domenica, novembre 27, 2016

 

35mq di Stefano Frassetto

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sabato, novembre 26, 2016

 

Singloids dei Persichetti Bros


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domenica, novembre 20, 2016

 

35mq di Stefano Frassetto

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sabato, novembre 19, 2016

 

Singloids dei Persichetti Bros


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venerdì, novembre 18, 2016

 

Advertising di Enzo Scarton

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domenica, novembre 13, 2016

 

35mq di Stefano Frassetto

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sabato, novembre 12, 2016

 

Singloids dei Persichetti Bros


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venerdì, novembre 11, 2016

 

Ombre rosse di Enzo Scarton

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giovedì, novembre 10, 2016

 

Dieci anni di Balloons - Il tempo di Steve Frassetto

Altra tappa del viaggio nel tempo con i disegnatori di strisce apparsi su Balloons. Questa volta è il turno di Steve Frassetto, autore di comic strip in piena attività e dei suoi personaggi di 35MQ.

Il tempo di Steve Frassetto



[NdR dovete sapere che se Deco immagina le storielle per le strip mentre sta per addormentarsi Frassetto ha una fase ideativa post onirica al risveglio]
Anche questa pensata la mattina appena sveglio guardando il soffitto prima di darti la prima mossa per il caffè?


A-ha! Come sempre!





Ti ho sempre definito un fumettista Panda, una razza da proteggere. Quasi unico in Italia, vivi della produzione delle comic strip con ritmi della giornata del tutto simili a quelli di Charles  Schulz e degli altri cartoonist professionisti americani . Disciplinato come un travet con regolarità tutti i giorni ti rechi nel tuo studio e inizi a disegnare presto (già il fatto che non partorisci le strisce in ciabatte a casa dice molto). Lavori con gli stessi anticipi rispetto alle scadenze. Una roba serissima non fosse uno dei lavori più divertenti del mondo. Una roba rarissima da noi, come dire faccio il liutaio o l’allevatore di vermi per la pesca. Anzi più rara. Non ti sei mai sentito, non dico solo, ma un po’ alieno in questo paese? Non puoi neanche fare tanto combutta con gli altri fumettisti, tipo i disegnatori bonelliani su commissione, gente con gli occhi spiritati suonati dalla tirannia degli sceneggiatori, sono altre etnie. L’autore di comic strip ha un’altra verve creativa, è un’altra cosa. Che so, anche nelle situazioni sociali, “piacere sono un autore di strisce umoristiche”. “Un che?”  


Quando dico "faccio strisce" mi scambiano per un pusher o qualcosa di simile. Se invece dico "fumettista" l'interlocutore (quello che ha già un po' più di dimestichezza con la materia e non dice "Ah! Fai le vignette!") pensa appunto alla Bonelli o al Topolino. La domanda seguente "Dove pubblichi?" chiude poi si solito la conversazione. Perché le mie strisce escono all'estero e dunque sono sconosciute al di qua delle Alpi. Fino a un anno fa uscivano su Il Giornalino, ora non più. Da un paio d'anni lavoro su 2 strip al giorno (35mq e Ippo) e dunque me la passo peggio del Maestro Schulz. 


Tralasciando rigorosamente la parte delle vittorie ogni anno della Juventus, cosa è cambiato in questi anni? Immagino ad esempio che il perdurare della crisi economica generale si sia fatta sentire anche nel tuo lavoro.  


Ok, la parte Juve me la tengo per le discussioni mattutine al bar [NdR Stefano è un tifoso accanito della Juventus, uno dei pochi sopportabili].
Riguardo la crisi, ho la fortuna di lavorare ormai da anni principalmente per l'estero, dove la crisi (non solo economica, ma direi anche di idee) è più sfumata. Qui da noi la situazione è assai complessa, azzardando un paragone socioeconomico è un po' come se stesse scomparendo la classe media. Ovvero grandi numeri per una manciata di autori (meritati in gran parte dei casi, in altri inspiegabili) e per il resto del mondo le briciole. In mezzo più nessuno o quasi.



Su che giornali escono le strisce 35mq e Ippo? Chi le traduce? Che controllo hai sulla traduzione? 



