mercoledì, marzo 25, 2009

 

La mostra di Palmiro a Poppi - 11 aprile

Sabato 11 aprile (è il giorno prima di Pasqua) si inaugura a Poppi (Arezzo) la mostra di Palmiro, il paperotto nero disegnato e agitato da Sauro Ciantini. Sarà presente l'autore: potrete ossessionarlo con richieste di disegnini e dediche su quaderni, strisce, pezzi di carta, magari i bordi della vecchia raccolta pubblicata anni fa da Comix. Se vi va anche abbracciarlo, anche se non siamo certi che ami queste espansività. Assieme a lui Giuseppe Scapigliati (un innamoramento antico il suo), organizzatore della esposizione realizzata in collaborazione con il Comune di Poppi a Palazzo Giorgi, e gran parte degli autori presenti su Balloons con alcuni bei nomi della scena del fumetto italiano.
La cerimonia di inaugurazione si terrà il pomeriggio nelle sale del castello medievale. È una giornata di festa e di vacanza, non ci sono alibi, segnatevi sulla agenda la data: il posto è splendido e vale la scampagnata (
ne abbiamo parlato in occasione della mostra di originali lo scorso anno). Sarà anche un'occasione sociale per incontrarsi abbandonando i freddi schermi e chiacchierare sulle amate comic strip.
"C'era una volta... Palmiro" sarà aperta ai visitatori sino al 31 maggio ma è molto probabile un prolungamento per gran parte dell'estate.

Quello che segue, corredato da alcune anticipazioni delle tavole e del materiale in esposizione, è il testo di presentazione del catalogo della mostra.




C'era una volta

C'era una volta un anatroccolo piccolo, brutto e nero. Povero da far schifo. Pure puzzoso di tonno. Inizia come una fiaba una delle più esilaranti strisce italiane. Continua come un incubo di strazianti e farsesche varianti di una malasorte senza fine. Apparsa nella rivista Comix - splendido laboratorio creativo degli scorsi decenni - racconta con un ritmo forsennato le vicende di un minuscolo papero strapazzato da una fidanzata lontana. Ideata e disegnata da Sauro Ciantini, la striscia di Palmiro è un piccolo modello per chi cerca e sa apprezzare sintesi e semplicità narrative nel fumetto. Terapeutica, consolatrice, poetica e tenera per il più sfigato dei lettori, ci raggira un po' facendoci ritrovare la lirica del pulcino nero con il mezzo guscio bianco in testa, il riconosciuto epico antenato Calimero. Ma allo stesso tempo è sadica, goliardica e con un retrogusto di feroce e comica cattiveria

Il disegno

Palmiro è disegnato come un'icona, in modo davvero semplice, sommando con tre tratti alcune forme elementari. Un beccone mezz'ovale, infilato tra un corpicino rettangolare e un mezzo cerchio di cranio, più piccoli arti quanto basta. Quando poi sfarfalla e galleggia nelle vignette Ciantini sa come tiragli fuori una gamma di espressioni che vanno dall'innamorato idiota, all'affranto depresso fino all'incazzato furioso. Diverse passioni dell'autore però finiscono per insinuarsi nell'estroso e surreale melange grafico della striscia, tra retini e sgraffiate di pennarello, trasformandola in un singolare palcoscenico di citazioni. Il Krazy Kat di Herrimann con la sua infinita storia di un amore irragionevole e i paesaggi stralunati, con la differenza che le ambientazioni stranite di Palmiro sono cittadine. E poi, più dietro, sullo sfondo e negli arredi, gli astrattismi di pittori come Wassily Kandinsky e Paul Klee sino allo stile grafico giocoso di Javier Mariscal.



