martedì, giugno 01, 2010
Beppe Beppetti
no ci salveremo disprezzando la realtà
e questo mucchio di coglioni sparirà
e né denaro e né passione servirà
gentili ascoltatori siamo nullità
[Baustelle - I Mistici Dell'Occidente - 2010]
Che c'entrano i Baustelle, e il loro mucchio di coglioni che dovrebbe sparire, con Beppe Beppetti, vignettista bizzarro e indefinito che dopo aver fatto capolino nel web sta ora per uscire con una prima piccola raccolta? Quasi niente se non per il filo comune della voglia di ribellarsi allo stato delle cose. Beppetti se ne frega della realtà. Almeno quello originario, puro e duro (ora sta mostrando qualche cedimento alla cronaca). Ci ha scritto chiedendo una prefazione a una piccola raccolta delle sue prime tavole. Perché no, in fondo le vignette sono le sorelle delle strip nelle pagine dei comics nei giornali. Ci abbiamo visto un anelito di rivolta. È spuntato nel web non si sa bene da dove, non c'è un perché e in fondo nemmeno l'esigenza. Quella che segue è l'introduzione al piccolo album presto in uscita a cura della Freaks Edizioni. È una nuova e ancora microscopica casa editrice nata da un'associazione culturale, pubblica minilibri senza oneri per gli autori. Tutto piccolo. Tutta la nostra simpatia.
Non sottovalutate il libretto che avete in mano. Beppe Beppetti è la nuova frontiera dell'illustrazione umoristica. Tutti stanchi delle vignette satiriche? Troppo schierate in politica, caricaturali, legate alla cronaca, polemiche, già vecchie la settimana dopo? Arriva lui, Beppetti, e mette tutti d'accordo. Sparge piccola cultura su cose che tutti noi non sapevamo di ignorare. Informa e diverte, grandi e piccoli. Entusiasma i lettori. Niente odio che disturba il manovratore e quindi contenti anche i politici. Va bene per i giornali di destra e ma anche per quelli di sinistra essendo terribilmente antagonista. Addormenta i cervelli e allo stesso tempo nasconde il risveglio rivoluzionario delle coscienze. Popolare e sofisticato. Quel che va finalmente bene per la realtà che viviamo. La formula perfetta. Tanto avanti che nel futuro bisognerà tornare vent'anni indietro per capirne la profondità.
Beppe Beppetti con umiltà definisce le proprie vignette come "giornalismo inutile". Ma anche qui va oltre: che c'è di davvero utile sui giornali? Il chiacchiericcio politico? Gli articoli sulle tendenze sociali? Quelli sulla salute che un giorno ti dicono che qualcosa fa male e poi il mese dopo invece fa bene? Le polemiche sul calcio? Le notizie sui vip?
Ma chi è questo Beppe Beppetti? Si narra che sia nato da un calembour sfuggito a un rinomato illustratore italiano. Si dice sia il Luther Blissett dell'umorismo disegnato, anche lui identità collettiva e beffardo alfiere contro la superficialità e la malafede del sistema mass-mediatico. Oppure anonimo signor nessuno, magari impiegato e pendolare, sardonico disegnatore notturno. Eppure sembra sia sulle scene da tempo. Qualcuno ricorda sue mostre ed esposizioni, partecipazioni a concorsi e programmi TV, persino interviste. Incespichiamo nella memoria e ci chiediamo dove l'abbiamo già visto. Anche in questo è al passo e insieme contro i tempi che viviamo. In un'epoca dove si dà tanta importanza al "chi", con Beppetti l'importante è quel che si racconta.
Sia quel che sia, è vergognoso che questo paese trascuri così l'opera di Beppe Beppetti.
Etichette: articoli, novità editoriali
Un tipo lungo lungo le cui ascelle odoravano di cotognata.
A Lucca spero di poterlo comprare.
Che deodorante userà questo suo nipote?
Deodorante? Macchè. Di solito accendo uno zampirone e mi immergo nei suoi fumi.
Grazie per la recensione. Mio zio sarà fiero di me!
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