giovedì, aprile 30, 2009

 

Arruolamento su Balloons (seconda tappa)

Arrivano altri due autori su Balloons. A partire da giovedì prossimo ogni settimana ci sarà Nirvana di Roberto Totaro. Della sua striscia e dei suoi lavori abbiamo parlato in diversi post precedenti. Tra i cartoonist italiani specializzati nel genere comic strip Tot è uno di quelli che più vende all'estero. Ha lavorato e si è formato in Francia, è popolare in Spagna. Nirvana è stato esportato in più lingue, persino nei Balcani. Si difende bene anche sulla scena italiana: è l'unico autore di strisce rimasto nella scuderia Comix Panini. Ormai imminente (questo prossimo giugno), attesa da tempo dai fedeli proseliti del bisbetico maestro sulla rupe, è l'uscita della quinta raccolta di Nirvana. Ne parleremo presto. Siamo davvero onorati di averlo nel gruppo dei "balloniani".



Assieme a Tot arriva l'allievo prediletto Cius, alias Fabrizio Mischiati, con la strip Quiff che troverete ogni mercoledì. È un po' il cucciolo del gruppo ma l'idea è proprio quella, formare un mix di autori affermati e nuove leve. Anche se sa di dover mangiare pagnotte con salame, non è più un esordiente, la sua serie è entrata nella raccolta Strrrippit e comincia ad affacciarsi qui e là sulla carta di vari giornalini. Cius su Balloons avrà ora un doppio ruolo, come autore e disegnatore ma anche come appassionato corrispondente e studioso del mondo delle comic strip.


Qualcuno osservando il riformarsi del trio Ciantini, Cavezzali, Totaro, protagonisti sulle pagine del leggendario e rimpianto Comix, ora assieme alle giovani leve e ai bravi stripparoli del decennio successivo, si chiederà: ma che intenzioni avete voi di Balloons? Rifondare la rivista? Come no, anche il Mago, Eureka, Frigidaire, tutto quello che potrà succedere. Non finisce qui. Per ora, in attesa dei prossimi arrivi, buon divertimento ai nostri lettori.

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mercoledì, aprile 29, 2009

 

Macanudo di Liniers (seconda parte – i personaggi)

[la prima puntata è andata in onda venerdì scorso, consigliata la visione prima di leggere questa. Prossima puntata venerdì prossimo]



"Sempre es bueno que haya más de un punto di vista", dice Liniers. Cominciamo il viaggio tra i piccoli universi di Macanudo. In ognuno si esercita un tipo di umorismo diverso. Vi abbiamo raccontato della reazione dei lettori dei quotidiani: "Este chico que onda?, "¡ que se decida por un personaje!". Si sono rassegnati, con il tempo.




Pingüinos. I pinguini devono superare il terribile "aburrimiento" (la noia, ah, quanto narra il suono delle parole) e la solitudine dell'Antartide e si appellano a idee strampalate. Hanno seri problemi di individualità, la massa li ottunde. Sono i protagonisti più chapliniani e amati dall'autore. Malinconici, simpatici, sperduti, tra gli animali sono quelli che hanno le movenze più umane




[giocare a nascondino nell'Antartide prende più tempo]






["così la tua storia con Anita sta diventando seria", "eh, che vuoi che ti dica", "Anita è unica"]




["non sono tanto solo se sto con me"]

Duendes. Sono strani folletti con cappelli appuntiti e a strisce di vari colori. Liniers avrebbe voluto far volare i pinguini, tra i suoi primissimi personaggi. Con i duendes ha più libertà e comincia il viaggio nel surreale e nell'assurdo. Sono continuamente immersi nelle attività più strane. Alcune coinvolgono gli umani e sono perfide: bisbigliano brutte idee alle persone mentre dormono, cambiano posto agli oggetti e via con le cattiverie. Dispongono di alcuni superpoteri (ma se ne scoprono sempre nuovi): levitazione, ipnosi, visione a raggi X, chiaroveggenza. A quanto sembra dispongono di denaro in abbondanza.




Z-25, el robot sensible. Se si riscrivesse oggi Alice in wonderland sarebbe un degno protagonista. È un robot con sentimenti ed emozioni, molto stile modernariato anni '60. Ama la natura, si preoccupa per il futuro. Lui che è fatto di ferraglia è il personaggio più struggente e poetico.




