venerdì, maggio 16, 2008

 

Cantando e suonando le comic strip: Them days is gone forever di Al Posen

Alla fine del post precedente sulla attempata pubblicità della Pepsi abbiamo mostrato una tavola di Al Posen che conteneva un microscopico spartito musicale. Saltando da un filo all'altro delle scoperte arriviamo alle comic strip melodiche. Ritorneremo sulle strisce tematiche e promozionali ma questa è troppo bella da raccontare: strisce che si potevano cantare e suonare, come dice qui sotto l'annuncio dell'Okland Tribune del 1922.
L'idea venne presentata come una gran trovata per i lettori. In effetti: suona assai bizzarra oggi, figuriamoci se prendiamo la macchina del tempo e rivediamo l'epoca. I cartoni animati sonori dovevano ancora arrivare ma la follia creativa degli autori e degli editori era un'arma per battere la concorrenza. Tutto si giocava sulle strip del giornale, la striscia doveva sbalordire.
"Meglio della vostra strip preferita" esalta il promo su carta (un po' come i trailer ora al cinema). "
Avete mai cantato una comic strip?" "Ecco qua la vostra opportunità". "Potete ridere e cantare" [come no?]. "Andate al pianoforte, cantate i versi e suonate la musica nella prima di una nuova serie di comic strip che The Tribune ha inserito per intrattenervi e allietarvi dopo una giornata faticosa".
L'idea era da ricovero neurologico? Sì ma anche un segno del pazzo spirito dei tempi, servita con sana consapevolezza e pure ironia. Alla fine aggiungono: "…everybody thinks he can sing" "
What the neighbors think is another story". Grandi davvero: "Ognuno pensa di poter cantare. Quello che ne pensano i vicini è un'altra storia".



La serie di Al Posen aveva per titolo "Them days is gone forever". In un linguaggio volutamente molto sgrammaticato per avvicinarsi alla parlata popolare significa "Quei giorni belli se ne sono andati per sempre".
Ogni striscia immancabilmente si concludeva con questa frase tormentone. E questo rende ancora più eccentrica l'idea. Ridi, canti e, olé, chiudi con una bella infornata di nostalgia, rendendoti conto che, e già, non è più come una volta. Come si possa miscelare sorrisi, canto e malinconia dei tempi andati su un, allora, giovane mezzo di comunicazione è una di quelle domande che non trova risposta.



La musica? Si è ipotizzato su Barnacle Press che le note evocassero poco più di un farfugliato motivetto ma talvolta, a quanto sembra, forse sotto forma di ritornelli da una striscia all'altra, formavano davvero una canzone. Comunque la potenza micidiale di sintesi delle strip si estendeva anche alla musica che le accompagnava.
("suonate questa sul vostro tegame", consiglia l'autore nella strip sotto)


Posen vendette la sua prima strip al United Features Syndicate nel 1921. Nel giro di un anno la distribuzione di "Them days is gone forever" arrivò su un centinaio di quotidiani. Interruppe la serie nel 1927 ma si trovano ancora tavole negli anni successivi come supporto pubblicitario. Poi l'autore riprese nel 1949 il meccanismo dando il nome "Rhymin' Time" alla nuova serie. Al Posen è conosciuto anche per le strip "Ella and Her Fella" ugualmente sotto forma di poesiola scherzosa e per "Sweeney and Son" apparsa per 25 anni sulla stampa americana.
Esistono comunque altri casi di "tavole musicali". Un esempio celebre è
la Jazz Pantomime di Krazy Kat di Geo Herriman, perfettamente eseguibile, contenuta nella spettacolare raccolta dal titolo "The Kat who walked in beauty", recensita in un precedente post di Balloons.
Potete trovare altre tavole di "Them days is gone forever" su
Barnacle Press.

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