giovedì, giugno 29, 2017

 

Inkspinster di Deco

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domenica, giugno 25, 2017

 

35MQ di Stefano Frassetto

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sabato, giugno 24, 2017

 

Singloids dei Persichetti Bros


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domenica, giugno 18, 2017

 

35MQ di Stefano Frassetto

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sabato, giugno 17, 2017

 

Singloids dei Persichetti Bros


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venerdì, giugno 16, 2017

 

Ombre rosse di Enzo Scarton

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domenica, giugno 11, 2017

 

35MQ di Stefano Frassetto

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sabato, giugno 10, 2017

 

Singloids dei Persichetti Bros


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venerdì, giugno 09, 2017

 

Ombre rosse di Enzo Scarton

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mercoledì, giugno 07, 2017

 

Dieci anni di Balloons - Il tempo di Paolo Di Tonno (Ditò)

Per chiudere la rievocazione dei dieci anni di Balloons arriva Paolo Di Tonno (Ditò), il più surreale e burlone tra gli autori di strisce del gruppo. Lo scoprimmo tanti anni fa in Svizzera dove fa tutt'ora l’emigrato di lusso. La sera, dopo aver finito di litigare con il gatto, tra un film horror e un altro (è un gran cultore del genere) si dedicava a stramberie come piccoli programmi giocherelloni per il computer e a ideare strisce. Ben tre nel tempo: Baudelaire lo struzzo metafisico, squinternata serie che anticipava i tempi con il “fotocopia e incolla”. Poi ‘Round the clock, nell’ambiente di lavoro dei colletti bianchi. E infine la sciamannata Squilibrì, con un orsetto volante dotato di sciarpa come protagonista.   
Anche con lui striscia sul tema del tempo che passa e poi due chiacchiere. Ci racconterà alcune cosette interessanti, tra le quali la vicenda delle app con fumetti per cellulare. Il Ludwig citato nella tavola sotto è il protagonista dell’omonima serie realizzata da Gabriele Montingelli, intervistato su Balloons pochi giorni fa. Già, dimenticavamo: una delle occupazioni principali della sua vita è punzecchiarsi con il grande amico Gabriele conosciuto proprio su queste pagine web.   




Squilibrì





Ditò, che hai combinato in questi anni? A parte lavorare, pendolare tra Svizzera e la tua natia Pescara e, appena possibile, mettere la panza all’aria su una spiaggia. Nel mondo delle strisce sono rimasto fermo al parcheggio della tua serie ‘Round the clock e alla comparsa di Squilibrì. 


A parte ciò che hai già detto tu, dopo un po' di Squilibrí mi sono dedicato per circa un paio d'anni alle applicazioni per iPhone, collaborando con alcuni degli autori di Balloons (causa nuove politiche di Apple, proprio in questi ultimi mesi a malincuore ho iniziato a ritirare dallo store tutte le app). Poi mi sono divertito su Twitter con qualche fake celebrity account e alla fine ho pensato fosse il caso di mettersi un po' a riposo, quindi solo scarabocchi, viaggi e amici. Più o meno.


Parliamo un poco delle app con le strisce di fumetti. Qualcosa che è successo appunto in questi dieci anni.


Va bene, mi ricompongo.






Sembrava la nuova frontiera, viste le difficoltà a pubblicare su carta. Una nuova via per raggiungere il grande pubblico considerata la popolarità dei cellulari e la relativa facilità di accesso alle app con costi bassissimi.


E infatti diversi editori, improvvisati e non, si erano tuffati in questa novità.
La tecnologia portatile non solo sembrava ma è tuttora un potente strumento per raggiungere il grande pubblico, e lo sarà sempre di più. Ti basti pensare che alcune delle app che avevo messo sullo store, promosse adeguatamente (sarebbe a dire: offerte gratuitamente e pubblicizzate tramite appositi canali), erano state scaricate da diverse decine di migliaia di utenti italiani in pochi giorni, ricevendo moltissime recensioni positive. Nirvana di Totaro aveva raggiunto i 60000 download in meno di una settimana, seguita a ruota da BB e Dadgad di Beppe Beppetti e Palmiro di Ciantini. Il problema non è come raggiungere il grande pubblico...



Cosa è mancato?


Temo sia mancato ciò che, per lo meno in Italia, manca ormai da tanto tempo:  l'Italia non è un paese per strisce. Sai meglio di me in che condizioni versa il fumetto italiano e la comic-strip, che ne è un sotto genere, di certo non se la passa meglio.
Inoltre il web, i blog e i social già da alcuni anni avevano cominciato ad insegnare al pubblico (specialmente a quello più giovane) che certi prodotti come le strisce a fumetti si possono avere gratis. Quindi perché pagare per qualcosa che si può leggere sul web senza sganciare un centesimo e di cui, se non ci fosse, comunque non si sentirebbe la mancanza?


In che cosa un fumetto diffuso via applicazione per telefonino differiva ad esempio da un e-book?



