cosa), ha creato un gruppo su facebook intitolandolo al suo animale domestico preferito, inventandosi questa storia della candidatura, invitando a sostenere la causa di Gigi. In poco tempo, le adesioni sono andate ben oltre le più vaghe aspettative. Da qui l'idea del blog e del fumetto per mantenere alta l'attenzione dei visitatori.

Sono strisce semplici, sia nei testi che nei disegni. Il tempo a disposizione dell'autore non è molto e per il momento si tratta di un gioco, poi si vedrà, dice Olivieri: un trastullo per grandi nostalgici delle vecchie strisce in bianco e nero, con bei retini tanto in voga nei canoni estetici dei tempi andati.

Di norma non parliamo mai di una serie dopo solo qualche strip ma in questo caso particolare c'è una causa da sostenere. L'occasione ci ha dato anche lo spunto per parlare delle comic strip "presidenziali". E poi sono tavole DOC, a Denominazione di Origine Controllata, data la bravura di Bruno Olivieri (ha ormai guadagnato uno spazio stabile su Linus).
Forza Gigi.

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giovedì, dicembre 18, 2008

 

I Bernasconi di Lido Contemori

I Bernasconi di Lido Contemori

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mercoledì, dicembre 17, 2008

 

I Bernasconi di Lido Contemori

L'emigrazione dei talenti fumettistici viaggia anche sulla banda di Internet. I Bernasconi sono una serie di strip, disegnate e ideate da Lido Contemori, pubblicate dal gennaio 2007 sul "Caffè", settimanale della Svizzera italiana (150.000 lettori), sia in versione cartacea che in versione web.


In questo caso il recupero è fortunato, nel ricco Ticino si parla la nostra lingua. Perché esportare una striscia così? A sentire l'eterno ragazzo toscano "gli svizzeri sono bravi, ovviamente puntuali, graficamente egregi e molto meno beceri e rintronati degli italiani". E in effetti "Caffè" è un periodico molto ben costruito, niente a che vedere con i free press buttati giù in fretta per far da contenitore alle inserzioni pubblicitarie. Anzi, la linea del giornale è quasi austera, si rivolge a un pubblico colto e la redazione vanta già un'orgogliosa e decennale indipendenza editoriale. Parla di politica ed economia internazionale seguendo la vocazione e il ruolo elvetico di cassaforte del pianeta.

Eppure la serietà di questo giornalismo si concilia bene con le vignette e i disegni umoristici. Va detto che Contemori ci ha messo del suo nel realizzare un elegante prodotto ad hoc per il committente. Sotto la denominazione "Colpi di testa" troverete una serie di vignette (raccomandata la visione completa, sfogliatele con un clic sulle freccette verdi): vi dimostreranno come tutto il mondo è paese. Anche i rarissimi riferimenti specifici alla Svizzera risultano non solo comprensibili ma sorprendentemente familiari, nient'altro che un angolo diverso di prospettiva sopra le Alpi.
Oltre che con vignette e strip la collaborazione si estende anche all'illustrazione degli inserti speciali. Contemori del resto ha avuto una lunga esperienza negli anni '80 con i primi inserti e supplementi de La Repubblica: Satyricon, Mercurio e poi il Venerdì.



I Bernasconi sono un tipico nucleo familiare medio borghese, come si diceva una volta. I personaggi sono appena delineati: non è una striscia intimista, la casa, la famiglia servono all'autore come riflesso o punto di osservazione della società.


