venerdì, marzo 06, 2009

 

Peppe e il tostapane di Stefano Tartarotti

Facciamo 14 passi indietro, ognuno pesante un anno, e andiamo a vedere cosa combinava il disegnatore coautore di Singloids, la nuova striscia recensita nell'articolo precedente. Anche perché è divertente osservare l'evoluzione del tratto e l'esordio di un talento nel disegno.

Numero di Linus dell'ottobre 1995. Direttore, all'epoca, Oreste Del Buono, in uno dei suoi ritorni sulla scena. La redazione decide di aprire uno spazio ai nuovi autori. Avete letto bene. Spesso criticata per la scarsa attenzione alla scena italiana, l'ha fatto. E immaginiamo non sia facile, chissà quante tirate della giacchetta. Ogni tanto casualmente e sovente in un quasi anonimato fanno capolino matite italiane novelle. Nell'occasione invece addirittura concesse uno spazio, anche per impaginazione, con dignità uguale a quella dei grandi americani pubblicati. Due turni con quattro pagine per volta per un totale di 30 strisce. Abbastanza per mostrare la stoffa, molto più di certe segnalazioni rachitiche e circondate da filo spinato che troviamo in alcuni magazine specializzati sul fumetto dopo 25 pagine di seghe mentali sui manga.


Il primo ad esordire è un certo Stefano Tartarotti, fresco di diploma a pieni voti della Scuola del fumetto di Milano. Lo accompagna nell'introduzione e all'esame del pubblico, in veste di tutor e vate, un cattedratico della stessa scuola, Antonio Tettamanti. Del protetto sottolineerà il tratto sottile, la leggerezza lunare, la grazia e levità di testo e segno, le influenze di Folon e Mattotti. Avvertendo i primi inarcamenti di sopraciglia, attenua: sotto il caramello c'è un malvagio, dotato della giusta cattiveria per osservare il mondo.


È un universo minimalista di oggetti parlanti e pensanti quello immaginato dal quasi imberbe Tartarotti (e in parte lo ritroveremo in Singloids). L'autore oggi un po' ripudia, come è giusto che sia con ogni lavoro giovanile, Peppe e il tostapane, definendola striscia "confusa". In realtà non era così scombiccherata. Il tratto è già sicuro e personale, preciso, anche se finirà per ammazzare chi gli tira fuori ancora questo aggettivo. Confrontatelo con i suoi lavori professionali nel mondo dell'illustrazione e con Singloids.


Un single, Peppe, un po' malinconico e naif, un tostapane animato, ciarliero e frizzantino che gli fa da spalla e lo tortura. Chiacchiere con altri oggetti. Gag sociali, con umanità varia, ma anche satira politica.


Le posate del cassetto, fan Fininvest, fondano un club Forza Italia. Che depressione e pena rivedere la scena, ci eravamo dimenticati quanto tempo era passato, il 1995, e ancora oggi l'uomo della provvidenza imperversa con più successo e consenso di allora. Ha voglia la satira a graffiare sulle assurdità del fenomeno, a cercare di pungere e far capire. Eravamo minoranza perplessa e divertita e tali siamo rimasti. Anzi, peggio, assuefatti: chi ora ne parla fa la figura del menestrello stanco.


Soggetto ancora vagante, qualche pasticcio nelle trovate, ma la stoffa c'era e anche un buon umorismo. Solo che il lesso per pranzo bisogna procurarselo e Tartarotti dopo qualche altra esperienza casuale con il fumetto, le strip e le vignette, su " Il metallurgico", giornale della sindacato Fiom, e sulla rivista rock "Il mucchio selvaggio", proseguirà un carriera da illustratore free lance. Sue sono le copertine anonime di molti libri invece popolari nelle nostre librerie come quelli di Beppe Severgnini. E poi, ora, con la maturità, la voglia di tornare ad un prodotto con disegni e idee proprie, a qualcosa non più pilotato da altri.

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Commenti:
Non male però :-)
Comunque sia questa che Singloids sono assai meglio dei Bernasconi, tanto per restare in casa...
 
E' vero. Concordo. Mi aspettavo più coraggio e meno mestiere da questo Contemori.
 
Caro Anonimo, è vero. Concordo. Questo Contemori ti dà ragione in pieno. E' tutto mestiere. Del resto proprio precisamente questo era stato chiesto dal giornale che ha pubblicato quella ventina di tavole.
Mi dissero: "Servirebbe una cosa così e cosà" e ciò gli fu dato in forma di tavola, in cambio di adeguato lesso mensile in tavola (da pranzo).
 
E' bello fare l'anonimo, lanci il sasso e poi nascondi la mano.
Comunque sono sicuro che questo Contemori potrebbe donarci meraviglie mai viste, basterebbe che per qualche ora alla settimana, si dimenticasse degli "sghei" o di questo "lesso" come lo chiama lui.
Apra la finestra, se abita in campagna, respiri un po' di primavera e faccia finta di avere vent'anni!
 
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
 
> basterebbe che per qualche ora
> alla settimana, si dimenticasse
> degli "sghei" o di questo "lesso"
> come lo chiama lui

Eh, certo, per te che stai dietro il monitor e gli dai da mangiare con i tuoi sagaci commenti vero?
Cosa fai di lavoro? Il fruttivendolo? Cosa ne dici di dimenticarti per un po' dei soldi che guadagni e mi prepari un bel sacchetto con un chilo di frutta quando passo a trovarti, eh?
E aprila sta finestra! E' primavera anche per te no?

Ma robe da matti.
 
sono anch'io un anonimo, e vorrei dire che ognuno ha diritto di esprimere il proprio giudizio, anche gli anonimi, non tutti sono fortunati di avere un sito o un blog. Comunque a me questo Contamari piace e non piace.
 
se voglio il sale ce lo metto tiè!!

la mia anima non è berlusconiana malgrado le posate del mio cassetto

stai attento che mi vendoico e vengo a curiosare pure io



mannaggia a te

avevo sperato nel sollevamento easy della sbarra fallonica ma ti giuro che ci avevo sperato solo per un attimo
poi sono tornata in me
 
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