venerdì, aprile 24, 2009
Macanudo di Liniers (prima parte – l’autore)
Siamo cacciatori di strisce. Quando avvisti una balena così grossa, a pois, ti emozioni. Capisci l'ossessione di Achab, la gioia del vecchio di Hemingway con il pesceMagoo. Questa l'abbiamo avvistata nei mari del sud Atlantico, passando per una libreria di Barcellona. L'autore è argentino, si chiama Ricardo Siri, usa lo pseudonimo di Liniers. La striscia si intitola Macanudo.
Ci dispiace per le grandi serie americane, che tali rimangono, ma, se qualcuno si avvicina allo specchio e chiede, la più bella del reame ora è lei. È in spagnolo e questo ancora non le regala un successo universale: si sa, gli USA sono l'ombelico del mondo. È facile però da seguire.
Ancora sconosciuta dalle nostre parti ma volete mettere il gusto del passaparola per primi? Prendiamocela con calma, serviranno un paio di post per portarla a riva.
[la prima strip inaugurale]
Cominciamo con il far pulizia di alcuni luoghi comuni, anche se siamo rassegnati a ritrovarceli nei risvolti di copertina, nelle sbrigative note editoriali e nelle recensioni. Liniers è argentino ma non ha alcunché di notevole da condividere con Quino, Mordillo, Maitena e altri connazionali se non l'immenso talento. L'accostamento geografico è uno degli strumenti di presentazione più banali però in questo caso è proprio fuorviante perché Liniers è un cittadino del mondo, ha assorbito di tutto nel suo modo di disegnare strip, è completamente immerso nella cultura occidentale. Vero invece che ha un'anima latina, e non potreste mai confondere Macanudo e i suoi altri lavori con le strisce yankee.
[Non manca però una dedica affettuosa a Quino. Enriqueta, la bambina, di solito è un'avida lettrice di tutta la letteratura occidentale, in questo caso il libro è una raccolta di Mafalda]
Macanudo è un termine di slang argentino: significa OK, "muy bueno", "magnifico" o più spesso a seconda del contesto assomiglia all'inglese "cool", qualcosa di grande, apposto.
Macanudo esce dal 2002 come daily strip, "Tira còmica diaria" (giocheremo ancora molto con il suono dello spagnolo), sul popolare quotidiano La Nación. È pubblicata settimanalmente in Spagna su El Periódico de Cataluña Cuadernos del domingo. Dalle parti di Barcellona l'autore è molto popolare. Le raccolte di Macanudo - non tutte - sono state riedite in Europa da Reservoir Books, Random House Mondatori. Per qualche recondito motivo è più facile trovare in giro la numero 3. Grazie all'euro pesante - può sembrare incredibile - la migliore strada per procurarsele è via Amazon USA.
Prima ancora ha disegnato dal 1999 al 2002 per un settimanale la striscia Bonjour, dopo il solito percorso tra fanzine e vari giornali indipendenti. Tutti i suoi lavori possono generosamente essere ammirati sul sito ufficiale, davvero spettacolare per la grafica flash.
L'ultimo libro pubblicato da Liniers, sempre per Random House Mondatori, è Conejo de viaje (Diari di viaggio del coniglio). L'autore in questa serie racconta nella forma comic strip i suoi viaggi in diverse parti del mondo. In uscita in questi giorni anche la raccolta numero 6 di Macanudo.
Ricardo Siri è nato a Buenos Aires nel 1973. Lo pseudonimo deriva da Santiago de Liniers, viceré quando l'Argentina era una colonia, finito fucilato dai francesi. Scelta curiosa, ma per lui tra due punti la linea non è mai quella retta. Così gli "gusta " assai se i personaggi non hanno un nome adeguato a quello che sono. L'orsetto di pezza delle sue strisce si chiama Madariaga, il gatto Fellini. Disegna da quando, "muy chico", aveva tre anni. Liniers ama raccontare che ha iniziato perché non aveva film in casa. Era un modo "fai da te" per avere uno spettacolo.