Lido Contemori ha una storia lunga come una vita, di passione per il disegno, per l'illustrazione indipendente che crea un percorso alternativo di lettura, per la grafica e la satira. Il suo stile affonda con radici ancora più profonde in un'epoca fantastica e perduta di disegno creativo e surreale. Umoristi della matita capaci di visioni come Ungerer, François, Chaval, Bosc, o ancora più recenti come Caloi (sotto)



e Coco





Lido appartiene anche alla non estesa categoria degli intellettuali non pallosi. Prendetelo in auto girando per la Toscana, potete spegnere radio e navigatore satellitare, non serve. Poi è come indossare quelle cuffiette supporto multimediale che vi danno all'entrata dei musei e dei monumenti. Sa tutto di ogni pietra. La storia non finisce lì perché, esaurite le questioni etrusche, potrà citarvi almeno una decina di testi fondamentali per capire come mai in Italia le cose sono andate così a puttane, perché, pur essendo il "Bel Paese" siamo così diversi in Europa, complicati come società, politica e istituzioni. Tutto con la stessa grazia surreale con cui raffigura il mondo.
Insegna disegno, studia i meccanismi della satira ed è autore di libri adottati in corsi universitari come Il Segno Tagliente, scritto con Paolo Pettinari, partendo da lavori precedenti come "I persuasori arguti" saggio critico sulla produzione grafica della rivista sovietica "Krokodil". La curiosità umana non ha confini.



Vi siete mai chiesti come si può parlare di strip in un mattone accademico? Voilà, l'inizio (solo l'inizio) del paragrafo dedicato alla forma "striscia" (l'acronimo SPG = Satira politica Grafica)



La sua esperienza con il fumetto e, in particolare, le strip non è affatto recente. Anche se professionalmente si è affermato con le illustrazioni silenti e universali ogni tanto prende gusto nel mescolare parole e dedicarsi all'arte sequenziale. Risalendo indietro negli anni, fumettozoico giurassico, troviamo questa serie primordiale dal titolo Manycomics". Semplice ma ben disegnata e delineata per tempi e battute.



La striscia apparve nella seconda metà dei '70 nel mensile "Help", ideato, fondato e finanziato da Emilio Isca. Help non ebbe una vita lunga e una grande diffusione ma ospitò molte intelligenze della satira e fece esordire talenti come Vauro e Mannelli (questa rivista gloriosa meriterebbe un articolo a parte).



Più recente è Pillole apparsa su un quotidiano fiorentino, serie che ha soprapassato il migliaio di strisce.


Le nuove tavole dei Bernasconi ci sono piaciute molto. È una strip ma c'è tanto del talento raffigurativo dell'autore, quel tipico miscelare e rimestare satira sociale e politica con disegno surreale. Considerata anche la sua universalità - funziona bene anche per il lettore italiano - ci sembra un peccato che solo gli svizzeri ne possano godere. Abbiamo chiesto a Contemori di potere condividere questo piacere con i nostri lettori. Per un po' di Giovedì a partire dal prossimo apparirà su Balloons la serie completa.

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martedì, dicembre 16, 2008

 

Inkspinster



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lunedì, dicembre 15, 2008

 

Palmiro di Sauro Ciantini

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sabato, dicembre 13, 2008

 

Ettore & Baldo

il numero di Natale dell'albo su www.ettorebaldo.com


Lavori in corso: sta per uscire il numero natalizio dell'albo di Ettore & Baldo. Questa settimana solo uno schizzo a matita di EB in versione "speleologi" dedicato a Umberto Randoli che unisce alla passione per i fumetti quella per le grotte, caverne, spelonche e roba simile.


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venerdì, dicembre 12, 2008

 

La pagina delle comic strip dell'International Herald Tribune


Abbiamo parlato nei giorni scorsi di Comics Kingdom, pagina web di comic strip. Ritorniamo ora su una tradizionale (mezza) pagina di comics. Il quotidiano è atipico questa volta, uno di quelli senza bandiera e senza patria che girano per alberghi e varie comunità anglofone.
L'
International Herald Tribune è l'edizione globale del New York Times, diffusa in tutto il mondo. È un esempio micidiale di sintesi giornalistica, l'equivalente su carta della satellitare CNN. Notizie universali ma anche molta attenzione all'Europa, tecnologia, economia, costume. Anche editoriali, accompagnati da ottime vignette e illustrazioni. Ha un formato lungo e grande di antica tradizione.
Pur stampato in una grafica degna delle migliori miniature per la finezza e la perfezione del dettaglio, è anche un ottimo test per la presbiopia. Dovendo ficcarci un po' di tutto si ottimizza al massimo gli spazi con caratteri piccoli e stampa nitidissima. Alla fine, penultima pagina, la sezione leggera, sport e metà foglio dedicato all'intrattenimento.


