venerdì, dicembre 19, 2008

 

Gigi il criceto di Fioraso e Olivieri (e altre storie di candidati presidenziali)

Un criceto si candida alla presidenza della regione Sardegna. Parte la campagna elettorale con un blog di strisce disegnate da Bruno Olivieri su soggetto di Michele Fioraso.
Riassunto delle puntate precedenti per marziani appena sbarcati e europei poco avvezzi alla nostra politica. Qualche passaggio - temiamo - risulterà comunque di difficile comprensione. In Sardegna la sinistra ha vinto le ultime elezioni. Il governatore, Soru, padrone di Tiscali, provider Internet multinazionale, una volta sarebbe stato definito un capitalista illuminato. In altri dizionari politici consunti, un buon liberale (ma oggi è l'editore de L'Unità, il giornale fondato da Gramsci: a questo punto i marziani dovrebbero essere già partiti a causa del mal di testa). Con un sogno, mette su un governo, un po' autoritario a dire il vero, composto in
prevalenza da donne, infischiandosene di partiti e correnti. Primo provvedimento dei bolscevichi guidati dal padrone del vapore: basta con il cemento sulle coste, non un solo mattone in più entro due chilometri dal bagnasciuga. Seguono altre pulizie delle clientele ospedaliere, eliminazione di carrozzoni dispensatori di gettoni come le comunità montane al livello del mare e altri provvedimenti impopolari soprattutto per il ceto politico. Inizia un fuoco incrociato che parte anche dalla stessa maggioranza. Nauseante, anche se Soru non le combina tutte giuste. Il mese scorso si dimette, dopo machiavellici contrasti.


Che c'entra un criceto e le strisce? Le elezioni non sono state ancora indette ma è venuto il momento di Gigi, il criceto. Come spiega il blog Gigi 2009, "Rosicchierà gli sprechi, non farà leggi ad roditorem e non ha conflitti di interessi. Il suo interesse per i semini non sarà mai in contrasto con quello dei sardi".


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È un personaggio dei fumetti? E allora? Più seri i nostri rappresentanti? E poi mica è il primo a scendere in politica, scusate, ma c'è una lunga tradizione.
Alle presidenziali USA si sono presentati - solo per citare i più famosi - Bill il gatto di Berkeley Breathed (mentre Opus è stato candidato al congresso), Zio Duke di Doonesbury a quelle del 2000 (con un vero sito internet), più indietro nel tempo Pogo di Walt Kelly. Tutti con spassosi tour promozionali ed esilaranti vicende elettorali nelle strip.



Bill the Cat si è candidato due volte nonostante fosse morto e non sapesse dire che "Aack!" (e malgrado il suo vocabolario ristretto ha attraversato vicende intricatissime tanto da meritare una voce lunghissima su Wikipedia, vi abbiamo già detto che Bloom County è stata una strip fantastica?). Ma anche Opus si è dato un gran da fare nei comizi.



Zio Duke, scellerato personaggio amato dagli estimatori di Doonesbury per la sfrontatezza, si presentò come candidato alla Casa Bianca con un programma di riarmo pesante per le famiglie americane.


Walt Kelly portava Pogo regolarmente ogni quattro anni alle elezioni. Lo slogan "I go Pogo" divenne popolare nella cultura alternativa americana. Tra gli animali antropomorfi di Okefenokee arrivarono anche rappresentazioni di personaggi politici malefici come il noto senatore McCarthy sotto le vesti di una spietata lince (anche Pogo è una striscia dalla bellezza complicata, prima o poi ne parleremo).



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Ritornando al roditore candidato, "l'unica cosa seria di tutto il progetto "Gigi", è Gigi", come ci ha raccontato il disegnatore delle strisce Bruno Olivieri. È il criceto (vero, in carne e ossa) di Michele Fioraso, giornalista cagliaritano che vive e lavora a Firenze, appassionato di fumetti.
Qualche settimana fa (risulta che il figuro sia astemio e non sappiamo chi lo rifornisca e di che cosa), ha creato un gruppo su facebook intitolandolo al suo animale domestico preferito, inventandosi questa storia della candidatura, invitando a sostenere la causa di Gigi. In poco tempo, le adesioni sono andate ben oltre le più vaghe aspettative. Da qui l'idea del blog e del fumetto per mantenere alta l'attenzione dei visitatori.

Sono strisce semplici, sia nei testi che nei disegni. Il tempo a disposizione dell'autore non è molto e per il momento si tratta di un gioco, poi si vedrà, dice Olivieri: un trastullo per grandi nostalgici delle vecchie strisce in bianco e nero, con bei retini tanto in voga nei canoni estetici dei tempi andati.

Di norma non parliamo mai di una serie dopo solo qualche strip ma in questo caso particolare c'è una causa da sostenere. L'occasione ci ha dato anche lo spunto per parlare delle comic strip "presidenziali". E poi sono tavole DOC, a Denominazione di Origine Controllata, data la bravura di Bruno Olivieri (ha ormai guadagnato uno spazio stabile su Linus).
Forza Gigi.

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Commenti:
Che dire, grazie per la generosa recensione.
 
non mi toccate Soru o vengo lì e vi mangio tutti i S'aranzada!
Meglio un Soru un po' autoritario (un buon padre deve aver il coraggio di esserlo!) che un papy sempregiovane, col parrucchino, e il sorriso di plastica!
Grrr...
E bella anche questa striscia! Una bella coppia.
 
oddio, se non vuoi che tocchiamo soru, presto ci odierai! ma ce ne sarà per tutti!
 
fantastica!!! complimenti.
 
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