domenica, novembre 06, 2016

 

Dieci anni di Balloons - Il tempo con Lele Corvi

Iniziamo con il primo autore che ha risposto alla mobilitazione per il decennale di Balloons: Lele Corvi protagonista con la striscia Crow’s Village. Abbiamo colto l’occasione per chiedergli che ha combinato in tutti questi anni. 

Il tempo di Lele Corvi




Nel frattempo, con questa realizzata ho raggiunto la quota 1862 strisce...con grandi pause invernali e una produzione serrata in estate per l'agenda Comix



Ricordo ancora quando arrivasti a quota mille, mi sembra all’epoca di Crow Village. Ti capita mai di ripercorrerle e magari di pensare, che cazzone, questa la rifarei così oggi? 



Altroché.  Anzi avrei intenzione di rifare tutte per uniformità grafica.  Ma ci vorrebbe parecchio tempo :)


Diversi anni fa mi raccontasti che avevi intenzione di mollare il tuo lavoro da colletto bianco -  insomma quello che ti pagava con sicurezza il lesso per cena  a casa - per dedicarti a tempo pieno alle vignette e i fumetti.  Come è andata a finire poi? Che hai combinato in questi anni? 

Sono quelle cose che si dicono e che, personalmente, non si ha mai il coraggio di fare. Sono stati 10 anni in cui sono capitati fatti familiari e lavorativi piuttosto importanti e che hanno lasciato il segno. Rimanendo nel campo lavorativo è capitato che la multinazionale per cui lavoravo (Distributrice di gas) abbia deciso di riorganizzare il personale e che io con altri colleghi fossimo destinati a centinaia di chilometri di distanza. Una scelta illogica che nascondeva nemmeno tanto velatamente la volontà di tagliare il personale. Mi sono detto “ora o mai più”. Ho aperto la partita iva e ho cercato di trasformare la sfiga in opportunità. Ora vivo di quello che da sempre mi ha divertito e mi diverte a dispetto di una laurea in scienze naturali: disegnare. Vignette. Strisce, brevi racconti, ma anche illustrazioni, loghi, disegni per privati che ne fanno richiesta. Il panorama è ampio. Non è tutto rose e fiori, certo, ma avere la possibilità di gestire il proprio lavoro, anzi la propria passione, è impagabile. 

Impagabile, ma davvero si riesce a pagare la minestra, cioè a campare? La crisi della carta stampata è nota e il web non è poi diventato quella terra promessa che immaginavamo dieci anni fa. 



Ci si riesce, tra alti e bassi, ci si riesce. E' complicato e difficile, ma se ci guardiamo intorno non si vedono lavori che danno la garanzia, Quindi, incrociando le dita e toccando ferro, mi reputo un privilegiato poter vivere dignitosamente facendo quello che mi piace. La crisi della carta stampata c'è da sempre... ne parlavamo anche 10 anni fa e il web non sta facendo la grande differenza che ci si aspettava. Non per tutti, ovviamente. Il web in realtà è diventato "social" e tutto viene giudicato a ritmo di like. Bello, ma il rischio è un appiattimento della richiesta e dell'offerta. E' tutto un mordi e fuggi, un andare a mille all'ora che spesso fa perdere il gusto della doppia lettura di certe vignette o strisce. Si riduce tutto a "mi fa ridere, mi piace, non mi fa ridere, fa schifo". E' un continuo schierarsi  tra i pro e i contro. E' successo e succederà  ancora per le vignette di satira. Ponendoci la domanda " è satira?" La cui risposta, ovvia, ci farebbe schierare dalla parte dei buoni o dei cattivi a seconda del fatto descritto. Senza accorgerci che la domanda "è satira?" è una domanda trabocchetto e quindi sbagliata. La domanda corretta è "nella tua personale scala dei valori, che posto occupa la satira?" solo in questo caso risulta evidente che le tanto discusse vignette sono satira e che il limite è dato dalla persona e dal suo metro di giudizio. Ma sto un po' divagando...



Cosa farai da grande, obbiettivi per il prossimo decennio, assieme ai calzini c’è qualche sogno nel cassetto?





Progetto per il futuro? Mi piacerebbe poter continuare a fare quello che sto facendo ora. In fondo sono felice. :)

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Commenti:
Lele ci vuole fegato per fare certe scelte, complimenti! (e anche un po' di invidia che non guasta)
 
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