Il ruolo di Virgilio nella sua storia e nel viaggio attraverso l'ottuso mondo editoriale è stato svolto da Maitena, vignettista e disegnatrice di comic strip argentina, affermata da tempo e pubblicata anche in Italia, prima su TTL, il supplemento libri settimanale della Stampa e poi in un paio di raccolte pubblicate da Mondadori (di lei dovremo parlare prima o poi, anche perché ha una decina di figliastre e cloni tra le matite femminili apparse sul web in questi anni). Maitena l'ha scoperto e introdotto nelle redazioni.
[Come innamorarsi di una striscia: scusate, ma la larva sul seggiolone della famiglia delle mosche ci fa uscire matti. Il Pater Familias annuncia: "questa estate andiamo a fare le vacanze su un lampione e voleremo attorno alla luce sino a morire", "Querido!!" (Caro) dice languida la moglie]
[Quello delle mosche e degli insetti è uno dei tantissimi e diversi scenari sui quali la strip si affaccia, sotto un altro esempio. La mosca dice: "abbiamo i nostri migliori uomini che ci stanno lavorando, però niente sta dando risultati"]
Ci sono alcune chiavi per capire Macanudo e in generale tutta l'opera di Liniers. La prima è il recupero dell'innocenza e riguarda il modo di osservare il mondo: Macanudo è un punto di osservazione, come spesso succede nelle migliori comic strip. Spesso surreale, spiazzante, insolito. Del resto questo vogliamo come lettori, non certo fotografie. "Con il tempo si diventa più cinici, dobbiamo cercare un pizzico di innocenza perduta", racconta Siri nelle interviste. Non è solo una questione di liberarsi della patina di scetticismo che offusca il nostro vivere. E nemmeno si tratta di quel infantilismo melenso "pucci pucci, guarda l'orsacchiotto tenero" che spesso inonda le pubblicazioni per bambini.
[Sembra esista già la striscia finale: in questa richiama il tema dell'innocenza]
Lo sguardo di Liniers è adulto, ma incredibilmente ripulito da pregiudizi. Bisogna sfogliare una dopo l'altra le sue strisce per capire. È come se in questo mondo incasinato, pieno di input, inflazionato di cliché, qualcuno riuscisse a farci vedere quello che più non osserviamo. "A mi me gusta mirar las cosas chiquititas que le pasan a todo el mundo", gli piace osservare le piccole cose di tutti i giorni, quelle che capitano a tutti, dice Liniers. Lo fa con un gusto esistenzialista e spesso malinconico, molto alla Chaplin, non per niente spesso citato come antenato ispiratore della sua filosofia.
Ai suoi personaggi va spesso male, al massimo trovate l'eroismo del vivere quotidiano, spesso con amarezze alla Woody Allen. A proposito, anticipando un po', Siri è un cinefilo doc, citazioni e personaggi spesso attingono alla cultura del grande schermo.
L'umorismo è spesso delicato, nasce quasi sempre senza cercare la gag grassa, basta il modo di osservare. Gioca soprattutto sulla sorpresa. "Me gusta muchos tipos de humor", afferma Liniers, "ma non quello del ruzzolone sulla buccia di banana". "Se qualcuno cammina sul bordo di una piscina preferisco immaginarlo sparire piuttosto che cadere nell'acqua".
[Scala degli uomini forti, alla fine sta Liniers alle prese con un barattolo di marmellata. L'autore si rappresenta con delle orecchie da coniglio]
L'altra chiave per capire Macanudo è la struttura a frattali della striscia, frammentata in un'infinità di piccoli universi. La striscia non segue una trama o uno schema lineare. Dentro esistono delle sottoserie, con tanto di intestazione. Alcuni esempi: una è autobiografica, un'altra riguarda un'oliva con un copricapo da messicano, una coppia di fidanzati, una vacca cinefila. Ma anche senza titolo si salta continuamente da una scena ad un'altra come in un film di Altman. Si ritorna poi a ritrovare i personaggi e i loro mondi e alla fine il lettore comincia a capire e ad affezionarsi. A differenza di Altman però raramente si intersecano le vicende. Possono comparire piccole osservazioni di qualunque genere, persino animate da personificazioni di idee, concetti, incubi, fantasie. I vari protagonisti ormai superano il centinaio, le comparse sono innumerevoli, tante anonime ma soprattutto spesso sociopatiche in una modalità inimmaginabile. Altre nicchie continuano ad aggiungersi. Punto di volta dell'insieme è l'unità stilistica, nel disegno originale e nei testi lirici e fischiettanti. Non sai mai di che parlerà Macanudo ma la riconosci al primo istante.