Le strisce escono solo nella svizzera italiana. I ritratti invece in Francia e Svizzera francese. Quindi il problema traduzione non si pone :)  




Anche Contemori e diversi altri autori pubblicano lì, ma non è bizzarra questa storia che nel Canton Ticino abbiano questa passione per le strisce e questo senso dell’umorismo? Lo dico e mi vengono  in mente gli Svizzeri di Aldo Giovanni e Giacomo


Soprattutto lì esistono ancora quotidiani che pubblicano strip (cosa che misteriosamente da noi non accade) con una considerevole risposta del pubblico (almeno questa è la mia esperienza personale).  




Oltre che autore sei anche un notevole intenditore di comic strip. Conosco le vecchie tue passioni, tipo  Hi and Lois. Ma in questi ultimi anni quali sono le strisce che ti hanno conquistato il cuore, quelle che ti hanno sorpreso, sia sulla scena italiana che internazionale? C’è poi secondo te qualche nuovo talento emergente? 



In effetti sono molto legato alle strip classiche (Peanuts, Watterson, Trudeau, Bloom County, Walker e Browne) che leggo e rileggo in continuazione in maniera malata e maniacale. Negli ultimi anni mi sono appassionato molto a (accidenti...) Richard Thompson e a un paio di strisce qui da noi poco conosciute: The Norm di Michael Jantze e Fusco Brothers di Jc Duffy, autori con cui ho anche la fortuna ogni tanto di fare due chiacchiere (grazie social network!). Qui da noi ovviamente leggo tutte le strisce Ballooniane ed ex Balloniane, in particolare con una stima immensa per Deco che reputo la migliore autrice non solo entro i nostri limitati confini (alla faccia della sua proverbiale ritrosia!). I talenti emergenti impazzano sul web che però ha un po' stravolto lo schema classico della striscia per fare spazio a un ibrido in molti casi interessante in altri meno.


L’uso sano dei social è proprio quello, che sarebbe poi anche quello originario: mettere assieme e collegare persone con gli stessi interessi. Poi si è finito per affogare tutto in una gran fuffa ipertrofica. Parliamo allora di promozione. So che non credi molto alle kermesse tipo Lucca Comics e la penso allo stesso modo: per un autore di strisce o vignette da giornale non ha proprio senso. Su Facebook qualcosa si può fare ma è dura emergere tra gattini, bufale e cazzeggio. Come si promuove allora un autore come te? La domanda può essere girata in altro modo, più classico, che programmi hai per il prossimo decennio (oltre che augurare lunga vita alla Svizzera italiana)? 



Lucca è il luogo in cui celebrare altri generi: le graphic novel, i bonelliani e mirabili autori stranieri che fanno pagare 50 euro uno scarabocchio su a4. È qualcosa di estemporaneo, un po' come la notte del grande cocomero. L'autore di strips vive invece del rapporto quotidiano assai simile allo stalking con i lettori, i quali verosimilmente non hanno nessuna voglia di conoscere l'autore di persona. Storicamente le strip vengono ritagliate dal giornale e attaccate sul frigo con un magnete. La tavola a fumetti (originale) viene inquadrata con cornice d'oro massiccio e vetro antiproiettile. Se ci fai caso il fumettista viene chiamato "artista" e spesso lo è anche nell'autocompiaciuto aspetto "maudit" e nell'innato talento di prendersi molto sul serio. Nessuno si sognerebbe mai di chiamare "artista" (tranne un paio di casi storici) un cartoonist. E l'aspetto poi? Hai presente Mort Walker? Pare un anziano giocatore di golf. E Watterson? È il sosia perfetto del mio commercialista. I miei programmi sono sperare che non ci sia un Switzexit o Francexit. Onestamente qui in Italia non vedo grandi prospettive per le strisce. A meno che un giorno i like dei social si trasformino in pecunia. Ma ne dubito.


Pensa che come ultima domanda volevo chiederti di spendere una parola di speranza per la scena delle comic strip italiane. Vabbè. 
Parliamo della tua ultima raccolta di strisce “35mq idioti in condominio”. Dovrebbe essere andata bene. Su Amazon ha un pieno di 5 stelle nelle valutazioni e la danno come esaurita (in compenso con i disegni di Steve Frassetto si può ancora trovare “Troppo forte” del Centro Catechesi Don Bosco del 2007, utile per la preparazione della Cresima, mi ha sempre divertito molto questo tuo trafficare in editoria con le sottane dei preti). Si può ancora reperire la raccolta in vendita on line? E’ prevista una ristampa? Farai un’altra raccolta? 