Tutto in questa sezione umoristica punta a far ritornare il lettore il giorno dopo. Le soluzioni alle "scrambled words", al sudoku, alle parole incrociate, saranno pubblicate il giorno successivo. Anche le strip svolgono questo ruolo. È interessante osservare le scelte, più classiche di così non si può, come a cercare un minimo comun denominatore al lettore internazionale. Due strisce zombie, Peanuts e Calvin and Hobbes, mai chiuse nel cuore dei lettori. Garfield, Wizard of Id (la continuazione è stata trasmessa in via ereditaria al figlio di Parker) e Doonesbury viaggiano sulla mezza età. Dilbert e Non Sequitur sono un po' più giovanette ma si tratta di due regine popolari nelle pagine di comic strip. La seconda, non molto conosciuta in Italia (è apparsa anni fa su Comix e La Settimana Enigmistica), è diffusa su oltre 700 giornali.

La pagina dell'IHT è interessante per la questione della critica compressione delle strip. Per capirci: le strisce stanno in un spazio orizzontale di undici centimetri e mezzo. Le lamentele di autori e lettori sono frequenti. Disegno e leggibilità ne soffrono in molti casi. E non a caso le scelte redazionali premiano spesso strip molto lineari e semplici. La qualità dell'inchiostro e dei fogli dell'IHT, come detto, è alta ma spesso, quando parliamo di distribuzioni in centinaia di giornali, gli autori non hanno la minima idea di come apparirà il loro lavoro.


Particolarmente pressata, in appena 5 cm. di larghezza, è Non Sequitur. È una strip dal formato particolare (le domenicali sono un rotolone) e dal tratto raffinato, con contenuti e personaggi atipici, curiosi, surreali e molto originali. Da tempo pensiamo di dedicarle una presentazione.




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mercoledì, dicembre 10, 2008

 

The Spirit

Il giro di strisce che stiamo per illustrarvi è notevole. Sta per uscire al cinema "The Spirit", filmone spettacolare tratto dalla serie creata da Will Eisner. Un film fumetto nello stile di "Sin City", stesso regista Frank Miller. Una leccornia oftalmica e adrenalinica, colori isolati stagliati come magie in un'atmosfera dark e gotica, effetti legati con un filo bizzarro al fumetto originale. Azione, mistero, avventura, donne affascinanti e pericolose. Il cast è stellare (Scarlett Johansson, Paz Vega, Eva Mendes, Samuel L. Jackson) ma qui ci fermiamo perché se ne parlerà sin troppo.
Per promuovere il film sul sito ufficiale italiano e sulla carta di Metro, free press internazionale diffuso in molte versioni localizzate nelle principali metropoli italiane, ogni giovedì esce una comic strip ad hoc. I disegni sono di
Francesco Guerrini e i testi di Giovanni Mattioli.


La striscia è curiosa e molto originale, per tanti motivi. Dovrebbe essere una continuity strip ma, con un'ottima scelta, visto che si va da un giovedì all'altro, le tavole e gli episodi funzionano da soli come frammenti che richiamano atmosfere e momenti della pellicola. Lo stile di disegno non è condizionato né da quello di Eisner né dalla scenografia di Miller. Appare di scuola italiana: in certi tratti, nel contrasto di bianco e nero, ricorda Magnus (alias Roberto Raviola). Guerrini è di formazione disneyana, allievo di Carpi, Mattioli è una delle colonne di Mondo Naif e del gruppo bolognese della Kappa.


