venerdì, luglio 25, 2008

 

Disegnando le comic strip, un manuale d'epoca

Archeologia editoriale. Manualistica per la precisione. "Drawing comic strip", Disegnare le strisce, è un piccolo libricino risalente al 1972, scovato da un'amica in uno scaffale dimenticato di una vecchia libreria italiana. È arrivato in modo curioso dalle nostre parti. Non in una versione nella nostra lingua ma comunque tradotto, in un grande foglio allegato al libro, così come escono dalle stamperie, ancora piegato, alla buona con tutte le pagine da tagliare. Sapete che i volumi non vengono stampati pagina per pagina: qui non si sono nemmeno presi la briga di confezionare, via con una traduzione messa giù su carta poverissima.

Pagina 46, ultimo capitolo, "Come piazzare un fumetto", traduzione glissata così: "
questo capitolo interessa soltanto i lettori che vivono negli USA". Afferrato il concetto, comunque. Mettetevi l'anima in pace, al massimo qui si insegna a disegnare e costruire una strip.

Eppure il manualetto è un delizioso abbecedario delle strisce, di quelli che Geppetto avrebbe comprato per un Pinocchio fumettista. Semplice, incentrato su tutte le nozioni basilari.



Come disegnare le forme dei personaggi, la testa, il corpo, gli accessori, le espressioni basilari. Come caratterizzarli.
Il contorno a inchiostro. La tecnica per la "nuvoletta con la scritta", raccomandando di usare un lettering personalizzato. L'uso dei contrasti con il nero pieno. Il colore ancora no, quello forse sta nel sussidiario per la seconda elementare.



Il gran divertimento sta nel seguire le elementari osservazioni, specie nella traduzione italiana. Ad esempio il paragrafo su "La carriera del creatore di fumetti":

"I fumetti piacciono a tutti, specialmente a chi è portato per il disegno. Lo scolaro che ha questo genere di attitudine si getta sulle pagine a fumetti e copia i suoi personaggi preferiti: può darsi che più tardi, nelle scuole superiori, egli ne crei qualcuno per il giornale scolastico e che un giorno, definitivamente conquistato, desideri intraprendere questa strana professione. Non è una professione facile: il disegno può sembrare semplice ma lo stile estremamente conciso è il risultato di molto lavoro e studio. E la necessità di idee sempre nuove e la continuità nel tempo richiedono una certa organizzazione ed un pizzico di genio."



In realtà l'insegnamento dell'arte, nelle parole di Jack Markov, talvolta s'ingrigisce con toni molto impiegatizi. Uno dei suggerimenti principali per tirare avanti, chiudere la settimana e le consegne, "portare il lesso a casa" come dicono in gergo alcuni autori, è quello di far ricorso alla forte caratterizzazione dei personaggi. Non c'è bisogno di un'idea fulminante ogni giorno, fate lavorare le vostre marionette dentro vicende banali e quotidiane. Qualcosa verrà fuori. Tale era il mercato americano, la richiesta e offerta. Leggere per credere. L'inizio del paragrafo "I personaggi favoriscono le idee":

"Un disegno buffo può aiutare la risata ma non vale niente se non è sostenuto da un'idea valida. Nel costruire i suoi personaggi l'artista conta su di essi per inventare la sua quota annuale di episodi giornalieri: il meccanismo della mente del personaggio, le sue abitudini, le sue peculiarità e i suoi hobbies costituiscono lo spunto di una vasta serie di soggetti. Il carattere del personaggio, una volta stabilito e conosciuto diventa un tema costante con variazioni […] Il personaggio può essere fanfarone o timido, presuntuoso o modesto, può essere avido di certi cibi o impegnato in hobbies [sic] particolari come quello dei piccioni viaggiatori […] Mescolate questo carattere con gli avvenimenti di tutti i giorni e troverete le idee: non quelle spettacolari e di un'arguzia ingegnosa, ma quelle di un humor naturale e quieto."

Teacher, siamo affascinati. Tutti possono diventare dei cartoonist. Ma questo è il divertente delle guide pratiche, tutti possono fare tutto, anche diventare felici, basta trovare il manuale giusto.

Il vademecum parla anche dell'evoluzione stilistica negli anni delle comic strip, come nell'interessante esempio tratto da Mutt and Jeff, strip creata Bud Fisher e proseguita da Al Smith, già autore fantasma della serie.




Le note biografiche presentano il curatore Jack Markow (1905-1983) come un docente con una grande esperienza nell'universo delle comic strip da quotidiano. In realtà è stato soprattutto un vignettista , un lungo percorso iniziato sul leggendario "The New Yorker", con una gran propensione per la didattica nella fase della maturità. La Fondazione Franco Fossati, Museo del fumetto e della comunicazione, possiede un altro manualetto simile, questo però risalente al 1956.

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