martedì, marzo 23, 2010

 

Inkspinster di Deco

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Commenti:
Il pezzo forte della strip è il gatto investito della settima vignetta.
 
Ma anche il raffinato riferimento alla bandiera giapponese dell'ultima vignetta con il quale Deco vuole omaggiare il centesimo anno della nascita di Akira Kurosawa.
 
Ora posso riavere le MIE mutande?
 
I colori sono un'autentica goduria.
Il tratto, ovviamente, anche.
 
Mi fa piacere che lei dica questo, Meastro. Attualmente l'esperimento è darmi qualche limite, tra cui una scelta di pochi colori per ogni strip. Insomma fare il massimo che riesco con poco.
Cius all'idea del gatto investito ha già l'acquolina (è veneto).
 
Lei non conosce il Veneto signorina. Ogni luogo ha la sua specialità.
Dai Berici in su mangiano gatti. Noi qui, tra le nebbie del Delta, ci limitiamo ad azzannare giovani donne sul collo.
 
Credevo che la marmellata di Cotogne la mangiassero i fan dopo i concerti di Lele e Tot...

Comunque, Deco, è facile notare che questa non può essere una "true story": infatti la resistenza dell'aria impedirebbe a delle mutande di raggiungere la testa del pianista, se lanciate dalla PLATEA; forse ci sarebbe qualche possibilità dai PALCHETTI, ma questa piccola imprecisione ha rivelato la natura fallace di questa striscia, spacciata per storia vera...a-a-a-a! Non si fa così! Poi uno ci crede, va ai concerti pensando di poter tirare mutande ai musicisti, e fa una figuretta mancandoli del tutto...c'è da rovinare psicologicamente una persona (la fine che del resto farà chi leggerà per intero questo commento). Vabbè, te la passiamo perché l'hai fatto senza cattive intenzioni...
 
Dimenticavo: bella quella coda a "D"! :)
 
Signor Giulio, a tutto c'è una spiegazione. Non era una vera platea di teatro, il concerto era nel giardino di una villa ed essendo seduta in prima fila avrei benissimo potuto lanciare biancheria, se avessi voluto. L'avrò fatto? Mah.
 
Ah, ok, mi rimangio tutto: ero stato indotto nella mia interpretazione dalla luce nella quinta vignetta.
Comunque colgo l'occasione per sottolineare che anche da questi particolari si riconosce la caratura di un artista: il pianista in questione non si è scomposto dopo un lancio di mutande della qui presente signorina Decontardi, mentre Vasco Rossi - al concerto di Caserta - dopo che gli avevano lanciato un reggiseno ha fatto un capitombolo assurdo e si è fratturato tutto, pure il cappellino...mah, sarà questione di età...(anche se il papa quando è caduto non si è fatto un graffio...ce l'avesse avuto pure Vasco Rossi un cardinale ad attutire il colpo!)
 
Mendace mulier,

la vita è una vita concerto plin plon, mutande pallini volanti, topi pianisti, conserve conservate, eiffel di barattoli, gatti siluri coda ritorta, pietre di cotogne rotolanti, verderame sulle sue poche poche unghie e troppi figli da cullare.

Nessuno più coltivare la vite. Dice ora vadano tantissimo i chiodi.

Ora cambio argomento.

Il pupazzo a forma di te mi ha scritto una poesia.

Nella storia che mi sciupa
io per te fui sol pupazzo,
onde io ne son la pupa,
e tu testa di [non si legge bene]

Mi ama. Tu lanci mutande ai pianisti ma ella mi ha lanciato l'anima di ferro della gamba sinistra (due chili spigolosi nell'occhio).

Cip cip,
fa la lontra,
nel frullatore.
GV,
Grillo
 
Illuso. Se ella ti amasse ti scriverebbe poesie con la metrica esatta (suonava meglio
"e tu GRAN testa di [non si legge bene]", con rispetto parlando).
 
La Convenzione di Frittellazzo sul Naviglio ha decretato che il lemma GRAN può essere impiegato soltanto in tre distinte e precise occasioni:

- GRAN Mogol (Battisti)
- GRAN Padan, il formaggio con l'apocope
- Glen GRAN, il liquore scritto male o l'assorbiodori alcolico

Tra l'altro conosco uno che è stato giovanimarmottato a morte. Tra l'altro rispetto a cosa?

Ma ella mi ama, ed il nostro amore è un mistero lirico tra parentesi quadre (eh?).
GV,
G
 
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