giovedì, ottobre 02, 2014
PotPot di Eronda
Mario De Donà (1924- 2009), bellunese, conosciuto anche come Eronda, era un graphic designer, un creatore di prodotti di comunicazione visiva, un manipolatore di testi e immagini. Eronda si divertiva assai a comunicare in uno spazio fluido dove spesso la parola diventava immagine. E il surreale disegno a sua volta segno, icona, pallottola semplice per far arrivare il messaggio. Grafico, “mestiere di chi scrive per immagini”, definizione regalatagli in una prefazione.
Era dotato di un umorismo arguto e leggero, naturale, espresso nella forma, non cercato nella battuta verbale e tanto meno ostentato. Tutte le sue tavole ridono e si fanno beffe delle cose del mondo intorno, talvolta con un po’ di poesia (vedi la summa della sua opera: il volume Encyclopedia grafica).
La tecnica era davvero insolita: carte e cartoncini ritagliati, strappati, bucati, persino graffiati e bruciacchiati, collage. Strumenti primordiali rigirati con creatività, come se, dopo quella immaginifica, avesse pure una necessità fisica di manipolare anche i materiali. Altra epoca, pre-computer, del resto nella professione faceva tutto a mano, con squadra, compasso e china. E l’arrivo della grafica informatica a bassi costi e di svelta realizzazione infatti lo mandò in crisi.
Dall'umorismo grafico alla forma strip il tragitto era quasi niente, un terreno naturale in quell’epoca d’oro per le strisce. Eronda ci prova come tanti altri con Linus e con una piccola acerba striscia va nello spazio dei lettori ma poi più niente (in buona compagnia, stessa fine di Cavezzali e altri). Ripiegherà su alcuni giornali minori e di settore, allora davvero gli spazi per le comic strip non mancavano.
“Potpot” è una striscia curiosa pubblicata nel giornalino ufficiale dell'Automobile club Treviso nel 1972. Dedicata al boom della motorizzazione in Italia, tranne qualche riferimento alle amate vecchie lire, non ha nulla di datato in realtà. Le paturnie automobilistiche sono le stesse, la variante urbana dell'Homo Sapiens , "l’Homo Strafottentis", infesta ancora le nostre strade. Ci farà compagnia per alcuni mesi qui su Balloons, per celebrare i novanta anni dalla nascita di Eronda, come vorrebbero gli eredi e in particolare il figlio Marco.
A proposito: una precisazione e un ringraziamento. Di Eronda non sapevamo proprio un accidente. È stato proprio Marco De Donà a inviarci le tavole consentendone la pubblicazione. Con passione sta recuperando i lavori del padre rilanciando la memoria di un talento rimasto ai margini di un’epoca e forse non fortunato come avrebbe meritato. Continuiamo a vivere nella memoria di chi ci ha amato, ci verrebbe da chiosare, con una citazione che purtroppo non sfigurerebbe tra quelle del dannato Facebook.
Etichette: articoli, Eronda, PotPot, strisce e autori, Strisce Italiane, strisce silenti
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