giovedì, agosto 12, 2010
Inkspinterogeno di Grillo
Il Bambino Canottiera indugiava immoto sul far del tramonto, lasciando presagire gravi elucubrazioni e densi pensieri, sull’esistenza, sul mistero della vita, sulla reazione del mercato ortofrutticolo all’aumento del costo del letame, il 2% in più per ogni cacata di mucca. La Bambina Zitella lo scrutava dalla distanza, ghermita da quella visione come fosse un maxi-tamponamento tra due tir, un cacciatorpediniere e sei siluri travestiti da Donna Summer sulla provinciale per San Gimignotta, cittadina senese dall’oscura toponomastica.
Il Bambino Canottiera ristette, la gobba sicura e ferma, apprestandosi a rinnovare la sua inazione, come se un minimo cenno potesse perturbare l’equilibrio cosmico tra la Forza e la Vangatura. La Bambina Zitella persisteva nell’esame del paracarro umano chiedendosi se fosse una statua; a Michelangelo hanno messo le mutande, a te la canotta, nel contrappasso burino dell’intimo per affreschi e sculture o apparenti blocchi di marmo.
Bambina Zitella che m’osservi di lungi,
resto preda del tuo fascino psicopatico, dello sguardo indagatore dello scienziato sociale o del vigile urbano, del tuo vestito nero con centocinquanta gradi all’ombra che irride l’eburneo pallore della tua faccia di cactus, antitesi come il Maggese ed il Coltivato e pur prezioso connubio come una cacata di mucca, di questi tempi.
Bambino Canottiera che ti stagli fermo all’orizzonte,
son rapita dal tuo mistero di immobilità, dall’abbigliamento da tronista, dal tuo alito anticrittogamico. Portami via in sella al tuo trattore alla spregiudicata velocità di 12 chilometri orari, prendimi per mano e fammi volare sulla tua motozappa a sfiorare i campi di grano o almeno lasciami alla posta che devo pagare l’ICI sullo zio (molto grasso).
Ma il Bambino Canottiera decise all’improvviso che era il momento di non fare assolutamente niente e la Bambina Zitella si mosse giacché i Caramba avevano fatto spostare il cacciatorpediniere dalla sede stradale ed il traffico aveva ripreso a scorrere, guidato dai siluri Donna Summer. Un altro amore sfumato nel latifondo delle occasioni perse, dal sapore acre, come una puzzetta controvento.
[Bubbolo distorce lo spazio-tempo ma poi lo rimette a posto]
Etichette: Inkspinterogeno
Non dovrei dirlo io, visto che sono l’oste che serve il vino. Ma sono davvero contento di avervelo portato qui e di vedere che comincia a essere apprezzato. Può ancora migliorare nella parte disegno ma queste sono cose di cui parlo nello spogliatoio.
Quando iniziai a suonare il basso, molti dei miei amici facevano cover dei Led Zeppelin,cosi ho conosciuto Jones(beh...non di persona...), e mi ci sono affezionato con il tempo.
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