[Però la notte, Z-25, il robot sensibile, non sogna perché non è programmato per questo]




[ Z-25, il robot sensibile, s'installò il software per sognare]




[di che cosa è fatto Z-25, el robot sensible? - Di luce?]

El misterioso hombre de negro. È il mistero più misterioso ed esagerato che ci sia. Vaga per le campagne di Macanudo, appare e scompare nel nulla. Non parla mai. Non si sa da dove viene e chi sia. Però dicono molte cose di lui. Che abbia vissuto in Bolivia negli '80, che sia nato con tutti i denti, che non abbia dita nei piedi, che abbia il suo testamento tatuato sulla spalla, che sia un discendente diretto dei Romanov, che sia un virtuoso della balalaica, che però ascolta solo musica gregoriana e tango, che abbia fatto fortuna nel campo dell'entomologia, che Bob Dylan, Nick Cave e Tom Waits abbiano scritto canzoni su di lui...dicano quel che dicano...è misterioso "el hombre de negro".






[ Sherlock Holmes rivela il mistero, "nome, età, numero di documento, dove vive e di che vive"...]

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martedì, aprile 28, 2009

 

Inkspinster



Inkspinster © Deco 2oo1-2oo9 E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autrice

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lunedì, aprile 27, 2009

 

Palmiro di Sauro Ciantini

www.palmiro.it

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domenica, aprile 26, 2009

 

Big Bang di Massimo Cavezzali

Big Bang di Massimo Cavezzali

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sabato, aprile 25, 2009

 

Singloids dei Persichetti Bros

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venerdì, aprile 24, 2009

 

Macanudo di Liniers (prima parte – l’autore)


Siamo cacciatori di strisce. Quando avvisti una balena così grossa, a pois, ti emozioni. Capisci l'ossessione di Achab, la gioia del vecchio di Hemingway con il pesceMagoo. Questa l'abbiamo avvistata nei mari del sud Atlantico, passando per una libreria di Barcellona. L'autore è argentino, si chiama Ricardo Siri, usa lo pseudonimo di Liniers. La striscia si intitola Macanudo.
Ci dispiace per le grandi serie americane, che tali rimangono, ma, se qualcuno si avvicina allo specchio e chiede, la più bella del reame ora è lei. È in spagnolo e questo ancora non le regala un successo universale: si sa, gli USA sono l'ombelico del mondo. È facile però da seguire.
Ancora sconosciuta dalle nostre parti ma volete mettere il gusto del passaparola per primi? Prendiamocela con calma, serviranno un paio di post per portarla a riva.




[la prima strip inaugurale]

Cominciamo con il far pulizia di alcuni luoghi comuni, anche se siamo rassegnati a ritrovarceli nei risvolti di copertina, nelle sbrigative note editoriali e nelle recensioni. Liniers è argentino ma non ha alcunché di notevole da condividere con Quino, Mordillo, Maitena e altri connazionali se non l'immenso talento. L'accostamento geografico è uno degli strumenti di presentazione più banali però in questo caso è proprio fuorviante perché Liniers è un cittadino del mondo, ha assorbito di tutto nel suo modo di disegnare strip, è completamente immerso nella cultura occidentale. Vero invece che ha un'anima latina, e non potreste mai confondere Macanudo e i suoi altri lavori con le strisce yankee.




[Non manca però una dedica affettuosa a Quino. Enriqueta, la bambina, di solito è un'avida lettrice di tutta la letteratura occidentale, in questo caso il libro è una raccolta di Mafalda]


Macanudo è un termine di slang argentino: significa OK, "muy bueno", "magnifico" o più spesso a seconda del contesto assomiglia all'inglese "cool", qualcosa di grande, apposto.



Macanudo esce dal 2002 come daily strip, "Tira còmica diaria" (giocheremo ancora molto con il suono dello spagnolo), sul popolare quotidiano La Nación. È pubblicata settimanalmente in Spagna su El Periódico de Cataluña Cuadernos del domingo. Dalle parti di Barcellona l'autore è molto popolare. Le raccolte di Macanudo - non tutte - sono state riedite in Europa da Reservoir Books, Random House Mondatori. Per qualche recondito motivo è più facile trovare in giro la numero 3. Grazie all'euro pesante - può sembrare incredibile - la migliore strada per procurarsele è via Amazon USA.