La raccolta di 35mq dovrebbe presto tornare disponibile su Amazon. Mi piacerebbe farne una seconda, anche tenendo conto che quelle del primo libro sono più o meno un decimo delle strisce uscite fino ad ora sul giornale. In effetti alcuni trovano bizzarro che io pubblichi sia su Libération che su Famiglia Cristiana, ma alla fine visto dall'interno la linea di confine non è così netta come sembra. Anche in questo caso Schulz fa scuola, come chi conosce la sua biografia ben sa.

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martedì, novembre 08, 2016

 

Dieci anni di Balloons - Sembra ieri di Deco

Seconda tappa del viaggio nel tempo con i disegnatori di strisce apparsi su Balloons. È la volta della nostra “guest star” Deco e della sua Inkspinster.

Inkspinster di Deco



Tutti 'sti giorni per tirare fuori questa roba? sigh.





E invece è molto divertente, tutta disegno ed espressioni. Bel modo di affogare la malinconia. In una intervista anni fa hai raccontato che le storielle per le tue strisce ti svegliavano la notte. Dormi più pesante ora dandoci dentro con l'alcool o le racconti al gatto così tutto finisce lì? 


Non bevo alcool, solo latte e biscotti. Non le racconto a Gatto perché appena ci provo ostenta disinteresse voltandomi le spalle e lavandosi con noncuranza. 
Le storielle mi vengono ancora in mente quando sto per addormentarmi, solo che faccio spesso l'errore di non tenere a portata di mano carta e matita per scriverle... o a volte anche se sarebbero a portata di mano non mi va di accendere la luce per scrivere, così penso: "Beh, questa me la segno domani, TANTO ME LA RICORDO". Inutile dire che in questo modo sono andate perse decine di idee. A volte però capita anche che faccia lo sforzo di annotarle perché nel dormiveglia mi sembrano idee geniali... poi le rileggo al mattino e appallottolo il foglietto, vergognandomi per la stupidità.


Inkspinster nacque nel 2001. Poco tempo dopo scrissi nella prima recensione: “Forse un giorno la troveremo su bicchieri portapenne, zaini, astucci, adesivi, figurine..” Immaginavo che anche altri ti avrebbero scoperto e avresti avuto un grande successo. Invece hai guadagnato una stima immensa presso tutti gli altri fumettisti e la critica, sei apprezzata nel mondo dell’illustrazione, hai un piccolo pubblico che adora le tue strisce e chiede a gran voce un’altra raccolta. Insomma tutti parlano bene di te ma sei rimasta dannatamente di nicchia, viaggiante sul passaparola, preda di piccole realtà editoriali che spesso non capiscono un accidenti.
Questa è forse la tua dimensione? Sei felice così, disegnando quel che ti pare e gironzolando nella campagna dell’Oltrepò Pavese con papere, gatti, volpi, laghetti? A volte penso che la tua proverbiale riservatezza, timidezza, selvaticità, chiamala come vuoi, abbia segnato il tuo destino.


Pensa che assieme alla tua “simpatica” domanda ho ricevuto anche un invito a partecipare ad un evento sulla città di Voghera [N.D.R.  due passi da casa di Deco], nel quale dovrei parlare dell’attività di fumettista. 
Indovina se ci vado.
Praticamente mi stai chiedendo perché Inkspinster non ha abbastanza successo.
Potrebbe essere per il soggetto… Inkspinster non è un personaggio in cui tantissime lettrici amano riconoscersi, immagino, non è che l’ambiente in cui si muove sia tanto comune e non è che le sue aspirazioni siano proprio il massimo per gli altri. Per lei sì, vuoi mettere vivere in mezzo alla campagna desolata e sposarsi con un falegname che di sera diventa rockstar. Ma insomma non penso sia un fumetto in cui facilmente si immedesimano in tanti.
Potrebbe entrarci anche il fatto che sono incapace di autopromuovermi per bene? Mi chiamano alla Feltrinelli per disegnare quando escono le Smemoranda e non ci vado, mi invitano a un eventino locale e non ci vado. Ma non è che non voglia andare perché non apprezzo gli inviti, è che tanto non sono capace di mettermi davanti a un gruppo di gente e parlare dei miei disegni. Quello che ho da dire lo metto dentro i disegni, non è che abbia molto da aggiungere. Men che meno consigli da dare a qualcuno per riuscire nel mestiere (ha ha ha!).
Probabilmente il segreto dell’insuccesso di una strip è un cocktail (ben shakerato da Gatto) di tutte queste cose. Hai indovinato se vado all’evento? No, esatto, e non verrò nemmeno mai a trovare te, perché fai le domande troppo difficili. 


