venerdì, gennaio 26, 2007

 

La pagina delle comic strip (1)

Il piacere dell'inserto domenicale dei fumetti è sconosciuto al lettore italiano. È un supplemento coloratissimo e vivace, molto conteso all'arrivo del giornale in famiglia. Non è una semplice sezione dare in pasto ai ragazzini per farli stare buoni. Ognuno all'interno della famiglia ha le sue strip preferite come diverso è il target di ognuna.
Già questa idea ci suona un po' marziana. L'immagine dei quotidiani in
Italia, specie tra le nuove generazioni, varia dal tetro al serioso. Con qualche sfumatura tra il palloso e il doveroso per chi ritiene che quelle pagine debbano essere prese in mano per tenersi aggiornati. I grandi fogli della stampa quotidiana sono un rito del papà, del capofamiglia. Ci manca la pipa, la poltrona e il cliché è servito. Peccato solo che i figli, quelle generazioni sempre meno attirate dal giornale un giorno, nemmeno tanto lontano, saranno anche loro dei genitori, acquirenti di un giornale.

Dalle nostre parti i quotidiani non sono molto popolari. Ci sarà pure una ragione anche per i dati di lettura e diffusione dei quotidiani nel nostro paese,
così diversi dal resto del mondo occidentale. Giusto qualche confronto: su 1000 abitanti adulti le copie vendute da noi sono circa 150, contro le 270 di nazioni come Stati Uniti e Regno Unito.
Non vogliamo certo dire che la differenza sia data solo dalla pagina delle comic strip. Sicuro è invece il fatto che i nostri quotidiani non sappiano essere universali, un prodotto di intrattenimento e cultura per tutta la famiglia. Troppe peso dato alle scaramucce politiche per poi passare a sezioni di intrattenimento che saltano da una cultura alta ( o pseudo-alta) al gossip più volgare per finire tra cruciverba e oroscopi come se fossimo un popolo di enigmisti e tribali creduloni. Ma forse è davvero così.
Tra gli aspetti più gravi il fatto poi che gran parte della stampa italiana è
sorretta da sussidi statali e quindi sostanzialmente si disinteressa dei lettori e del mercato. Sopravvive con giochi autoreferenziali tra giornalisti e sta più attenta agli sponsor politici.
Vi abbiamo raccontato in più post precedenti come l'ostracismo al fumetto derivi da un colossale pregiudizio culturale che ha profonde radici storiche. Per completare aggiungeteci questo triste quadro della stampa italiana. Ed è un peccato perché, come vi diremo nei prossimi interventi, il teatro naturale delle strip è sui giornali e la chiave per un fumetto popolare sta tutta qui.



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Commenti:
Bell'articolo, davvero. Leggo sempre con gusto questi post.
In effetti in Italia gli editori di quotidiani non hanno capito un fico secco. E continuerò a ribadirlo ogni volta che mi sarà data la possibilità sperando che prima o poi, qualche editore capiti su un mio commento o su un post bello come quello di oggi e cambi un po' il suo modo di pensare.
I quotidiani potrebbero davvero trasformarsi in qualcosa di più vivace e culturalmente adatto un po' a tutta la famiglia.
Sarebbe la chiave per venderne di più, ricoperti di quella veste un po' meno seriosa che potrebbe davvero attirare acquirenti di ogni età. Senza tener conto di quanto più spesso circolerebbero nelle scuole tra gli studenti...
Io avrei un sacco di idee se avessi la possibilità (economica, ovio) di metterle in atto...
Qui dalle mie parti in Veneto si dice: "chi che ga el pan no ga i denti, e chi che ga i denti no ga el pan" (chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane). L'Italia sembra proprio il paese giusto per questa perla di saggezza popolare...
 
Articoli di questo tipo non fanno altro che ribadire che la situazione è sempre la stessa, e in più con il loro essere disfattisti non aiutano a cambiare le cose. Se volete davvero vedere i fumetti sui quotidiani datevi davvero da fare. Lo sfozro finora sembra inutile.
 
