mercoledì, agosto 24, 2011

 

Sorridendo con i ciottoli della Dora Baltea

Immaginiamo funzioni più o meno così. La ragazza che crede nel contagio positivo del sorriso esce per una passeggiata nella Dora Baltea. Fiume leggendario, nasce nella Valle D'Aosta e poi dopo molte vicende arriva pigro a confluire nel Po. Non è una camminata come le altre, arruola attori tra i sassolini colorati del fiume. Serve una giornata un po' scintillante, di quelle con cento riflessi nell'acqua di montagna. Si chiama Alessandra Toscano, un tempo disegnava, poi si è rotta la mano destra e ora fotografa. Ma soprattutto scrive microstorie. Che funzionano davvero solo con immagini. Raccolte ora in Dora Microstorie.

Dora Microstorie di Alessandra Toscano

Su questo modo di narrare viene proprio voglia di cesellare qualche riflessione.

In tempi di apps con i fumetti, quando in forma digitale si riciclano vecchie suppellettili e si travestono anziane idee, la nostra tipa ricorre a mezzi antichissimi. Per divertire e sorprendere davvero, dimostrando ancora una volta in questa epoca di gran retorica della modernità, che per idee, inventiva e sensibilità non è il supporto che conta. Oggetti primordiali come le pietre dei fiumi formate in chissà quale era geologica, la fotografia, inventata un paio di secoli prima, la scrittura, semplice e sintetica. Per ragioni diverse magari non la fileranno quelli del mondo della fotografia né quelli del fumetto o della scrittura. Eppure queste microstorie hanno una fratellanza anomala con strisce e vignette. Immagini e testi che davvero funzionano solo connessi in un mix unico, non suona un campanellino?

E poi, volete mettere, a noi di Balloons i piccoli talenti che nessuno fila (inutile anche la ruspa di Google, non troverete niente) piacciono ancora di più. Per questo parlare della ragazza che racconta con le pietre è una gran goduria.

Certo, non tutto è perfetto, anzi parecchio ruvido nel confezionamento. Gli sfondi ghiaiosi nelle pagine non sono proprio il massimo della genialità grafica e ammazzano la leggibilità dei testi. A sua volta, anche per la scelta del font si potrebbe fare uno sforzo di originalità . Ma per il resto le microstorie scorrono una dietro l'altra con una piacevole leggerezza, stupiscono per il minimalismo che racconta molto, talvolta persino con citazioni strizzate alla cultura pop oppure di più raffinato stampo letterario, sul filo di una tecnica umoristica che la Toscano asserisce un po' inspirata dalle "tragedie in 2 battute" di Achille Campanile. In campo fumettistico per il mondo sghembo di osservare il mondo con un quadretto e delle parole potrebbe persino essere allieva del Cavezzali vignettista, se non fosse che quest'ultimo non ha proprio discepoli (allieva, non clone, sono diversissimi in realtà come contenuti).


Dora Microstorie di Alessandra Toscano

Quasi niente è più eterno dei sassi, eppure qui tutto è così effimero. Che fine fanno le composizioni dopo che hanno preso vita? Ce lo racconta l'autrice: "I sassi sono impilati senza colla, fatta la foto, non esistono più i personaggi.... solo gli occhietti sono sempre gli stessi. E sì, una volta usati, li lascio liberi di rotolare di nuovo nel fiume, a cambiare forma..." Già, come tranquillizza in coda al film, "nessun sasso è stato maltrattato".

Inutile cercare il libro, ne esistono quattro copie autoprodotte e poi si vedrà.

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Commenti:
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
 
Trovo divertente leggere su un blog (strumento divulgativo che la tecnologia ci ha regalato in tempi molto recenti) che pubblica comic-strips (in formato digitale, evidentemente) una frase come "In tempi di apps con i fumetti, quando in forma digitale si riciclano vecchie suppellettili e si travestono anziane idee […]".

Lo snobismo goffo nei confronti del progresso tecnologico, goffo per le contraddizioni in cui cade, è tipico di chi non riesce a comprenderlo per poi decidere se accettarlo o meno.

Immagino che le "vecchie suppellettili" e le "anziane idee" travestite che troviamo in alcune app di fumetti siano le stesse pubblicate in questo blog. Anzi, non lo immagino, lo so. E quindi non capisco...

Peraltro è stato reso noto un accordo tra questo blog e un piccolo editore torinese che realizza app a fumetti, deciso "a portare il fumetto su iPad e iPhone al meglio delle possibilità di questi supporti" ma che, obiettivamente, al momento è su tutt'altra strada.

Che dire? Tra presuntuose dichiarazioni e incongruenti riflessioni al cesello, le premesse sulla carta ci sono tutte: una coppia esplosiva. Aspetto di avere tra le mani il miracolo. O il niente.

Saluti

PDT
 
Uh, addirittura.
Non so perché ti senti così toccato. Le tue sono discrete apps e hanno qualche idea. Il discorso era più generale, non così da pollaio. L’esaltazione per il mezzo è molto superiore alle idee. La Toscano pubblica in modo molto rozzo ma è carica di idee nuove. Lo stesso non si può dire per la gran parte delle apps. Se pensarla così è snob, bene, sono felicemente snob. Saluti affettuosi.
 
Fai un gran casino tra contenuti, contenitori e supporti, paragoni autori ad applicazioni software... Mah.

Almeno, rileggendo, ti rendi conto di aver definito "vecchie suppellettili" e "anziane idee" le stesse cose che tu metti qui sopra?

Le mie app non c'entrano affatto. E' il discorso generalista e goffamente snob (non solo snob, occhio) che è ridicolo.

Vedi tu.
 
La confusione era voluta, la tentazione di saltare tra forma e contenuto parlando di qualcosa che viene raccontato con le pietre era irresistibile :)

Poi sì, è vero, qui pubblichiamo "vecchie suppellettili" e "anziane idee" e ci ridiamo sopra (sulle suppellettili e sul fatto di pubblicarle)
 
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