mercoledì, gennaio 25, 2017

 

Dieci anni di Balloons _ Il tempo di Giuseppe Scapigliati

È il tempo di Giuseppe Scapigliati. E il suo è lentissimo, oltre ogni immaginazione. Non per nulla il protagonista della sua attuale serie è un bradipo. Strappargli le parole per l’intervista che segue è stato un’impresa. Fai una domanda e risponde dopo due settimane. 
Giuseppe Scapigliati è la dilatazione incarnata del tempo. Un eterno ragazzo perché solo chi mostra questo spregio del passare delle ore, dei giorni, delle settimane ha davanti a se un tempo infinito. 
Con lui abbiamo fondato Balloons dieci anni fa. È stata una sua illuminazione. Ama le comic strip alla follia, per lui il fumetto”l’è quello”, ci siamo intesi in un secondo. Per poi fare le cose con calma, molta calma. In decenni. 
Giuseppe ha iniziato con il Mago, rivista storica del fumetto nel secolo scorso. Poi come autore si è stufato delle matite, ha sperimentato con una striscia deliziosa come Vincenzina, tutta realizzata con forme al computer e soprattutto silente, senza parole. Così tutti avrebbero potuto capirla e lui non avrebbe fatto fatica a tirarle fuori, le detestate parole. Poi anche Vincenzina è diventata tanto ed è passato a Bradi Pit, dove il disegno non cambia che in pochi particolari, e non sempre, da un quadro all’altro. 
Con la tavola che ci ha inviato prende in giro tutti, il suo intervistatore in primis. Il resto ce lo racconta nell’intervista che segue (ma raccontare è una parola molto grossa in questo caso)





Ma tu che con il bradipo sei il cantore disegnante della lentezza, quanto sono stati lenti questi dieci anni? O forse troppo veloci? Cosa è cambiato nel tuo mondo di appassionato di strisce?


Da bradipo potrei dirti che 10 anni dalla fatidica chiamata intercorsa tra noi e culminata con: "...mettiamo su un blog", sono volati. Cos'è cambiato... cambiato... boh!? Per quanto riguarda la mia produzione di fumetti sono successe tante cose più o meno tutte belle e impensabili prima, se invece ti riferisci alla mia collezione di strip originali preferisco non parlarne, sono in bolletta e scalpito per saziare la mia "bramosia".


E invece vorrei proprio iniziare dalla tua parte di amore romantico per le antiche comic strip, quello che ti ha fatto diventare forse il più grande collezionista di originali in Italia. 


Non credo proprio di essere un grande collezionista. Penso che la mia collezione si distingua dalle altre perché consta circa 600 autori, il che la rende una bella panoramica sulla produzione mondiale delle strip umoristiche.





Che fine ha fatto il tuo sogno di un piccolo Museo esposizione permanente delle comic strip? 
  

Per quanto riguarda il progetto "piccolo museo della strip a Bibbiena", per motivi di sicurezza pubblica, preferirei sorvolare. 




Come va il mercato delle strisce originali oggi? 




Mi pare florido. Agli stand dedicati vedo avvicinarsi molta gente nuova, anche molti giovani. La sola nota negativa è che ciò fa alzare sempre di più i prezzi… maledetti! 




Nell’era della riproducibilità e delle nuove strisce disegnate con tablet e altri ausili informatici - in molti casi non esiste un vero proprio originale come una volta - quale è il senso oggi della ricerca di un originale?


Vero! Oramai tantissimi autori lavorano con il computer, vorrà dire che i collezionisti acquisteranno computer originali degli autori firmati e con autentica (ma che risposte do?!).




Con Vincenzina e Bradi Pit poi hai praticamente abbandonato tu stesso la carta e la matita. Eppure sei un estimatore anche delle sbavature negli originali. Non ti manca ogni tanto la naturalezza del tratto su carta? 


Ogni tanto mi manca ma vuoi mettere con “l'inestimabilmente pigroso copia e incolla"?!




Che fine ha fatto Vincenzina, in quale angolo del cuore l’hai abbandonata? Poteva diventare un star internazionale, lei che silente in una striscia con soli rumori onomatopeici del fumetto avrebbe potuto farsi capire in qualsiasi parte della Via Lattea.


Sento il suo nome e piango. No, non l'ho abbandonata,  è solo che ho poco e mal distribuito tempo e ora ho voglia di fare Bradi Pit. Mi rilassa.




Bradi Pit è il futuro? Lui è la ribellione ai tempi moderni troppo veloci?




Il messaggio vorrebbe essere proprio quello. Se ci dicono di correre allora "la vera rivoluzione sarà rallentare". Mi piace pensarla così, sono un inveterato nostalgico che cerca o sogna di non mollare. 





Le tue ultime raccolte sia di Bradi Pit che di Vincenzina sono luccicanti per la splendida grafica. Questo è il futuro delle comic strip? Piccole raccolte in edizioni curatissime per una nicchia di appassionati irriducibili, quelli che pensano che “Il fumetto è quello”?  


Quest'anno a Lucca Comics ero ospite allo stand di SlowComix (colgo l'occasione per ringraziare Anna e Alessio) alla Self Area dove ci sono le autoproduzioni e devo dire che c'erano delle proposte editoriali veramente innovative, belle e molto ben curate. Il futuro del fumetto è sicuramente quello che trovi lì alla Self Area.




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