lunedì, aprile 20, 2009
Palmiro di Sauro Ciantini
Ho preferito disegnare anche l'altra faccia per non annoiare il lettore. Infatti nella prima vignetta il cactus è a destra mentre nella terza è a sinistra.
Concentratevi sui semi...da dove sono venuti tutti quei semi per terra ? Erano tutti in quel pezzettino di cocomero? E come mai allora sono aumentati nella parte rimanente? Ho fatto vedere la vignetta ad un semologo e non si raccapezzato nemmeno lui.
Suona il postino. Palmiro prende la lettera, la apre, la legge, poi da due morsi febbrili al cocomero. Sperando o di morire soffocato dai semi o di congestione perchè la fetta è gelata.
Erutta. Poi si accascia sopraffatto dalla vita (la pesante fetta di anguria che lo schiaccia). I semi si sono sparsi sul pavimento a causa del rutto potente e disperato.
Se uno guardasse la scena dall'alto, vedrebbe che i morsi sulla fetta di cocomero sono stati dati proprio sul lato che noi non vediamo (è ancora una metafora: spesso, quello che avviene d'importante, succede sulla dark side of the moon della nostra vita).
I due morsi, -feci all'epoca un test con ben 3 cocomeri diversi-, possono contenere tra i 10 e i 13 semi. Quindi scientificamente la cosa sta in piedi.
Faccio notare però che il cactus che appare a destra nella prima vignetta, non è lo stesso che appare nella terza. Come si potrebbe pensare tenendo la fetta al centro della scena e ruotando intorno ad essa di 180°.
Nella prima vignetta, se scorrete la gabbia verso sinistra troverete quindi un altro cactus. Quello che ovviamente appare nella terza.
Resta confermato comunque che il lato di fetta rappresentato nell'ultima vignetta è quello B, da sempre il più succulento e appetitoso.
Mi piace ammetterlo.
Se il bicchiere e il portacenere hanno due ombre improbabili, il cactus è messo ancora peggio: addirittura un'ombra misera e controcorrente!
Anche Palmiro sotto la fetta non ha ombra. Galileo ha scritto: l'ombra quando sottratta al proprio cono, mostra nella sua intierezza che le cose di Dio debbono avere un senso oltre ogni nostro pensiero aureo.
"Questo modo di filosofare tende alla sovversion di tutta la filosofia naturale, ed al disordinare e mettere in conquasso il cielo e la Terra e tutto l'universo."
Quindi statt'e accuort'.
E impara a disegnare, che con i pupazzetti stortignaccoli siamo capaci tutti.
Che i bovi bevano l'acqua e che l'acqua spenga il foco. Che il gallo canti senza bisogno che l'uno abbia tradito l'altro.
Perchè la guerra non è cosa bona e neanche la cattiveria buttata fora così da una piccola insignificante zecca ricciolina.
Che l'uno non tradisca più l'altro.
Che si zappi l'orto e si stia coi frati in silenzio. Ripassando il lapis. Ora orando ora pregando(di saper fare tali facili pupazzetti stortignaccoli).
I semini sono giusti così, le ombre perfette, il senso di prospettiva appagato. Che c'è da dire oltre?
Che per fortuna non viviamo nel rinascimento sennò eravamo tutti belli che defenestrati.
Abbiamo alle spalle ampi spazi liberi di praterie artistiche in cui muoverci quindi perchè contare i semini e girare le ombre a favore di Dante?
Va notato che ai giorni nostri creiamo molto di più attingendo da quella metà-non-fisica che dalla fisica stessa. Sarà l'astrazione dell'uomo a non accontentarsi mai delle cose. Ché a lungo andare ci annoiano e ci mortificano lo spirito.
Meglio non sapere chi è che li fa.... molto meglio
e poi mi manca la zia del disegnatore di strip.
E di Zecche Umberto se ne intende, di Zecche con la "Z" maiuscola. Chi ha capito ha capito chi non ha capito non ha capito e mi scuso.
mariapoli prof di arte
i semini stanno bene dove sono
grazie di cuore comunque
il raffaele che ti spara enzimi non mi interessa
sono più di 20 anni?
dolce Ignaccolo
buono come il pane fresco di forno
mi fu supplente alle medie N.Martoglio
Piazza Dante fu lui dunque............
grazie per aiuto
il Cardinale si chiamava?
Poesie?
Acquerello retro copertina?ma non mi sembra il tocco....no
il realtà è il ciantini che ...
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