Con il passare del tempo, come tutti i paperi per bene, Palmiro ha avuto un'evoluzione nel disegno. La noterete nelle tavole esposte: un becco enorme in quelle primordiali, poi diventa più garbato ed elegante. In questa seconda versione è meno invasivo, più adatto a ficcarsi dappertutto nel mondo.
Il ruvido bianco e nero e i retini di antico artigianato della prima serie di strisce, grazie al disegno minimalista e lineare, mutano agevolmente in una colorazione vivace realizzata con l'aiuto della grafica digitale



La striscia

Lo schema narrativo è lineare e veloce. Si inizia con un primo quadretto di ottusa speranza: il papero si scuote e agita spargendo cuori e miele perché è arrivata la lettera della fidanzata lontana. Finto climax nel secondo quadretto: la ragazza sembra scrivere qualcosa di interessante per il passionale moroso. Terzo quadretto: l'argomento si rivela un'affilatissima coltellata che trita senza pietà i sentimenti e vediamo Palmiro immergersi in spassosi scenari di depressione e autodistruzione. Una curiosa antitesi: la fidanzata scrive molto e con assiduo gusto sadico, leggiamo le sue parole ma non la vedremo mai. Osserviamo invece sempre esaltarsi e abbattersi il papero che all'opposto in moltissime strisce non parla mai. Ci sono poi infinite varianti di scalogna e quelle con i comprimari, il cactus Bolivar e il cane festaiolo Maciste, tutta gente che collabora all'avvilimento di Palmiro. Nelle mezze pagine stile Sunday Comic e nelle storielle un po' più lunghe l'anatroccolo sbraita parecchio e rivela un caratteraccio terribile e un'indole da perdente.
Palmiro ha anche un'anima latina. Spagna, Cuba e Messico si affacciano dalla radio, dalle etichette dei liquori, nell'intercalare degli attori e nelle loro origini. E lo spagnolo, si sa, aromatizza in modo comico.



Gli antenati

Uno dei tanti epigoni di Donald Duck che hanno affollato a partire dalla metà del secolo scorso il mondo dei cartoon? No, Palmiro è molto diverso, anche se un debito d'amore con i Paperi di Karl Barks è dichiarato dallo stesso Ciantini. Troppo politicamente scorretto, oltremisura sfigato e solitario per essere raffrontato, ad esempio, alla leziosa e ingessata tribù della Paperopoli italiana. Incavolato, fuma come una locomotiva, si consola con rum e ogni sorta di brodaglia alcolica, ha un linguaggio disinvolto riccamente infarcito di imprecazioni da censura. Un tipaccio forse impresentabile ai bambini (ma ha tutto per farsi adorare da loro). Farebbe arrossire il suo vero ascendente, il garbatissimo Calimero.
L'anatroccolo sembra svolgere nella vita l'attività di disegnatore, alle prese con un "matito" (sic), circondato dal solito armamentario di tubetti e pennelli, impantanato in crisi creative senza un'idea "neanche ad abbaiare in cinese". Con perfidia lo vagheggiamo come una proiezione paperesca dell'autore per esorcizzare la sfiga.



I comprimari

Bolivar andrebbe volentieri a lavorare in un'altra strip se non ci fosse questa terribile crisi del fumetto. E se non fosse un cactus strozzerebbe Palmiro che detesta di cuore. Sedicente buon conoscitore della vita, ama la Tequila e gli incombe assistere alle tragicomiche vicende del papero sfogandosi in commenti velenosi. Troppo spinoso e vissuto per quelle melensaggini. Talvolta Ciantini gli regala ruoli più d'azione inconsueti per un vegetale. Maciste è un cane festante dal naso umido. Per la felicità di sciami di moschini dà segni di gran vitalità producendo vigorose feci sulle quali l'autore ama filosofeggiare. Non è un tipo pensante alla Snoopy, ma un vero cane palloso e scervellato. Isa B. , "cubana de Cuba", è una vicina alquanto interessata a Palmiro (ah, l'amore, sempre a inseguire chi già ama un altro). Nelle premesse sarebbe alta, forme giuste e color tabacco, ma poi assomiglia a Palmiro, solo che è più nera e ha dritti in testa dei dreadlocks infiocchettati stile rasta ottenibili solo ficcando due dita in una presa elettrica. Altri personaggi: il sozzo Lompo, l'insaziabile Horpo, Bulbo "il capo", Pinko e Punko i cattivoni degli ultimi banchi della classe e l'ingombrante Mostro Sbavone.