Non intendevo affatto parlare di insuccesso. Tra quelli che la conoscono, Inkspinster è un culto. Direi solo che non ha il successo che merita. 
Circola voce tra le anatre del suo stagno che una nuova raccolta di Inkspinster sia imminente, lo sa che le papere quanto a farsi i fatti loro non sono mai state il massimo. Che ci racconti al riguardo? L’ultima raccolta del 2008, pur essendo andata esaurita nel giro di poco tempo, non è mai stata ristampata, mistero inspiegabile. 


QUELLE STUPIDE PAPERE NON SI TENGONO UN CECIO IN BOCCA! Comunque sì, è vero, infatti stavo meditando su come potrebbe essere la copertina. Pensavo a qualcosa che esprima appieno lo spirito della gattara che alberga in me. Ho raccolto un po' di strip inedite dopo l'ultima raccolta del 2008, e mi piacerebbe proporle a un editore tra poco per un altro libro, magari inframmezzate da aneddoti sui personaggi. 


Della tua futura vita sentimentale sappiamo già tutto: un giorno il dr. Muffa, rocker marcio del tuo villaggio di cui ti sei pazzamente invaghita, si accorgerà di te e convolerete in nozze che faranno morire d’invidia la Sposa Cadavere di Tim Burton. Fin qui ci siamo, siamo informati e abbiamo delle certezze che ci rasserenano.  
Attività di disegnatrice: propositi per il prossimo decennio? E soprattutto, cosa davvero ti piacerebbe disegnare e dove vorresti pubblicare? 


Avremo anche una villa con piscina di acqua stagnante con mostro della palude domestico e un circuito per le corse dei criceti, lo sapevate? 
Comunque. Mi piacerebbe, oltre a pubblicare una nuova raccolta di strip, fare le illustrazioni per un progetto che ho scritto (sono piccole filastrocche, un po' strane per dire la verità) e mi piacerebbe anche che piacessero a qualche editore. Anche se finora le mie illustrazioni non ne hanno mai pienamente convinto nessuno. Sono più apprezzate dalla gente che le vede e si complimenta, ma sfortunatamente non possiede case editrici. Anche una raccolta di fiabe mi sarebbe sempre piaciuto illustrare, ma chissà.


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domenica, novembre 06, 2016

 

Dieci anni di Balloons - Il tempo con Lele Corvi

Iniziamo con il primo autore che ha risposto alla mobilitazione per il decennale di Balloons: Lele Corvi protagonista con la striscia Crow’s Village. Abbiamo colto l’occasione per chiedergli che ha combinato in tutti questi anni. 

Il tempo di Lele Corvi




Nel frattempo, con questa realizzata ho raggiunto la quota 1862 strisce...con grandi pause invernali e una produzione serrata in estate per l'agenda Comix



Ricordo ancora quando arrivasti a quota mille, mi sembra all’epoca di Crow Village. Ti capita mai di ripercorrerle e magari di pensare, che cazzone, questa la rifarei così oggi? 



Altroché.  Anzi avrei intenzione di rifare tutte per uniformità grafica.  Ma ci vorrebbe parecchio tempo :)


Diversi anni fa mi raccontasti che avevi intenzione di mollare il tuo lavoro da colletto bianco -  insomma quello che ti pagava con sicurezza il lesso per cena  a casa - per dedicarti a tempo pieno alle vignette e i fumetti.  Come è andata a finire poi? Che hai combinato in questi anni? 

Sono quelle cose che si dicono e che, personalmente, non si ha mai il coraggio di fare. Sono stati 10 anni in cui sono capitati fatti familiari e lavorativi piuttosto importanti e che hanno lasciato il segno. Rimanendo nel campo lavorativo è capitato che la multinazionale per cui lavoravo (Distributrice di gas) abbia deciso di riorganizzare il personale e che io con altri colleghi fossimo destinati a centinaia di chilometri di distanza. Una scelta illogica che nascondeva nemmeno tanto velatamente la volontà di tagliare il personale. Mi sono detto “ora o mai più”. Ho aperto la partita iva e ho cercato di trasformare la sfiga in opportunità. Ora vivo di quello che da sempre mi ha divertito e mi diverte a dispetto di una laurea in scienze naturali: disegnare. Vignette. Strisce, brevi racconti, ma anche illustrazioni, loghi, disegni per privati che ne fanno richiesta. Il panorama è ampio. Non è tutto rose e fiori, certo, ma avere la possibilità di gestire il proprio lavoro, anzi la propria passione, è impagabile. 