Il disfattismo dove sta? :-)
Si cerca di descrivere le ragioni di una situazione.
"Datevi da fare?"
Che dire, Gianni, mi hai convinto, saremo positivi, stasera chiamo tutte le redazioni e con una telefonata modifico 100 anni di storia e pregiudizi.
Scherzi a parte, qualcosa si fa, si offrono e propongono pagine, idee.
É un po’ elementare l'idea che basti "fare" e il problema è risolto. Non credo proprio che manchi la buona volontà e nemmeno che sia necessario bastonare i cartoonist perché non hanno fatto i compiti.
Comunque continueremo a ragionarci su in alcuni post seguenti.
 
Secondo me Gianni non ha ragione, ha "STRA-RAGIONE".
Non bisogna "fare" tanto per fare qualcosa, ma "FARE" sapendo "COSA" e soprattutto "PERCHE'" lo si sta facendo. E non da soli, un giorno sì e tre mesi no, ma con costanza e "COCCIUTAGGINE", insieme ad altri spinti dalla stesso desiderio e con uno stesso "PROGETTO" comune.
Oppure sì, continuiamo pure a ragionarci sopra, sotto, di fianco, così prima o poi, più poi che prima (ma molto poi), un Direttore italiano di una qualche Redazione italiana, magari fra una ventina d'anni, quindici se dice bene, un giorno che non c'ha nient'altro da fare, hai visto mai, si accorgerà che pure in Italia esistono le strisce italiane, addirittura pensate in italiano, scritte in italiano e perfino disegnate in italiano (già, pure disegnate) nientepopodimeno che, udite udite, da autentici autori italiani, nati, cresciuti e (se non ci sbrighiamo) deceduti in Italia.
Ma dimmi tu!...
 
Ciao "Gianni", tu invece al momento su che quotidiano pubblichi?
 
'tribali creduloni' :D
bah io sono disfattista: vada x il deceduti!
 
uhm, mi accorgo ora che il mio ultimo commento può essere malinterpretato: parlavo pensando a me ovviamente :)
 
Gianni ha ragione, domani prendo un mitra e vado a proporre le mie strip alla redazione piu' vicina.

Ciao "Gianni" ;)
 
Giaaaanni! l'ottimismo è il profumo della vita!
 
Ma se po' sape' chi cavolo è 'sto Gianni?...
 
Già. Sante parole :-(

PS: io adoro i mutts, troppo carini :-)

PPS: W l'ottimismo! :-P
 
volevo ricordare il mitico Paese Sera.
Mi ricordo che attendevo che mio padre finisse di leggerlo per fiondarmi sulla pagina dei fumetti.
Ricordiamo dove sono nate le sturmtruppen di Bonvi e (se non ricordo male) Santincielo di Skiaffino.
Ricordi che pubblicarono anche Corto Maltese una pagina al giorno.
Meriterenne un articolo questo esempio di giornale.
 
Umberto: sarebbe molto bello recuperare una scansione di una di quelle pagine di Paese Sera (le ricordo anch'io, ma ero molto piccolo)
 
Purtroppo conservo solo (se riuscissi a ricordare dove) le storie di pratt.(usci anche un corto alla mostra del cinema di venezia come striscia.
Ho fatto una ricerca per un mio amico in biblioteca Nazionale e li ci sono microfilmate.
Se vuoi posso cercare di andare in biblioteca e farmi fase una stampa.
 
Si', dai sarebbe bellissimo farne rivedere una qui.
Se non mi ricordo male le pagine del fumetto erano piu' di una.
 
Quelle cue ho visto (anno 1969) c'era una pagina di striscie e poi c'era feiffer all'interno.
é possibile che ci siano stati periodi con più pagine.
Dato che la ricerca che avevo fatto riguardava le giornaliere, potrebbe anche essere che la domenica fossero più pagine
 
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