mercoledì, luglio 23, 2008

 

Liò di Mark Tatulli

Articolo a cura di Cius


Se dovessi definire sinteticamente la strip che vi raccontiamo oggi non avrei dubbi nell'usare la parola "diagonale". La stranezza e la singolarità infatti sono le chiavi di lettura per comprendere Lio di Mark Tatulli, una strip che fa dell'immaginazione sfrenata la sua peculiarità, ponendosi nel panorama delle strisce contemporanee in modo difficilmente catalogabile. Non è solo diversa o surreale o originale, è... trasversale, appunto, costruita com'è su basi talmente personali da rischiare di tracciare persino canoni e strutture narrative del tutto nuove.
Nata nel 2006 e battezzata al cospetto del grande pubblico precisamente il 15 maggio dello stesso anno, è comparsa da subito in 100 quotidiani tra cui: il Los Angeles Times, lo Houston Chronicle, il Chicago Sun-Times, ecc fino ad arrivare ai 150 in pochi mesi e, ad oggi, superare i 300.
Certo è un bel record per un prodotto che ha abbandonato parecchi canoni consolidati per la via, folle, della più libera espressione della fantasia. E parlando di fantasia era immancabile la presenza di un bambino, star incontrastata della striscia. Lio è vivace, ma non solo. È su un altro piano rispetto alla realtà. È un Little Nemo che i sogni (o gli incubi) se li vive nel quotidiano: ti può capitare di vederlo con gente a due teste, con rinoceronti, piovre, robot, alieni e bestie di ogni tipo oltre che con personaggi di altri comics (tra gli ultimi lo scatenato Calvin di Calvin & Hobbes o Braccio di Ferro a cui spaccia di notte gli spinaci o Dick Tracy e tanti altri).











Davvero ogni giorno non si sa cosa aspettarsi: il più delle volte è semplicemente un bimbo a cui piace giocare, divertirsi, fare scherzi. Una delle sue vittime preferite è il suo papà. Lio vive con il padre ma è senza mamma. Entrambi hanno uno strano ciuffo in testa, capelli dritti dritti sulla fronte a seguire una moda tutto loro, fuori dal mondo. Ne capitano di tutti i colori e ad avere un bimbo così c'è nè abbastanza per uscire fuori di testa e dare i numeri. Invece il papà (continuo a chiamarlo solo così perchè non ha nome) il più delle volte subisce accettando da buon genitore le diavolerie di suo figlio.












Ricorrenti e caratteristiche sono le situazioni macabre o comunque legate alla morte, con zombi, fantasmi, mostri, "cose" non meglio identificate e, dulcis in fundo, la Morte in persona. Individui dentro a pentoloni che bollono, insettacci che attaccano bambini, orchi che rapiscono neonati, gente con la coda a freccia al supermercato. Non c'è da stupirsi visto che, a detta dell'autore, le influenze maggiori arrivano da tre illustratori del tutto fuori dagli schemi: il famoso Charles Addams, autore della ben più famosa Famiglia Addams, il sinistro Edward Gorey con i suoi macabri disegni e Gahan Wilson e le sue surreali creazioni.









A lungo andare questa "pazzia" porta il lettore a distaccarsi dalla realtà finendo ubriacato dalle trovate fantastiche che ogni giorno gli vengono proposte. Tatulli ha davvero una fantasia incontenibile gridata ad alta voce attraverso un tratto un po' retrò, poco "preciso" tanto che sembra nato di getto direttamente dall'inchiostro alla carta (l'autore però afferma essere per lui un procedimento tutt'altro che semplice e immediato) così tanto efficace però da permettere alla strip di sopravvivere senza dialoghi e parole. La sua, ve ne sarete accorti, è infatti una strip muta.
Il talento e l'estro sono stati più volte associati al genio di Bill Watterson. Comunque è un'inventiva di tutt'altra estrazione che va oltre le trovate pur sempre scatenate del duo più famoso del mondo. In alcune situazioni Calvin impallidirebbe solo a pensarci. Basta questa strip qui sotto per renderci conto di come sia facile giocare per Tatulli con tutto e con tutti, dissacrando sempre le sue "vittime".




(pensare che il piccolo Calvin sia davvero morto scivolando con il suo tigrotto di pezza da una discesa troppo ripida, la più ripida di tutte, non vi ha lasciato con un brivido lungo la schiena?)

In un' intervista l'autore spiega questa tendenza dark di Lio come una conseguenza dell'essere bambini, sostenendo infatti che i piccoli siano tra le creature più impressionabili e paurose del mondo, pieni come sono di stimoli esterni che li spaventano e li fanno, a modo loro, riflettere. Così come in tanti grandi classici Disney -giusto per citare il marchio più famoso- il tema centrale e scatenante rimane il male, (pensiamo a Bambi che perde la mamma, a Nemo che si separa dal papà, alla strega di Biancaneve e alle sorelle cattive di Cenerentola, ecc) anche in Lio, il "lato oscuro" prevale su tutto. Solo quando si diventa grandi, spiega Tatulli, ci si difende dietro alla ragione e alla razionalità perdendo parte di tutte quelle genuine emozioni primordiali che in qualche modo ci mettono in contatto con tutto il nostro essere.

È possibile reperire sul web la maggior parte del materiale dei lavori di Mark Tatulli. Visitando ad esempio il sito della GoComics (la stessa di Cul de Sac di Richard Thompson) si possono sfogliare le strip giornaliere proposte e un breve archivio, mentre su Amazon è disponibile la prima raccolta di Lio (del 2007) e si puà già prenotare quella in uscita ad agosto di quest'anno. Inutile dire che nessuna versione italiana - per quanto sia pochissimo il testo - ci risulta sia stata ancora proposta.



Per completezza aggiungiamo che l'autore non è alla prima esperienza nel mondo delle strip, porta la sua firma anche Heart of the City. Completamente diversa da Lio nel genere e nello stile, ha ottenuto un discreto successo, anche se non paragonabile alla sua ultima creatura. Di Heart of the City (magari ne parleremo più approfonditamente in futuro) esiste una sola raccolta che racchiude il primo anno di lavoro, uscita nel 2000.


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Commenti:
quanto son contenta che il buon vecchio charlie brown sia stato vendicato...........fantastica strip, complimenti sempre per le segnalazioni, sto allargando decisamente i miei orizzonti ''strippici''........saluti
 
Oooooh, ma quella con Calvin & Hobbes passati a miglior vita è straziante!
 
SCUSATE PARLANDO SEMPRE DI LIO... QUALCUNO MI SA DIRE SE IN ITALIA E POSSIBILE COMPRERLO? MA IN ITALIANO E DISPONIBILE?
 
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