mercoledì, febbraio 20, 2008

 

Cul de Sac di Richard Thompson

Articolo a cura di Cius


C'è una strip che a guardarla bene ricorda un po' i Peanuts. Che ha esordito sul Washington Post conquistando in soli due anni un favore di pubblico pari al 43,2 percento del totale dei lettori. Che ha tra i suoi più illustri fan il geniale Bill Watterson creatore di Calvin and Hobbes. Che nel 2007 si è aggiudicata l'apparizione su 70 quotidiani (e il numero è in continuo aumento) …
Se aggiungete a tutto questo un pizzico di fortuna e il tam tam tipico del web ce n'è abbastanza per sostenere che Richard Thompson nasconda nel suo cilindro magico l'ingrediente giusto per affermarsi come nuova star dei comics d'oltreoceano.
Thompson è l'autore di Cul de Sac (giro di parole francese per intendere un vicolo cieco, una strada senza uscita) strip nuova e giovane, dal tratto dinamico e movimentato, accattivante e personalissimo. Dall'esordio avvenuto nel 2005 ad ora il successo è stato fulminante.

Tutte le vicende ruotano attorno alla vita di una bambina di quattro anni, Alice Otterloop e alla sua famiglia: Madeline, la mamma onnipresente e attenta, Peter il papà con una macchina piccola come un giocattolo (un tormentone spassoso e originale), Petey il fratello maggiore di otto anni, compagno di avventure, ed un nutrito gruppo di bambini dell'asilo che fa da chiassoso e divertente contorno. Sipario del teatrino: la scuola, la casa, il quartiere. Quella realtà, che presto o tardi, è di ognuno di noi.





La strip, a differenza, ad esempio, dei Peanuts dove i grandi non compaiono mai, intreccia le vicende di personaggi che hanno età e ruoli diversi: dall'infanzia spensierata dei piccoli al mondo lavorativo degli adulti con un occhio di riguardo allo spazio di tempo che passa tra i quattro anni di Alice e gli otto di suo fratello Petey. Come spesso accade (nelle strisce come nella vita) i più piccoli trattano argomenti da grandi, parlano come loro e tirano conclusioni del tutto strampalate e ai grandi inevitabilmente, non rimane che perdersi nella loro imprevedibilità.


Il tono rimane sempre leggero ed innocente eppure l'ironia sprizza incredibilmente fuori da ogni angolo della strip. Difficile tratteggiare dopo anni di strisce con bambini, mamme e papà, qualcosa di nuovo ma Thompson sembra riuscirci egregiamente. Watterson sostiene che abbia un occhio acuto e attento, un divertente senso del linguaggio e un fascino bizzarro che conquista il pubblico. Il segreto sembra stare nell'armonia tra le capacità narrative dell'autore e i suoi disegni, le une non possono esistere senza gli altri e viceversa. Lo Ying e lo Yang delle comic strip. Un po' il simbolo di perfezione al quale tanti cartoonist aspirano.


Eppure, guardandoli bene, i disegni di Cul de Sac ingannano. Sembrano appena sopra al livello di schizzi. Sono volutamente una trasposizione dello "stile" di disegno dei piccoli a cui la striscia si riferisce ma nascondono al loro interno una ricercata e profonda conoscenza maturata negli anni. Un po' come se il bambino Richard Thompson tirasse le fila del discorso, guidando la mano esperta e navigata dell'adulto cartoonist.



L'autore non è nuovo al mondo dell'illustrazione e dei comics. Ha già pubblicato una raccolta del suo "Richard's Poor Almanac", dei suoi disegni sono comparsi anche sul U.S. News & World Report, nel The New Yorker, sul National Geographic e su The Atlantic Monthly. Ha vinto svariati premi per i suoi lavori ma solo grazie alle strisce di Cul de Sac negli ultimi 3 anni, ha conquistato popolarità e successo. E' possibile leggerne ogni giorno di nuove su GoComics o sul sito del Washington Post oppure conoscerlo meglio attraverso il suo blog.


(Ci sarebbe ancora da scrivere a lungo, il materiale, pur essendo un autore nuovo, non manca. Ci ritorneremo in futuro, le occasioni non mancheranno. Per ora, dopo un articolo con tanti elogi, vi lasciamo con due extra: il primo riguarda la sua opinione sui 10 suoi cartoonist preferiti, (vi suggeriamo anche di seguire la scia di link: aprono uno splendido scenario di disegni, illustrazioni e strip), il secondo, qui di seguito con alcuni suoi sketch e strip in fase di lavorazione)



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Commenti:
bello quando pubblicate anche i fumetti veri :)
 
Sorge spontanea una domanda: quali sarebbero i fumetti "finti"?


Max
 
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