giovedì, febbraio 28, 2013
Inkspinster di Deco
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Chi siamo |
Max Olla |
Due bimbe, una mansarda. Carnivoro, continua a fumare. Guarda poco la TV e quelle volte vorrebbe gettarla. Scrive sulle comic strip, recensioni, introduzioni, qua e là, quando gli danno l’occasione. Preferisce leggere piuttosto che parlare. Ama le comic strip alla follia. Spende un patrimonio per comprare raccolte in lingua originale. Ha detto a Giuseppe: <accento sardo>"Per me il fumetto è quello"</accento sardo> Ha un sogno: una pagina di comic strip sui quotidiani italiani. |
Giuseppe Scapigliati |
Una compagna di vita, due gemelli, un dalmata. Vegetariano, aveva smesso di fumare. Non guarda la TV, l’ha gettata anni fa. Ha disegnato strisce per Comix, Smemoranda, Il Mago. Ora disegna (disegna?) Vincenzina. Preferisce parlare piuttosto che scrivere. Ama le comic strip alla follia. Spende un patrimonio per comprare strisce originali. Ha risposto a Max: <accento toscano>"Anche per me il fumetto l'è quello"</accento toscano>. Ha un sogno: aprire un piccolo museo delle comic strip a Bibbiena. |
Guest Star |
Deco |
Zitella per vocazione, una gatta e questo vi basta. Pasticciava i muri e si è calmata solo quando hanno realizzato che era meglio darle fogli in abbondanza. Poi si è messa in testa che sarebbe diventata una cartoonist. Disegna comic strip e illustrazioni. Giurie corrotte e complotti editoriali non le hanno ancora consentito un successo cosmico. Max e Giuseppe le hanno detto: “la tua è la più bella comic strip italiana, non è che ti va di pubblicarla qui un giorno alla settimana, così magari qualcuno visita il blog?" Deco ha risposto: <vocina di elfo dell’Oltrepò Pavese>Troppo buoni.</vocina>. Ha un sogno: diventare ricca e famosa disegnando. |
also featuring |
Sauro Ciantini |
Una moglie, un bimbo, colline toscane, un
casale abbastanza lontano da permettere di detestare il mondo con calma,
un orto dove pensare, coltivare e sperare nella clemenza del tempo. Quella
degli umani era ormai perduta. Anche un papero che si aggira e fa capolino
ogni tanto, eroe puzzante di tonno delle fidanzate lontane.Ha disegnato
per Comix e per Cuore, per diari scolastici, illustrato libri, collaborato
in campagne pubblicitarie sulla carta stampata e in spot TV, realizzato
animazioni. Insieme al complice Cavezzali ha scritto libri come "M'ama
non m'ama - guida al petting per fidanzati ", passaggio fondamentale
per un nuovo romanticismo. Non appagati, in tutti i sensi, dai conflitti
con gli editori i due (non importa chi sia la volpe) si sono messi in
testa di scrivere libri seri, di quelli con tante pagine e nessun disegno,
genere giallo. Un giorno ha pensato <accento toscano con le c inghiottite da un buco nero> "ma perhé Palmiro non è su quel sito di quei tipacci 'he sbavano per le strisce?"</accento toscano>. Più o meno ci chiedevamo la stessa cosa. Era tempo che il papero nero e sfigato tornasse in auge. Ha un incubo: tutti i giovani fumettisti riuniti in assemblea a casa sua. Ha un sogno: cogliere l'occasione per liberarsene in un colpo solo. |
Roberto Totaro |
Vive nelle campagne di Belluno dove può
strimpellare la chitarra senza le noiose incomprensioni del vicinato per
l'arte e il puro ozio creativo. Ha iniziato come garzone di bottega da
un disegnatore Disney. Dopo essersi fatto due palle così è
scappato in Francia dove comunque continuava a farsele disegnando su testi
altrui. Per reazione ha prima inventato i Tecnocratici dove non si parlava
proprio e poi, ritornato in Italia, Nirvana dove invece il linguaggio
è alquanto fiorito. È un fossile vivente sopravvissuto al
fumettozoico, pascola tra ecoline, chine e retini, sparge disegni da misurare
con il radiocarbonio e se dite di colpo "photoshop" si spaventa.