Prima ancora ha disegnato dal 1999 al 2002 per un settimanale la striscia Bonjour, dopo il solito percorso tra fanzine e vari giornali indipendenti. Tutti i suoi lavori possono generosamente essere ammirati sul sito ufficiale, davvero spettacolare per la grafica flash.


L'ultimo libro pubblicato da Liniers, sempre per Random House Mondatori, è Conejo de viaje (Diari di viaggio del coniglio). L'autore in questa serie racconta nella forma comic strip i suoi viaggi in diverse parti del mondo. In uscita in questi giorni anche la raccolta numero 6 di Macanudo.



Ricardo Siri è nato a Buenos Aires nel 1973. Lo pseudonimo deriva da Santiago de Liniers, viceré quando l'Argentina era una colonia, finito fucilato dai francesi. Scelta curiosa, ma per lui tra due punti la linea non è mai quella retta. Così gli "gusta " assai se i personaggi non hanno un nome adeguato a quello che sono. L'orsetto di pezza delle sue strisce si chiama Madariaga, il gatto Fellini. Disegna da quando, "muy chico", aveva tre anni. Liniers ama raccontare che ha iniziato perché non aveva film in casa. Era un modo "fai da te" per avere uno spettacolo.


Il ruolo di Virgilio nella sua storia e nel viaggio attraverso l'ottuso mondo editoriale è stato svolto da Maitena, vignettista e disegnatrice di comic strip argentina, affermata da tempo e pubblicata anche in Italia, prima su TTL, il supplemento libri settimanale della Stampa e poi in un paio di raccolte pubblicate da Mondadori (di lei dovremo parlare prima o poi, anche perché ha una decina di figliastre e cloni tra le matite femminili apparse sul web in questi anni). Maitena l'ha scoperto e introdotto nelle redazioni.




[Come innamorarsi di una striscia: scusate, ma la larva sul seggiolone della famiglia delle mosche ci fa uscire matti. Il Pater Familias annuncia: "questa estate andiamo a fare le vacanze su un lampione e voleremo attorno alla luce sino a morire", "Querido!!" (Caro) dice languida la moglie]


[Quello delle mosche e degli insetti è uno dei tantissimi e diversi scenari sui quali la strip si affaccia, sotto un altro esempio. La mosca dice: "abbiamo i nostri migliori uomini che ci stanno lavorando, però niente sta dando risultati"]

Ci sono alcune chiavi per capire Macanudo e in generale tutta l'opera di Liniers. La prima è il recupero dell'innocenza e riguarda il modo di osservare il mondo: Macanudo è un punto di osservazione, come spesso succede nelle migliori comic strip. Spesso surreale, spiazzante, insolito. Del resto questo vogliamo come lettori, non certo fotografie. "Con il tempo si diventa più cinici, dobbiamo cercare un pizzico di innocenza perduta", racconta Siri nelle interviste. Non è solo una questione di liberarsi della patina di scetticismo che offusca il nostro vivere. E nemmeno si tratta di quel infantilismo melenso "pucci pucci, guarda l'orsacchiotto tenero" che spesso inonda le pubblicazioni per bambini.




[Sembra esista già la striscia finale: in questa richiama il tema dell'innocenza]

Lo sguardo di Liniers è adulto, ma incredibilmente ripulito da pregiudizi. Bisogna sfogliare una dopo l'altra le sue strisce per capire. È come se in questo mondo incasinato, pieno di input, inflazionato di cliché, qualcuno riuscisse a farci vedere quello che più non osserviamo. "A mi me gusta mirar las cosas chiquititas que le pasan a todo el mundo", gli piace osservare le piccole cose di tutti i giorni, quelle che capitano a tutti, dice Liniers. Lo fa con un gusto esistenzialista e spesso malinconico, molto alla Chaplin, non per niente spesso citato come antenato ispiratore della sua filosofia.



