mercoledì, giugno 06, 2007

 

Eriadan 4



Good Ol’ Charlie Brown” avrebbe detto Schulz. Buon vecchio eriadan, sempre lo stesso, è arrivato alla pubblicazione della quarta raccolta. Forse dovremmo contare sino a cinque visto che esiste anche un album non numerato dal titolo “eriadan a colori”.
Bello ritrovarlo ancora anche sulla carta e così di frequente, in queste edizioni con il formato che nel taglio assomiglia tanto ai piccoli album da disegno che avevamo a scuola. E quei fogli appunto raccontano ancora tutta la gioia e la voglia di disegno di Aldighieri, in modo ancora più palese che sul web.
Nelle note di copertina e nella prefazione di questo “eriadan 4 – Il blog è tratto” leggerete il riferimento a un reality comic. Tranquillizziamo tutti quei lettori vecchi e nuovi che giustamente vogliono tenersi distanti da quel paradigma televisivo. Come abbiamo già scritto in altra occasione, Aldighieri è intriso di cultura fantasy sino al midollo. Rielabora piccoli episodi della propria vita quotidiana costruendo in chiave personale, a suo uso e consumo, una piccola nuova mitologia (Le Parche, il CoCeMa, Chiarafalce e così via). Né lui, né i suoi lettori vogliono un altro brutto reality. Raccontacela diversa questa realtà, trasformala con la fantasia, questo è invece quello che chiedono e si attendono le migliaia di visitatori fedeli del suo blog a fumetti. “Che ci azzecca” il reality, direbbe Antonio Di Pietro (buon segno però, quando non si sa più che dire nelle prefazioni significa che l’autore sta pubblicando tanto). Non c’è voyeurismo, nemmeno le finzioni e il sadomasochismo del Grande Fratello TV e dei suoi vari cloni. Aldighieri dirige saldo lo spettacolo sul palco, ritaglia e racconta quello che gli pare dalla propria giornata e lo trasforma come vuole, sorretto da una visionarietà grafica grandiosa. Di certo non tutto, anche a giudicare dal confronto con altri diari a fumetti che affondano maggiormente nell’intimità. È una scelta ben precisa a meno di pensare che sia incappato in una beata epoca da mulino bianco.
Il mondo fantastico del signor normale. Sempre per bene , mai cattiveria eccessiva se non quella spizzicata dalla quotidianità di una persona qualunque. Forse è per questo che piace così tanto e gode di un piccolo culto in rete. Ci si ritrova in questo ragazzo così ordinario con i castelli fantasy in testa. E comunque questo suo modo di raccontarsi crea un circolo di empatia anche con chi lo detesta, proprio perché il messaggio, grazie alla potenza di quel disegno, arriva e non lascia indifferenti.
Tutto bene allora? Nient’altro da dire? No. Forse è lecito aspettarsi ormai qualcosa di più. Tralasciamo le già note critiche per i frequenti refusi (diversi fedelmente riportati nel libro) e gli occasionali svarioni nell’uso dell’italiano. Andiamo oltre anche alla questione del miele che talvolta tracima un po’ dai quadretti: è poco e impiastriccia giusto un po’ le dita. Niente di grave. Ci si può attendere un po’ di più dai temi, talvolta, non sempre, alquanto stereotipati. Da quando si è sposato la striscia ha preso una svolta verso le gag da famiglia, quasi fosse l’erede italiana di Blondie (d’altra parte popolarissima proprio per questo: marito, moglie, un cane, piccole diatribe tra loro, vicende di casa che strizzano l’occhio al lettore). Eppure, quando l’autore vuole, eriadan tocca buoni momenti lirici, come nella breve serie di tavole contenute nella raccolta nelle quali il protagonista rivisita il passato. Verrebbe da dire: fatelo uscire di più, ad osservare il mondo, chissà che altro potrebbe favoleggiarci e trasformare se non fosse così egocentrico. D’altra parte la striscia è nata come un diario e la bravura visionaria dell’autore viene fuori anche raffigurando lo stato d’animo della moglie mentre stira. Qualcosa in più si potrebbe attendere dai testi. Intendiamoci: non sono malvagi, in fondo viene adoperato il solito vocabolario di cinquecento parole usato dai comuni mortali e presente in molte altre strip. Ma la migliore arte di questo genere è manipolazione di linguaggio e disegni. Le parole scelte, la costruzione e il ritmo delle frasi, come nella buona letteratura anche nel fumetto hanno forza evocativa, colorano i toni, descrivono. Ci sono buoni esempi nella storia delle strisce, anche tra gli italiani, senza dover richiamare quel Shakespeare delle comic strip che fu Herriman. È un complimento e assieme una critica: stabilito che con le matite Aldighieri fa quello che vuole, semplicemente di fronte allo splendido immaginario grafico di eriadan i testi appaiono qualche volta modesti. Ci rendiamo conto che è più facile addestrare un gatto alle buone maniere a tavola che insegnare a un ingegnere un po’ di scrittura creativa. Ma il diario di Aldighieri potrebbe rivelarci pagine più belle.



[mini credit: grande grazie a RX, Roberto Gionta, per aver inviato in regalo la raccolta stimolandoci alla recensione (così si fa per averle) e grazie anche a Paolo per la dedica disegnata]

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Commenti:
Dovere, bella la recensione :)
 
PS: Sugli errori grammaticali ci vado a nozze comunque anch'io, basta vedere la mia strip di oggi... gh... :D
 
Profondo inchino ad entrambi:
Eriadan e Max.
Questa recensione è da applausi.

Ciao, Mak
 
Mi lascia un po' perplesso questa recensione; dire che manca di creatività uno che immagina queste (http://www.eriadan.it/?m=20041107) cose... diamine Eriadan è creativo anche quando non ha nulla da dire, come in queste immagini:
http://www.eriadan.it/?m=20040827
http://www.eriadan.it/?m=20040301
ecc. ecc. ecc

Il fatto è che la frase
"Ci rendiamo conto che è più facile addestrare un gatto alle buone maniere a tavola che insegnare a un ingegnere un po’ di scrittura creativa."
taglia fuori tutto l'insieme di "ingegneri sognatori" che hanno inventato, hanno creato, o semplicemente nel loro piccolo hanno tanta tanta fantasia. Sarò di parte ma... ;-)
 
Ecco, infatti, che avete contro gli ingegneri? ;)
 
Rispondo solo ora che dalla spagna non ho un mezzosecondo libero. Grazie mille per la splendida recensione ed anche grazie mille per le critiche che mi hai fatto, critiche vieppiù costruttive che, al giorno d'oggi, sono vera merce rara. Te ne do atto, è vero, i testi delle stricie arrivo a curarli poco, il più delle volte succede di non rileggerli neppure bene ed il perché è presto detto... sono la cosa che mi piace di meno fare nelle strip. Ma a giustificazione di tutto questo riporto completamente l'articolo di Ciuss, noi webstripparoli, siamo tuisti della striscia. La fetta biscottata con marmellata che ci da l'energia a colazione la smistiamo alla bene e meglio tra mille attività, lavoro ufficiale, impegni, problemi, disegni d'altri progetti, nonché le strip. Non è una scusa, beninteso, è un dato di fatto. Vorrei fare altro e vorrei avere il tempo pr farlo bene. Ci sto lavorando e spero di riuscirci, prima o poi, di avere il tempo necessario a concretizzare le altre cose, ma adesso buttarsi a capofitto in questa cosa sarebbe scellerato.

ciaps eriadan
 
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