giovedì, novembre 10, 2016

 

Dieci anni di Balloons - Il tempo di Steve Frassetto

Altra tappa del viaggio nel tempo con i disegnatori di strisce apparsi su Balloons. Questa volta è il turno di Steve Frassetto, autore di comic strip in piena attività e dei suoi personaggi di 35MQ.

Il tempo di Steve Frassetto



[NdR dovete sapere che se Deco immagina le storielle per le strip mentre sta per addormentarsi Frassetto ha una fase ideativa post onirica al risveglio]
Anche questa pensata la mattina appena sveglio guardando il soffitto prima di darti la prima mossa per il caffè?


A-ha! Come sempre!





Ti ho sempre definito un fumettista Panda, una razza da proteggere. Quasi unico in Italia, vivi della produzione delle comic strip con ritmi della giornata del tutto simili a quelli di Charles  Schulz e degli altri cartoonist professionisti americani . Disciplinato come un travet con regolarità tutti i giorni ti rechi nel tuo studio e inizi a disegnare presto (già il fatto che non partorisci le strisce in ciabatte a casa dice molto). Lavori con gli stessi anticipi rispetto alle scadenze. Una roba serissima non fosse uno dei lavori più divertenti del mondo. Una roba rarissima da noi, come dire faccio il liutaio o l’allevatore di vermi per la pesca. Anzi più rara. Non ti sei mai sentito, non dico solo, ma un po’ alieno in questo paese? Non puoi neanche fare tanto combutta con gli altri fumettisti, tipo i disegnatori bonelliani su commissione, gente con gli occhi spiritati suonati dalla tirannia degli sceneggiatori, sono altre etnie. L’autore di comic strip ha un’altra verve creativa, è un’altra cosa. Che so, anche nelle situazioni sociali, “piacere sono un autore di strisce umoristiche”. “Un che?”  


Quando dico "faccio strisce" mi scambiano per un pusher o qualcosa di simile. Se invece dico "fumettista" l'interlocutore (quello che ha già un po' più di dimestichezza con la materia e non dice "Ah! Fai le vignette!") pensa appunto alla Bonelli o al Topolino. La domanda seguente "Dove pubblichi?" chiude poi si solito la conversazione. Perché le mie strisce escono all'estero e dunque sono sconosciute al di qua delle Alpi. Fino a un anno fa uscivano su Il Giornalino, ora non più. Da un paio d'anni lavoro su 2 strip al giorno (35mq e Ippo) e dunque me la passo peggio del Maestro Schulz. 


Tralasciando rigorosamente la parte delle vittorie ogni anno della Juventus, cosa è cambiato in questi anni? Immagino ad esempio che il perdurare della crisi economica generale si sia fatta sentire anche nel tuo lavoro.  


Ok, la parte Juve me la tengo per le discussioni mattutine al bar [NdR Stefano è un tifoso accanito della Juventus, uno dei pochi sopportabili].
Riguardo la crisi, ho la fortuna di lavorare ormai da anni principalmente per l'estero, dove la crisi (non solo economica, ma direi anche di idee) è più sfumata. Qui da noi la situazione è assai complessa, azzardando un paragone socioeconomico è un po' come se stesse scomparendo la classe media. Ovvero grandi numeri per una manciata di autori (meritati in gran parte dei casi, in altri inspiegabili) e per il resto del mondo le briciole. In mezzo più nessuno o quasi.



Su che giornali escono le strisce 35mq e Ippo? Chi le traduce? Che controllo hai sulla traduzione? 



Le strisce escono solo nella svizzera italiana. I ritratti invece in Francia e Svizzera francese. Quindi il problema traduzione non si pone :)  




Anche Contemori e diversi altri autori pubblicano lì, ma non è bizzarra questa storia che nel Canton Ticino abbiano questa passione per le strisce e questo senso dell’umorismo? Lo dico e mi vengono  in mente gli Svizzeri di Aldo Giovanni e Giacomo


Soprattutto lì esistono ancora quotidiani che pubblicano strip (cosa che misteriosamente da noi non accade) con una considerevole risposta del pubblico (almeno questa è la mia esperienza personale).  