Alle tavole è abbinato un concorso che regala cinque secondi di effimera celebrità (i 15 minuti previsti da Warhol per il XXI secolo sono ormai tanto). Questa è anche l'era della presunta interattività: carichi una foto sul sito, ti trasformi con degli oggetti di Spirit e il tuo volto potrà comparire in una delle strisce.


Will Eisner (1917-2005) è considerato uno dei più grandi innovatori del linguaggio fumettistico. Molto si è scritto su di lui, in Italia vedi l'omaggio dedicato da Daniele Bonomo. Nel 1939 gli fu affidata la realizzazione di un comic book (quello che dalle nostre parti chiameremmo albo di fumetti) distribuito dai syndicate: "The Weekly Comic Book", anche conosciuto come "The Spirit section". La creazione di Eisner divenne il terreno per sperimentazioni nel layout della pagina, raffigurazioni di atmosfere, scrittura drammatica. "Prospettive surreali ed effetti di luce danno a The Spirit un'irresistibile aura di mistero" scriveva Catherine "Cat" Yronwode in "The Art of Will Eisner".
L'evoluzione è stata tale che Eisner è considerato il padre del passaggio dai giornaletti ai romanzi grafici, le graphic novel.

Come era d'uso in quel periodo si ricorse anche alla forma di diffusione popolarissima nella sezione comics dei quotidiani. Di qui il curioso giro di strisce accennato all'inizio.
La versione come comic strip giornaliera fu lanciata il 13 ottobre del 1941. Non durò molto, fu chiusa nel 1944: non era il mezzo ideale per il genere di talento di Eisner. Già dal '42 dopo la chiamata nell'esercito dell'autore la realizzazione fu affidata a Jack Cole e Lou Fine. La striscia comunque mostra tutto l'ingegno, era potabile per il lettore, raffinata, elegante ed elaborata nel disegno e nei dialoghi.


Non molti sanno che la mascherina fu un'aggiunta di Eisner a collo strozzato per accontentare editore e pubblico. In effetti se ci si ferma a riflettere per un momento quella roba con l'elastico sugli occhi stava fuori dall'intelligenza dell'autore e dalla sua creatività innovativa (solo nei film di Zorro e in certi cartoni animati la sospensione dell'incredulità arriva a questo punto, ci siamo sempre chiesti come si può essere così idioti da non riconoscere un essere umano con così poco) In realtà Eisner avrebbe voluto tenersi fuori dal cliché del super eroe mascherato ma quelli erano l'epoca e il gusto.
Sotto un autoritratto del 1942 al tavolo di lavoro. Nei bigliettini dell'editore c'è scritto: "Dov'è The Spirit", "
termine di consegna entro…", "Eisner sei in ritardo".


Altri riferimenti editoriali per chi abbia voglia di prepararsi al film e recuperare il personaggio. The Spirit viene raccolto in versione italiana dalla Kappa integralmente, a colori e in edizione cronologicamente coerente. La Rizzoli, sfruttando l'onda, pubblica in questi giorni un'antologia, decisamente più economico come approccio. Su XL de La Repubblica di questo dicembre trovate un ampio servizio di anteprima sul film.

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martedì, dicembre 09, 2008

 

Inkspinster



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lunedì, dicembre 08, 2008

 

Palmiro di Sauro Ciantini

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sabato, dicembre 06, 2008

 

Ettore & Baldo di Stefano Milani

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venerdì, dicembre 05, 2008

 

Unseen Peanuts

Articolo a cura di Cius




Nell'arco della decennale carriera di Charles M. Schulz con oltre ventimila strisce disegnate, siamo sempre stati abituati ad uno stile inconfondibile sia nel tratto che nei contenuti. Quasi mai ci siamo sorpresi di fronte a variazioni sul tema o a cambiamenti inaspettati di direzione. Tutto il lavoro, visto nel suo insieme, lo si può paragonare ad un gigantesco quadro corrispondente ad un ordine e ad una condotta ben precisi voluti dall'autore.