In niente. La maggior parte delle app di fumetti si limitava a proporre scansioni delle pagine cartacee. Qualcuno aggiungeva suoni o qualche animazione a contorno, ma fondamentalmente era tutto lì.




L’idea che mi ero fatto è che l’app, per funzionare davvero, in più dovesse avere una sorta di interattività con il lettore e la possibilità di contenuti aggiornati.


Se per e-book intendi la semplice versione digitale di un prodotto editoriale cartaceo, sono d'accordo con te. Ma se dai un'occhiata alla sezione libri dell'app-store, capisci che il concetto di e-book è qualcosa di più ampio che, appunto, comprende anche libri con contenuti interattivi e aggiornati periodicamente. In questi casi, però, si tratta di prodotti concepiti direttamente per il dispositivo elettronico, è difficile rendere interattivo qualcosa che nasce con lo scopo di non esserlo.
Personalmente ho sempre trovato lo schermo dello smartphone un contenitore perfetto per le vignette sequenziali di una striscia ed è da lì che ero partito, assieme alle altre mie passioni e alla voglia di curiosare un po' nel mercato delle app. Se fosse per me, vorrei sul mio telefono tutte le comic-strip che mi piacciono, per potermele sfogliare col pollice ogni volta che ne ho voglia.



Dal tuo folle gusto surreale in questi anni è nato Squilibrì. Ma che roba è questo orsetto volante con una sciarpa, come è venuto fuori? 


Una sera stavo buttando giù idee per una serie umoristica che non ha mai visto la luce. Uno dei personaggi secondari doveva essere uno stalker maniaco squilibrato. Ad un tratto mi è venuto in mente quel nome e mi è piaciuto subito, suonava come un incidente mortale tra le parole 'squilibrato' e 'colibri'. Per le avventure di Squilibrí mi sono ispirato a fatti della vita privata del mio grande amico Gabriele Montingelli.



Sì, sappiamo quanto Montingelli abbia amato Squilibrì sin dall’esordio.




E non solo lui!









Hai progetti sull’orsetto, vuoi mandare avanti la serie? O ti diverti a disegnarlo sulla tavoletta grafica ogni tanto per tuo piacere? 



In realtà non disegno più da tempo ma mi piacerebbe riprenderla. Mi divertiva molto.








E le tue vecchie serie? ‘Round the Clock mi piaceva tantissimo, costruita per bene in modo classico, con un cast di personaggi ben delineato.


Grazie. A 'round the clOck sono affezionato per diversi motivi. Primo tra tutti il fatto che con lei ho conosciuto il gruppo La Striscia. 
Non ho mai pensato di riprendere la serie ma ammetto che a volte Patoornia mi manca un po'. 



Baudelaire lo struzzo metafisico



E la follia di Baudelaire lo struzzo metafisico, disegnato a mano con effetto seppia antico? 


Baudelaire lo struzzo nasce nel 1995 da un'idea di Marco Arnaudo a cui io ho dato forma. Marco ne curava i testi, io i disegni. A quei tempi facevamo fanzines cartacee di racconti fantastici e umoristici che poi distribuivamo per posta.
Essendo una striscia in cui la staticità dei personaggi era da copione, per un pigro come me realizzare Baudelaire lo struzzo metafisico era una goduria. Negli anni '90 ricorrevo al bricolage, fotocopiando, ritagliando e incollando i personaggi con la colla Pritt. Quando poi sono arrivate le tavolette grafiche, le comic-strip hanno cominciato ad impazzare sul web e il copia-incolla da tastiera è diventato una moda, per andare un po' controcorrente alcuni dettagli come i ciuffi della coda di Baudelaire, i fiocchetti di Prévert o i satelliti sulla testa di Mallarmé hanno cominciato a muoversi impercettibilmente. Piccoli accorgimenti di cui la mia pigrizia comunque non ha risentito.


Ho fatto un salto sul tuo sito www.ditoons.com , c’è un decennale da festeggiare anche lì, dieci anni senza aggiornare a giudicare dalle news non freschissime. La resistenza del sito è affetto, nostalgia, attesa di un riconoscimento come sito d’epoca da tutelare, una piccola porticina a un ritorno più attivo come disegnatore di strisce? Insomma, ultima domanda, che programmi hai? 


Nessun programma preciso, solo idee e alcuni progetti abbozzati nella mia testa ma, ehm... tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Quello di Pescara, di Cagliari e della Costa Blanca, ad esempio.
Il sito è sempre lì e sono anni che penso di rimetterlo a nuovo. In parte vorrei riprendere con i fumetti umoristici ma soprattutto, come in un album dei ricordi, mi piacerebbe raccoglierci tutti i miei vecchi lavori. Specialmente le strisce di Squilibrì. La gente non deve dimenticare. Come per l'Olocausto.

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domenica, giugno 04, 2017

 

35MQ di Stefano Frassetto

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sabato, giugno 03, 2017

 

Singloids dei Persichetti Bros


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venerdì, giugno 02, 2017

 

Ombre rosse di Enzo Scarton

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