giovedì, aprile 01, 2010
Nirvana di Roberto Totaro
Tipo che al trash non c'è limite? Buon 1° aprile.
Il disco è niente male, ma non il migliore dei Baustelle. Canticchiano assai, con il solito carico di citazioni ironiche e colte ma in diversi pezzi fanno il verso a se stessi. Intendiamoci, sono sempre superbi, immaginifici, imponenti, senz’altro il meglio in Italia. Temo però siano al capolinea, mancano i brani indimenticabili che facevano decollare gli altri album, tipo Il corvo Joe o Colombo.
Come un entomologo, osservando e capendo, si vede la composizione del mix:
gioco con regole non codificate + casareccio + immaginario senza riferimenti + immaginario con riferimenti + approssimazione + accessibilità + recupero dello stile garage + assenza di definizioni possibili.
A questo si deve aggiungere la colorazione azzeccata, la non particolare bellezza del viso, la flessuosità selvatica del corpo.
Il tutto glassato con la magia del: lo faccio come mi pare.
Potrei fare lo stesso esame dei Baustelle, ma mi sono annoiato.
Vi saluto bambini.
Buone uova a tutti.
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