Impagabile, ma davvero si riesce a pagare la minestra, cioè a campare? La crisi della carta stampata è nota e il web non è poi diventato quella terra promessa che immaginavamo dieci anni fa. 



Ci si riesce, tra alti e bassi, ci si riesce. E' complicato e difficile, ma se ci guardiamo intorno non si vedono lavori che danno la garanzia, Quindi, incrociando le dita e toccando ferro, mi reputo un privilegiato poter vivere dignitosamente facendo quello che mi piace. La crisi della carta stampata c'è da sempre... ne parlavamo anche 10 anni fa e il web non sta facendo la grande differenza che ci si aspettava. Non per tutti, ovviamente. Il web in realtà è diventato "social" e tutto viene giudicato a ritmo di like. Bello, ma il rischio è un appiattimento della richiesta e dell'offerta. E' tutto un mordi e fuggi, un andare a mille all'ora che spesso fa perdere il gusto della doppia lettura di certe vignette o strisce. Si riduce tutto a "mi fa ridere, mi piace, non mi fa ridere, fa schifo". E' un continuo schierarsi  tra i pro e i contro. E' successo e succederà  ancora per le vignette di satira. Ponendoci la domanda " è satira?" La cui risposta, ovvia, ci farebbe schierare dalla parte dei buoni o dei cattivi a seconda del fatto descritto. Senza accorgerci che la domanda "è satira?" è una domanda trabocchetto e quindi sbagliata. La domanda corretta è "nella tua personale scala dei valori, che posto occupa la satira?" solo in questo caso risulta evidente che le tanto discusse vignette sono satira e che il limite è dato dalla persona e dal suo metro di giudizio. Ma sto un po' divagando...



Cosa farai da grande, obbiettivi per il prossimo decennio, assieme ai calzini c’è qualche sogno nel cassetto?





Progetto per il futuro? Mi piacerebbe poter continuare a fare quello che sto facendo ora. In fondo sono felice. :)

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35mq di Stefano Frassetto

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venerdì, novembre 04, 2016

 

Dieci anni di Balloons

dieci anni di Balloons

C’erano una volta i blog. E c’era già Facebook anche se ancora pochi avevano capito che era possibile dare un senso alle proprie vite sparando cazzate in una bacheca sul web.
Dieci anni fa, 4 novembre, era un sabato, nasceva Balloons.  Le celebrazioni sono spesso malinconiche. E in fondo non c’è gran che da celebrare. Balloons sta a galla un po’ sghembo, non veleggia più come un tempo. Né la scena delle comic strip in Italia si può dire molto vispa. Alcuni autori bravissimi continuano a sfornare strisce con grande creatività, qualcuno più per sfogare il proprio talento nel genere, forse per se stessi  più che per il pubblico dei lettori. annidati in qualche nicchia. Persino l’immarcescibile  mensile Linus ha rischiato la chiusura qualche anno fa sospendendo le uscite per diversi numeri e negli USA non se la passano tanto meglio. Solo che lì per ammazzare una tradizione ultracentenaria di strisce sui giornali popolari servono altri cento anni fino alla  sparizione dell’ultimo quotidiano su carta.
C’è anche da chiedersi che senso abbia un blog (o un sito) nell’era uniformante di Facebook.  Però è anche vero che su quest’ultimo i contenuti originali sono rarissimi, tutto deriva da altre pagine web.
Comunque sia, dieci anni sono tanti e abbiamo pensato a una commemorazione con un appello a tutti gli autori di strisce passati per Balloons in questi anni. Abbiamo chiesto loro una striscia sul tempo, quello che passa ovviamente. E con quelli che hanno risposto alla chiamata metteremo in coda una piccola intervista. Con leggerezza, un’occasione per fare il punto. Un punto serve sempre nella vita.
Riproporremo  anche alcuni dei migliori post dall’archivio, diventato abbastanza vasto con gli anni. 
Il futuro, i miraggi?  Conservare il marchio Balloons e farlo diventare una piccola etichetta editoriale, di nicchia. Vintage e di culto. Forse non c’è più tanto pubblico in sala come una volta, non ci sono impresari e soldi e tra un po’ nemmeno giornali di carta, ma ci saranno sempre autori e belle comic strip. Un giorno lontano, c’è tempo, servirà tempo. 

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Kosmo di Enzo Scarton

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