[e sento che sono sempre fuori luogo]
Perché questo? "La striscia giornaliera è una sfida per il disegnatore", afferma Liniers. Non voleva un solo protagonista o personaggi forti perché poi, come è successo a Quino e Watterson, con il tempo finiscono per mutare contro di te. A un certo punto non hai più niente da dire. C'è poi, come vedrete nei layout, nei temi e nelle prospettive, una gran voglia di libertà e di sperimentare. Nell'esperienza della striscia precedente, Bonjour, veniva pubblicato una volta alla settimana (molti si ritroveranno in questo ragionamento) e non poteva permettersi di sbagliare. Occorreva aspettare sette giorni per rifarsi. Per quanto paradossale, secondo Ricardo Siri, la strip quotidiana agevola la sperimentazione e l'inventiva.
[sopra il microcentro, ognuno carica quello che gli tocca]
I suoi primi lettori sono rimasti spiazzati. Immaginate la situazione, la striscia ha esordito nel 2002 nel pieno della crisi economica per i bond argentini, la gente con le pentole per strada, la stampa in crisi, si faceva fatica anche a comprare un giornale. E arriva questo fuori di balcone stralunato. I bravi capofamiglia argentini portano il quotidiano a casa - La Nación di Buenos Aires pubblica una pagina di comic strip dal 1920 - e trovando una striscia così mutante da un giorno all'altro borbottano: "no es gracioso"[spiritoso], "no se intiende el chiste" [barzelletta, battuta, storiella], "es idiota". Eppure con il tempo tutti suoi detrattori si sono convertiti e aggiunti ai linersmaniaci. L'umorismo di Macanudo funziona come antipsicotico collettivo, assurdo, tenero e acido insieme, romantico e onirico. Un tonificante esistenziale per via oculare che crea dipendenza.
[l'ossessione delle offerte via telefono, quadro finale: in questo momento un dirigente di marketing, "sicuramente ai nostri clienti interessa conoscere questo nuovo servizio"]
[uscire dalla massa, con le zapattilas, uniche, vendute in 800.000.000 paia, notevole l'uso del colore in funzione narrativa con il grigiore seppia del primo quadro]
[la bugia ha le gambe corte però alla verità costa molto procurarsi calzoni della sua taglia]
Per Liniers la striscia è uno spazio "en le quel digo lo que me viene en gana", dove dico quello di cui mi viene voglia. A ogni tavola, piccole opere d'arte di 30 centimetri di larghezza, dedica mediamente cinque ore.
Piccola digressione finale. Questo modo di raccontare nelle strisce è stato in realtà adottato anche da alcuni autori della nuova generazione italiana, alla ricerca di nuovi percorsi per dare una continuità creativa alle proprie serie. Mentre per diversi cartoonist della precedente, ad esempio Vanna Vinci, è naturale il narrare per personaggi, forti e definiti, c'è chi come Lele Corvi ha scelto per il suo villaggio una struttura multiforme, molto simile anche se non paragonabile alla colossale Fabbrica di San Pietro di Liniers. Altri poi, ad esempio Deco, ricorrono a una formula mista: un unico personaggio forte, alcuni molto deboli di spalla, ma poi spesso spariscono tutti e via a divagare in libertà con il protagonista in funzione narrante.
Nella prossima puntata su Macanudo cominciamo il viaggio tra i piccoli universi della striscia di Liniers.