Tra tutte queste migliaia di strisce, incredibile a dirsi, ce ne sono però tante che non hanno mai avuto l'onore della pubblicazione o che dopo la prima apparizione non sono più state prese in considerazione. Nella storia della strip, a distanza di anni, c'è ancora spazio per qualcosa di nuovo. Tanti infatti sono i lavori rimasti nel cassetto e a sfogliarli ora non si può che rimanere incuriositi del perchè e del come certe strisce vennero bandite dai giornali. Scelte editoriali o dell'autore stesso, incastri mai riusciti, battute fiacche o semplicemente non più attuali.

Per mettere insieme e proporre al pubblico questo ennesimo tassello della vita editoriale di Schulz ci ha pensato la Fantagraphics con un volumetto distribuito gratuitamente in occasione del Free Comic Book Day nel maggio 2007. Le strisce "unseen", mai viste, del papà dei Peanuts sono state protagoniste di presentazioni e meeting andando idealmente ad aggiungersi al lavoro già di per sé eccezionale della raccolta Complete Peanuts proposta dalla casa editrice di Seattle in singoli volumi suddivisi per anno di pubblicazione.

Il libretto, di sole 32 pagine, ad oggi rimane reperibile solo tramite Amazon seppure con un po' di difficoltà (noi ci siamo dovuti accontentare di un usato) ma vale comunque l'acquisto: è un po' come vivere il dietro le quinte di un'opera grandiosa, con quel lato poco "ufficiale", che non sa di prima assoluta e conseguentemente ne aumenta il fascino.

Si va da piccole cose, come gli occhi di Lucy, originariamente disegnati con un circolo attorno e successivamente modificati (ma le strip non vennero più ristampate poichè ormai "fuori standard")...

...a veri e propri personaggi rimossi e mai più riutilizzati, come nel caso di Charlotte Braun, una bambina alter ego di Charlie Brown che aveva la caratteristica di parlare a volce altissima e stridula. Dopo appena una dozzina di strip Schulz decise di non farla più comparire facendola divenire così il simbolo dei personaggi persi della serie (e infatti si è aggiudicata l'onore della copertina di questa raccolta).

Ma c'è spazio per molto altro ancora, dal punto di vista grafico per esempio il rarissimo uso dei retini negli sfondi delle strip e in questo caso addirittura nei balloons:

e che dire della strip rimossa perchè "troppo violenta" con protagonisti Lucy e Linus? Si pensò fosse inaccettabile vedere un fratellino sparare (seppur con le dita) alla sorella:

Ed ecco uno Snoopy decisamente bizzarro, in versione Frankenstein:


Ci sono poi molte strip mai più ristampate che in realtà non sembrano poi così "diverse" o così mal riuscite da venire addirittura dimenticate. Altre che facendo riferimento a fatti o cose legate al periodo in cui sono state disegnate hanno perso sempre più interesse nel pasare degli anni come nel caso di questa:

Il riferimento al film "Gli uccelli" di Hitchcock rende la strip, oggi, involontariamente poco attuale.

Sebbene questa piccola raccolta, come detto, sia da intendersi principalmente come un curioso excursus tra le strip dimenticate dei Peanuts, è anche possibile trarne qualche insegnamento spicciolo. Capire il perchè certe strip non hanno funzionato, sono state cancellate o hanno perso misteriosamente la loro verve comica può essere d'aiuto anche agli autori contemporanei grazie anche all'ausilio delle note all'interno del libretto che sono sempre molto esaustive ed ironiche al tempo stesso.

Altre volte invece basta poco per capire perchè una striscia torni indietro respinta dai Syndicate, anche ai migliori è capitato di finire nel più subdolo degli errori: ripetersi!

Potete sfogliare un po' il libretto degli Unseen Peanuts in questo sito (magari usando lo zoom in).

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