Oltre che autore sei anche un notevole intenditore di comic strip. Conosco le vecchie tue passioni, tipo  Hi and Lois. Ma in questi ultimi anni quali sono le strisce che ti hanno conquistato il cuore, quelle che ti hanno sorpreso, sia sulla scena italiana che internazionale? C’è poi secondo te qualche nuovo talento emergente? 



In effetti sono molto legato alle strip classiche (Peanuts, Watterson, Trudeau, Bloom County, Walker e Browne) che leggo e rileggo in continuazione in maniera malata e maniacale. Negli ultimi anni mi sono appassionato molto a (accidenti...) Richard Thompson e a un paio di strisce qui da noi poco conosciute: The Norm di Michael Jantze e Fusco Brothers di Jc Duffy, autori con cui ho anche la fortuna ogni tanto di fare due chiacchiere (grazie social network!). Qui da noi ovviamente leggo tutte le strisce Ballooniane ed ex Balloniane, in particolare con una stima immensa per Deco che reputo la migliore autrice non solo entro i nostri limitati confini (alla faccia della sua proverbiale ritrosia!). I talenti emergenti impazzano sul web che però ha un po' stravolto lo schema classico della striscia per fare spazio a un ibrido in molti casi interessante in altri meno.


L’uso sano dei social è proprio quello, che sarebbe poi anche quello originario: mettere assieme e collegare persone con gli stessi interessi. Poi si è finito per affogare tutto in una gran fuffa ipertrofica. Parliamo allora di promozione. So che non credi molto alle kermesse tipo Lucca Comics e la penso allo stesso modo: per un autore di strisce o vignette da giornale non ha proprio senso. Su Facebook qualcosa si può fare ma è dura emergere tra gattini, bufale e cazzeggio. Come si promuove allora un autore come te? La domanda può essere girata in altro modo, più classico, che programmi hai per il prossimo decennio (oltre che augurare lunga vita alla Svizzera italiana)? 



Lucca è il luogo in cui celebrare altri generi: le graphic novel, i bonelliani e mirabili autori stranieri che fanno pagare 50 euro uno scarabocchio su a4. È qualcosa di estemporaneo, un po' come la notte del grande cocomero. L'autore di strips vive invece del rapporto quotidiano assai simile allo stalking con i lettori, i quali verosimilmente non hanno nessuna voglia di conoscere l'autore di persona. Storicamente le strip vengono ritagliate dal giornale e attaccate sul frigo con un magnete. La tavola a fumetti (originale) viene inquadrata con cornice d'oro massiccio e vetro antiproiettile. Se ci fai caso il fumettista viene chiamato "artista" e spesso lo è anche nell'autocompiaciuto aspetto "maudit" e nell'innato talento di prendersi molto sul serio. Nessuno si sognerebbe mai di chiamare "artista" (tranne un paio di casi storici) un cartoonist. E l'aspetto poi? Hai presente Mort Walker? Pare un anziano giocatore di golf. E Watterson? È il sosia perfetto del mio commercialista. I miei programmi sono sperare che non ci sia un Switzexit o Francexit. Onestamente qui in Italia non vedo grandi prospettive per le strisce. A meno che un giorno i like dei social si trasformino in pecunia. Ma ne dubito.


Pensa che come ultima domanda volevo chiederti di spendere una parola di speranza per la scena delle comic strip italiane. Vabbè. 
Parliamo della tua ultima raccolta di strisce “35mq idioti in condominio”. Dovrebbe essere andata bene. Su Amazon ha un pieno di 5 stelle nelle valutazioni e la danno come esaurita (in compenso con i disegni di Steve Frassetto si può ancora trovare “Troppo forte” del Centro Catechesi Don Bosco del 2007, utile per la preparazione della Cresima, mi ha sempre divertito molto questo tuo trafficare in editoria con le sottane dei preti). Si può ancora reperire la raccolta in vendita on line? E’ prevista una ristampa? Farai un’altra raccolta? 



La raccolta di 35mq dovrebbe presto tornare disponibile su Amazon. Mi piacerebbe farne una seconda, anche tenendo conto che quelle del primo libro sono più o meno un decimo delle strisce uscite fino ad ora sul giornale. In effetti alcuni trovano bizzarro che io pubblichi sia su Libération che su Famiglia Cristiana, ma alla fine visto dall'interno la linea di confine non è così netta come sembra. Anche in questo caso Schulz fa scuola, come chi conosce la sua biografia ben sa.

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