Etichette: articoli, novità editoriali, strisce e autori
È un po’ come la storia dei negozi di dischi. Servono le canzonette di Sanremo per far sì che il commesso abbia pranzo e famiglia. Servono le strisce tipo Dagoberto, servono i gatti nelle tavole che fanno tanta simpatia (infatti uno l’ha messo anche Siri a modo suo), ma poi si può fare qualcosa di nuovo e con pazienza il pubblico ti segue.
Il punto è un altro: qualcuno deve credere in te, importi al gusto del pubblico.
Quella delle mosche, effettivamente, essendo di immediata comprensione, oltre che molto carina, è una di quelle che preferisco.
Ciao!
La Critica di un'opera, per essere realmente giusta, va sempre analizzata nel contesto nel quale nasce. Se Liniers fosse nato in africa, o in italia, allora ci sarebbe stato da gridare al miracolo, essendo nato però in uno dei paesi con il più grande numero di lettori di fumetti e strisce (l'argentina è una delle patrie del fumetto e della striscia, sbaglio?) direi che ridimensiona il tutto.
Egli piace anche a me, ma sul colore direi che i figli dei Valvoliniani gli danno 10 ad arrivare ad 11, e sulla qualità dei testi ritengo un Matticchio anni luce più avanti.
Scusate l'ardire.
Il fatto che piaccia, e vi piaccia, e pubblichi molto, è un'altra storia.
Un critico è prima di tutto critico, e solo poi lettore e fan sfegatato.
Augh.
E le argomentazioni da azzeccagarbugli? Ogni ragione può essere tirata fuori per fare il bastian contrario. Ma che significa il contesto argentino? Per una critica? Ma è proprio il contrario: emergere in un paese dove la concorrenza è fortissima sarebbe un merito.
Matticchio? Bravo, molto, ha disegnato anche per il New Yorker. Le sue strisce please?
Tutte balle, Liniers è bravo, un talento come non si vedeva da decenni, nel mondo delle comic strip. Poi certo, fuori, c’è anche Leonardo. Punto, stop.
Scrivere poi: "punto.stop" mi sembra poco libertario, visto poi che siamo in prossimità del 25 aprile. Io non mi ritengo proprio un bastian contrario, anzi, preferisco in genere vedere il bicchiere mezzo pieno che mezzo vuoto, e digerisco benissimo, il fatto che una cosa piaccia a uno che si chiama Max, non la rende automaticamente "bella e incredibile". Emergere in un paese ricco di giornali e riviste disponibili ritengo sia più facile, come nuotare con le pinne. E che sia molto più facile mi pare banale e ovvio, e la tanta concorrenza è uno stimolo in più, un pungolo, e qui in italia, si pungola poco (perchè gli autori sono permalosi) e che vuoi giocare a sfidarsi quando non c'è nulla?
Ma è nuvoloso lì nella ex Atlantide?
Ammiro il sacrificio di scrivere critiche rubando tempo e sonno alla pesca del tonno, ma avrò pure il diritto Sacrosanto di dire: ho visto e letto di meglio?
Faccio del male a qualcuno?
Forse sarebbe meglio togliere del tutto i commenti che azzannare che si azzarda a farne. Sbaglio?
Devo motivargli meglio? O tutto è intoccabile come la Sacra Sindone?
Scusate di nuovo.
La Ghermandi è figlia dei Valvoliniani...
Lavora di Google.
Belli i commenti, anche se mi secca un po' vedere una discussioncina non causata da un mio commento acido/mestruato! :)
PS Quando c'è una lingua straniera bisognerebbe sempre tradurre tutto. ;)
Quanto alla faccia sui post. Sì, o avvicini di più la tua allo schermo oppure ti fai un bel disegnino e l'inserisci sul tuo profilo. Potresti anche aspettare che Scap ne disegni uno. Prima o poi.
E'vero che il lavoro di Liniers è un pescare qua e la in cose anche viste..ma perchè no?
Mi piace. Meno cattivo di Trondheim o Sfar ma altrettanto generoso e meno dispersivo. E poi il coraggio dei vecchi metodi: zuppa il pennino nella china e poi giu' di pennello e colore...
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