Tutelato come una specie protetta ancora oggi da Comix che continua a
pubblicare le sue raccolte e non farebbe mai uscire un agenda senza i
suoi personaggi. Le sue tavole sono le Nazionali Esportazione del fumetto,
vendono più in altre lingue che in Italia. Tiene corsi di fumetto
e di disegno di nudo, con gran piacere, specie per i secondi nei quali
si rifà gli occhi da 15 anni. I Led Zeppelin, un suo mito musicale,
non immaginano che esistano oltre 100 loro dischi. Fatto è che
Totaro li ha tutti. Ma non vi conviene iniziare a parlare di musica con
lui: con la sua garbata e blanda balbuzie vi attaccherà più
bottoni che in un abito talare. Sogna di andare a far colazione al bar
la mattina e trovare un mondo migliore. Ma a quel punto butterà
la matita. |
Massimo Cavezzali |
Selenico ma non lunatico, mezzo bizantino
e mezzo toscano, nato a Ravenna ma poi imboscato presto a Firenze. I luoghi
nel suo caso hanno poca importanza, gira molto ma poco lo si vede in giro
e ha le chiavi di un mondo parallelo. Di lui dicono tante cose. Che sia
nato per caso. Che sia un alieno dimenticato dai suoi compagni. Che sia
stato rapito dagli extraterrestri ma restituito subito senza esperimenti
perché campione poco rappresentativo dell'umanità. Che abbia
visto la madonna e le abbia stretto la mano. Che sia socievole ma che
la domenica si aggiri da solo con occhiali scuri per mercatini e trattorie
sperdute. Che al bar chieda un bicchiere di acqua minerale mezza gassata
e mezza naturale. Che sia stato pubblicato sin da piccolo ma che non abbia
mai visto un editore. Che abbia disegnato una papera sexy e pure Vasco
Rossi. Che abbia rubato disegni dai colleghi ma nessuno se la sia presa.
Che abbia scritto gialli assieme al collega a cui rubava i disegni. Che
non abbia voglia di fare una mazza ma che sia prolifico. Disegnava strisce
su Dio e allora gli abbiamo assegnato qui su Balloons il giorno del Signore.
Sogna di scrivere il libro che sconvolgerà il mondo. |
Enzo Scarton |
Nato a Venezia, sbaglia gli studi ma si
diploma lo stesso all'istituto nautico. Dopo una breve esperienza di navigazione
- mare, cielo, cielo e mare e basta - si ravvede e si mette a disegnare
furiosamente cartoni animati con Romano Scarpa. Visto che c'era, contagiato
dal maestro, anche fumetti per conto suo. Per campare si butta nella pubblicità
facendosi prima le ossa in un'agenzia, poi trasferendosi
nella ventosa Trieste come direttore creativo in una grande azienda. Nel
poco tempo libero, disegna sempre, fumetti, molti, tantissimi, inventando
nuove serie, collaborando per un po' di anni con la Panini editore su
Comix. Pubblica una raccolta, appare qua e là in Tv, insomma fa
un po' di tutto. E poi arrivata l'era del web scompare, senza neanche
la soddisfazione di essere cercato su "Chi l'ha visto". Riappare
prima in un sogno del suo fan numero uno (vedi la scheda di Ditò
sotto) e quindi qui su Balloons. Come in una parabola, ha iniziato facendosi
le ossa in pubblicità e adesso si fa le palle perché, ancora
prima di dire che cosa vogliono, quasi tutti i clienti chiedono quanto
costa. Ha, per la precisione, 2.400.533 sogni, perché i fumettari
vivono di quelli e prima o poi incomincerà a raccontarne qualcuno.
Ora, soprattutto, vorrebbe riprendere a pubblicare fumetti. |
Pino Creanza |
Pugliese dell'Alta Murgia barese trapiantato
nella più mite Conversano, gode del privilegio di avere il mare
a 10 chilometri e la campagna a 10 minuti. Ingegnere part-time, di mattina
si occupa di innovazione tecnologica in un'agenzia regionale e di pomeriggio
scrive e disegna. Fumetti innanzitutto, ma anche racconti per ragazzi
e illustrazioni. Si commuove ancora sui mattoni di Krazy Kat e le sberle
di Popeye e crede che la poesia sia la vera essenza delle comic strip
e del fumetto in genere, quell'ingrediente speciale senza il quale tutto
il resto diventa noioso espediente di mestiere. Ha due sogni con le nuvolette:
realizzare un'opera monumentale sull'infanzia del Prof Knox e pubblicare
per scherzo una serissima Graphic Novel. |
Lele Corvi |
Una moglie, due figli, un gatto, qualche
chilo di troppo che non lo fa volare più a canestro come una volta.