Ai suoi personaggi va spesso male, al massimo trovate l'eroismo del vivere quotidiano, spesso con amarezze alla Woody Allen. A proposito, anticipando un po', Siri è un cinefilo doc, citazioni e personaggi spesso attingono alla cultura del grande schermo.


L'umorismo è spesso delicato, nasce quasi sempre senza cercare la gag grassa, basta il modo di osservare. Gioca soprattutto sulla sorpresa. "Me gusta muchos tipos de humor", afferma Liniers, "ma non quello del ruzzolone sulla buccia di banana". "Se qualcuno cammina sul bordo di una piscina preferisco immaginarlo sparire piuttosto che cadere nell'acqua".




[Scala degli uomini forti, alla fine sta Liniers alle prese con un barattolo di marmellata. L'autore si rappresenta con delle orecchie da coniglio]

L'altra chiave per capire Macanudo è la struttura a frattali della striscia, frammentata in un'infinità di piccoli universi. La striscia non segue una trama o uno schema lineare. Dentro esistono delle sottoserie, con tanto di intestazione. Alcuni esempi: una è autobiografica, un'altra riguarda un'oliva con un copricapo da messicano, una coppia di fidanzati, una vacca cinefila. Ma anche senza titolo si salta continuamente da una scena ad un'altra come in un film di Altman. Si ritorna poi a ritrovare i personaggi e i loro mondi e alla fine il lettore comincia a capire e ad affezionarsi. A differenza di Altman però raramente si intersecano le vicende. Possono comparire piccole osservazioni di qualunque genere, persino animate da personificazioni di idee, concetti, incubi, fantasie. I vari protagonisti ormai superano il centinaio, le comparse sono innumerevoli, tante anonime ma soprattutto spesso sociopatiche in una modalità inimmaginabile. Altre nicchie continuano ad aggiungersi. Punto di volta dell'insieme è l'unità stilistica, nel disegno originale e nei testi lirici e fischiettanti. Non sai mai di che parlerà Macanudo ma la riconosci al primo istante.




[e sento che sono sempre fuori luogo]

Perché questo? "La striscia giornaliera è una sfida per il disegnatore", afferma Liniers. Non voleva un solo protagonista o personaggi forti perché poi, come è successo a Quino e Watterson, con il tempo finiscono per mutare contro di te. A un certo punto non hai più niente da dire. C'è poi, come vedrete nei layout, nei temi e nelle prospettive, una gran voglia di libertà e di sperimentare. Nell'esperienza della striscia precedente, Bonjour, veniva pubblicato una volta alla settimana (molti si ritroveranno in questo ragionamento) e non poteva permettersi di sbagliare. Occorreva aspettare sette giorni per rifarsi. Per quanto paradossale, secondo Ricardo Siri, la strip quotidiana agevola la sperimentazione e l'inventiva.




[sopra il microcentro, ognuno carica quello che gli tocca]

I suoi primi lettori sono rimasti spiazzati. Immaginate la situazione, la striscia ha esordito nel 2002 nel pieno della crisi economica per i bond argentini, la gente con le pentole per strada, la stampa in crisi, si faceva fatica anche a comprare un giornale. E arriva questo fuori di balcone stralunato. I bravi capofamiglia argentini portano il quotidiano a casa - La Nación di Buenos Aires pubblica una pagina di comic strip dal 1920 - e trovando una striscia così mutante da un giorno all'altro borbottano: "no es gracioso"[spiritoso], "no se intiende el chiste" [barzelletta, battuta, storiella], "es idiota". Eppure con il tempo tutti suoi detrattori si sono convertiti e aggiunti ai linersmaniaci. L'umorismo di Macanudo funziona come antipsicotico collettivo, assurdo, tenero e acido insieme, romantico e onirico. Un tonificante esistenziale per via oculare che crea dipendenza.




[l'ossessione delle offerte via telefono, quadro finale: in questo momento un dirigente di marketing, "sicuramente ai nostri clienti interessa conoscere questo nuovo servizio"]





[uscire dalla massa, con le zapattilas, uniche, vendute in 800.000.000 paia, notevole l'uso del colore in funzione narrativa con il grigiore seppia del primo quadro]




[la bugia ha le gambe corte però alla verità costa molto procurarsi calzoni della sua taglia]

Per Liniers la striscia è uno spazio "en le quel digo lo que me viene en gana", dove dico quello di cui mi viene voglia. A ogni tavola, piccole opere d'arte di 30 centimetri di larghezza, dedica mediamente cinque ore.