La mostra

Palmiro può stare dappertutto. Dentro quel corpicino ha un'anima, incontenibile, esuberante. L'energia gli arriva dall'essere così sfortunato. E la malasorte, è noto, è simpatica. Oltre che nelle strisce classiche lo troverete in ardite ambientazioni architettoniche, su oggetti di merchandising, carte, penne, tazze, quaderni, diari. Sa recitare negli spot: in una saletta dedicata ai filmati ci sono gli storyboard dei cartoon MTV, il promo presentato a Rai Trade. È il protagonista di ironiche storielle antipaperi, come quella scritta con la collaborazione di Massimo Cavezzali. Vive in un mondo che una mappa vi racconterà.
Palmiro può parlare di tutto. In occasione della "
Giornata Mondiale per la prevenzione del suicidio", lo scorso 10 settembre, è uscito dalle strisce diventando protagonista di uno spot animato sul tema. Lui, che tante volte ha tentato di farsi fuori, afflitto da una sfiga perenne e da un'atroce fidanzata lontana, per poi risorgere mille volte come tutti gli eroi di carta, sa come comunicare al mondo reale con la giusta soavità. Palmiro sarà sfortunato, brutto, e nero, ma sa il fatto suo.



Etichette: , , ,


Commenti:
Lo dico subito a quello svita-avvita-tubi di mio nipote, anche lui leggeva comix (al gabinetto). Io, invece, lo leggevo distesa sui prati in fiore, sotto il ciliegio, dopo aver fatto l'amore.
Bella mostra! Magari ci vengo anch'io. Ci sono lì, in questa:Poppi, dei prati fioriti?

La vs zietta infiorettata.
 
infilo la mia famiglia nel bagagliaio vengo! :-))))
 
ahhhhhh.....anch'io vengoooooo!!!
 
Si che vengo. Il 32 Maggio sono lì.
 
stracoppola! Mi piacerebbe esserci! vedremo!...al limite mi faccio dare uno strappo da Cavezzali!
 
Cavezzali credo che non andrà neanche al suo funerale!
Anche quel giorno avrà da fare...
 
Dite a Cavezzali che Tatorino:
1) trova grandi rarità nel mercatino di Poppi, nel quarto banchino venendo dalla chiesa
2) ama gli alpini (sono succulenti ravioloni locali, si chiamano così, che avete capito?)
e vedrete che a Poppi ci va di corsa.
 
ma la scelta della cittadina è casuale o si abbina splendidamente al tema?

dalla risposta dipende l'afflusso!!!!!!
 
Nessuno abbracci l'Autore!!Pietà!!!!!!!!
Non ama effusioni.
Non ve la prendete.E' molto professionale.
Gli artisti sono schizzati.Sono fatti così.
Al max vi regalano:"Saluti"
A vio la traduzione.
Stanno pensando alle prossime strisce.Infatti poi parlano da soli
mentre salgono in auto.
E se avete un archivio di autografi +- personalizzati...che ci andate a fare a Poppi.
Statevene a casa.
Consiglio spassionato cautelativo anti pliri-batoste morali distruttive di semplice entusiasmo e sorpresa.

Credete a me.
 
ps
fatemi togliere n'altra spina dal cuore.
non vado alla spina.
al max bevo biondina...
anzi 1 aperitivuccio
molto soft
anti zzzzzzzzzz
ecco
 
prima l'uovo o la gallina'
la prima sigla a me notal
la seconda sigla a me notas
quale la relazione?
l'ordine è questo
o l'inverso?
 
psicologo competente specializzato cervelli liquefatti, scrivere fermo posta:
63023 Fermo (AP)
Posta
 
?..!!!!!!!!!e la bustaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
u cappii
immudeficitigienicpaper........he he

come ti capiscoooooooooo
fratello....io odio il termometro manco so dov'è)

ma siccome il mio liquame tende all'evaporatura grazie a vossia

ninzò io come accede torta
in cassettina?
volevo provare a fare olivetti con certo anticipo :)


che dici?
forse meglio bucce candite cioccolattizzate....vasetti


ma lo numero chelchelè 63?
o le devo provà tutte?
l'usb forse ce l'ho


cerca di essere più chiarismo possibile


molte grazie


con infinita gratitudine
 
Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]





<< Home page

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]