Abitasse negli USA sarebbe il pennarello più veloce del West. Per
ora sta a Codogno, profonda provincia lombarda, e va su più giornalini
che non il prezzemolo nelle ricette. È un cartoonist squillo, chiami
e ti dà la prestazione richiesta, ha una vignetta e una striscia
per tutto. Nessuno come lui conosce l'editoria minore italiana, ha lavorato
per il mensile delle unghie, il bimestrale dei centri abbronzanti e il
trimestrale dei sommozzatori, ma anche per L'Unità e per l'agenda
Comix. Sarà difficile tra 400 anni per gli extraterrestri darsi
ragione del fatto che sparsi qui si trovano tanti dei suoi omini racchi
quanti geroglifici in Egitto. Dopo una giornata di lavoro, un impaccio per la vera passione, torna la casa la sera e disegna e scrive storielle fulminanti, con tutto quello che trova, carta di quaderni scolastici, penne biro, tavolette grafiche che neanche su ebay le vendi. Dichiara di non sapere disegnare, teorizza che tutti potrebbero, ma nessuno riesce a sparare tante cazzatone come lui. Partecipa a tutti i concorsi ma non va mai a ritirare i premi. Sogna di mollare il lavoro con una gran pernacchia e vivere felice disegnando cento tavole al giorno anziché solo trenta. |
Persichetti Bros |
Con loro bisogna contare: uno, due, tre,
ci sono tutti. Milanesi di nascita o di adozione, si ritrovano ogni sabato
in un ristorante ad ingozzarsi con impepate di cozze e zuppe di pesce.
Bevono per sei, mangiano per cinque, pensano le strip in tre, uno disegna,
il Sid. Splendido illustratore nella vita di tutti i giorni, se non lo
distraggono con biscotti al cioccolato. Gli altri due macinano computer,
uno, Bob, programmatore, l'altro, Ted, sistemista. Il secondo ha la morosa,
il terzo è zitello ma non troppo e il primo scapolo e basta. Il
terzo suona come bassista cappellone in un gruppo arruolato dalle migliori
proloco per le sagre ed è affetto da sindrome di ryoga (vedi su
wikipedia), gli altri due non sanno cosa sia ma l'aiutano. Sono tre, sono
come la banda Bassotti, raccontano storie di nerd, amicizia, amore lanciandosi
battute acide, sono i Persichetti. Mangiapreti, irriducibili alle mode,
rispettosi dell'ecologia web, hanno un aspetto da evasi da Alcatraz ma
sono miti nell'animo, non chiamate subito la polizia se li incontrate
in una strada buia con le bottiglie di birra in mano. Sognano di diventare
la Gialappa's band del fumetto italiano. |
Ditó |
Una felina perfida come quella della sua
strip, una decappottabile gialla, una casetta in Svizzera dove l'ammazzano
di lavoro per vile pecunia. Nel Canton Ticino parlerebbero anche la sua
lingua ma non li ha mai capiti. Sgabello o torcicollo per comunicare all'altezza
degli occhi. Mite e di modi cortesi, si nutre di film horror e sanguinari,
mitiche serie televisive e di tutto il parafernalia degli anni '60 e '70.
Tra sogni, incubi e memorie sin da piccolo disegna fumetti atroci, incompresi
e così intelligenti che nemmeno lui sa spiegare. Pignolo da arrivare
alla decima versione di una strip. Allergico alle regole, è passato
dalle matite alla tavoletta grafica, ma quando arriva l'intolleranza molla
anche quella. Per stare su Balloons l'abbiamo corrotto con un cartone
di baci Perugina. Dopo aver finalmente conosciuto Enzo Scarton, adesso
sogna di trasferirsi in Sardegna per passare il tempo sulle spiagge scroccando cibo e fumetti a Max. |
Stefano Frassetto |
Vive nella natia Torino, disegna per lavoro e per piacere in un bugigattolo (chiamatelo studio però per favore) situato in un palazzo decadente frequentato da una fauna randagia e variopinta di umani e gatti. Due figli e una moglie con un lavoro serio e per bene. Lui, pigro in maniera imbarazzante, ha iniziato a disegnare sin da piccolo perché meno stancante che scrivere temi e riassunti. Per poi farne una professione per passione. Studia architettura e inizia l'attività di illustratore e fumettista. Primo arruolamento stabile con un periodico francese mentre si trovava a Parigi per la tesi. Il lavoro dura finché il direttore non scappa con la cassa in un paese senza estradizione per la Francia. In Italia andrà meglio, perché per caso, per fortuna o per volontà divina collaborerà con la più solida editoria retta da uomini in tonaca. Una striscia sull'inserto Voci dell'Avvenire, poi Ippo.it sul Giornalino. Collabora anche come disegnatore ritrattista per il quotidiano Libération a Parigi, poi con La Stampa di Torino. Ha una passione malata per la musica degli anni '80.Sogna di giocare a golf con Mort Walker, il creatore di Beetle Bailey, in qualche club del Connecticut con un caddy che segue portando i bicchieri di Martini bianco.