Piccola digressione finale. Questo modo di raccontare nelle strisce è stato in realtà adottato anche da alcuni autori della nuova generazione italiana, alla ricerca di nuovi percorsi per dare una continuità creativa alle proprie serie. Mentre per diversi cartoonist della precedente, ad esempio Vanna Vinci, è naturale il narrare per personaggi, forti e definiti, c'è chi come Lele Corvi ha scelto per il suo villaggio una struttura multiforme, molto simile anche se non paragonabile alla colossale Fabbrica di San Pietro di Liniers. Altri poi, ad esempio Deco, ricorrono a una formula mista: un unico personaggio forte, alcuni molto deboli di spalla, ma poi spesso spariscono tutti e via a divagare in libertà con il protagonista in funzione narrante.

Nella prossima puntata su Macanudo cominciamo il viaggio tra i piccoli universi della striscia di Liniers.


il sito di Liners

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StoryBoard di Lele Corvi

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giovedì, aprile 23, 2009

 

I Bernasconi di Lido Contemori

I Bernasconi di Lido Contemori

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mercoledì, aprile 22, 2009

 

Mercoledì filmati: da Cul de Sac a Palmiro

Il mercoledì una volta era il giorno delle coppe (chi segue o ha subito il mondo del calcio capirà). Questa volta su Balloons è il giorno dei filmati.


Il nostro amato Richard Thompson ne ha presentati
tre sul suo blog. Di solito non amiamo molto le versioni cartone animato delle strip, in primis i Peanuts davvero stravolti nell'animazione. Queste di Cul de Sac sono invece deliziose, soprattutto perché brevissime e incredibilmente in linea con i tempi e lo spirito della comic strip (i link portano ai filmatini su Youtube):

Talking Stick

Fontanelle

Badgers

****************

Riceviamo e volentieri diffondiamo quest'altro filmato da parte di Gabriele Montingelli che a tempo perso si diverte con gli amici a fare cinematografia alternativa e montaggio. È un reportage, un viaggio attraverso il primo giorno della mostra di Palmiro a Poppi. Di solito siamo un po' refrattari ad apparire e celebrare ma il filmetto è davvero divertente. Si cammina per la mostra, vedrete alcuni personaggi, c'è un breve frammento del discorso di presentazione. Da venerdì si riprende con gli articoli e la presentazione di un nuovo grande autore.


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martedì, aprile 21, 2009

 

Inkspinster



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lunedì, aprile 20, 2009

 

Palmiro di Sauro Ciantini

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domenica, aprile 19, 2009

 

Big Bang di Massimo Cavezzali

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sabato, aprile 18, 2009

 

Singloids dei Persichetti Bros

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venerdì, aprile 17, 2009

 

StoryBoard di Lele Corvi

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giovedì, aprile 16, 2009

 

I Bernasconi di Lido Contemori

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mercoledì, aprile 15, 2009

 

Scatti da una esposizione - C'era una volta Palmiro

Un po' di fotografie della mostra di Palmiro, inaugurata a Poppi (AR) sabato scorso. Alla rinfusa, giusto per rendere almeno in parte l'emozione di un'esposizione che prende vita e anima, accompagnando l'osservatore nel percorso.
Grande merito a Giuseppe Scapigliati, fine cesellatore di mostre, dalla curatissima parte grafica fino al chiodo e allo scotch. Negli scatti che seguono vedrete, oltre alle vetrine e i pannelli, anche i preparativi con il contributo dell'autore Sauro Ciantini, i particolari dell'arredo in tema con il personaggio, alcune immagini virate in antico bianco e nero della presentazione (è già storia).
Un grazie anche al Comune di
Poppi per la disponibilità: sogniamo che questa cittadina medievale toscana diventi una piccola Angoulême delle strisce italiane, un punto riferimento per altre manifestazioni.
C'era una volta Palmiro è aperta ai visitatori sino al 7 giugno.




















[Grazie ai Persichetti e a Cius per il contributo fotografico]

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