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Umberto Randoli |
Romano, possiede un cane (ma forse è
il contrario), due dita di barba perché in questo mondo infame
c'è di meglio da vedere e scoprire che perdere tempo a radersi.
Di norma vive come impiegato ma è speleologo per diletto. L'anima
è infatti quella dell'esploratore: è il nostro inviato nostalgico
nelle retrovie del web, pronto a ricordarci le ricorrenze, gli autori
scomparsi, le strisce che hanno fatto la storia. È anche il nostro
topo scavatore nelle biblioteche e archivi. Ama in realtà tutto
il mondo del fumetto ma qui su Balloons si adatta perché come gli
abbiamo spiegato il fumetto è quello, le comic strip. Sogna di
rubare la collezione di originali di Scapigliati. |
Cius |
Profondo veneto, Rovigo, campa come tecnico
informatico. Fabrizio Mischiati sarebbe il vero nome. Una compagna paziente
che dipinge e capisce, un bimbo, molti colori, a olio, a tempera, ad acquerello,
a cera, caran d'ache, china, gomme e matite, tutto stretto in una stanza
dei sogni con cavalletto, tavolo da disegno. Disegna Quiff, ama la delicata
poesia mescolata con l'umorismo ma non gli basta. Allievo di tutti i grandi
autori del passato e del presente, cerca, riflette e qualche volta scrive
sull'amato mondo delle strisce. È il nostro corrispondente romantico
dal mondo delle comic strip. Sogna di incontrare tutti gli editori italiani
perché avrebbe qualcosa da chiedere e qualcos'altro da spiegare.
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Lido Contemori |
Una moglie paziente, una figlia, di casa
a Firenze pare dal tempo dei Medici. Uno studio pieno di barattolini di
ecoline aperti per raffigurare e stravolgere il mondo. Ha disegnato per
i giornali del gruppo La Repubblica e per un'infinita di altre riviste
che nemmeno lui ricorda tutte. Anche per Playboy ma non si sa chi abbia
fatto sparire la copia ricordo. Ogni tanto si vede un'illustrazione stralunata
e si dice: "toh, un Contemori". Qualcuno sostiene di aver visto
suoi graffiti anche in diversi siti archeologici. Scrive libri accademici,
insegna disegno e satira e la leggenda narra che abbia cacciato Ciantini
dall'aula, episodio dei quali entrambi si gloriano. Ogni tanto passa dalle
grandi tavole silenti ai fumetti chiacchieroni provandoci molto gusto.
Sogna di invitare a cena gli illustratori che hanno fatto la storia: cucina
bene ed è un ottimo affabulatore. |
Gab |
Single per istinto selvatico, una mansarda,
una vespa, una 2CV posteggiata da qualche parte. Milanese e un po' milanocentrico,
viaggiatore, affabulatore, estimatore del mondo femminile (non sciupafemmine,
eh). È cresciuto con la matita: un papà che amava il disegno
gli ha guidato la mano tenendolo sulle ginocchia. Una laurea in fisica
nucleare per poi accorgersi che si diverte di più a fare il grafico
e il cartoonist. Pubblica Ludwig su riviste patinate, riuscendo non si
sa come a farsi pagare a peso d'oro. Ha detto a Max <inflessione meneghina>:
"'uhe' ti, non capisco perché non
posso fare la guest star anch'io su balüns"</inflessione
meneghina>. Le ragioni erano così tante che per tagliar corto
gli si è dato uno spazio. Ha un sogno: la segreteria telefonica
piena di messaggi supplicanti per Ludwig mentre cazzeggia fuori per l'aperitivo. |
Cosa raccontiamo |
Novità, storie e storia delle comic strip. Autori, personaggi, interviste, uscite editoriali, commercio di originali, tutto sul mondo delle strisce da giornale. Con le strisce degli autori italiani ospiti. |
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