venerdì, giugno 20, 2008

 

Adamson di Oscar Jacobsson

(articolo a cura di Umberto Randoli)



Adamson è un piccolo omino contraddistinto da un enorme cappello e da un sigaro perennemente acceso. Impegnato con le piccole disavventure quotidiane, affronta gli eventi con il fatalismo di chi è bersagliato dalla sfortuna. Al massimo alcune volte fuma più nervosamente. Non possiamo far altro che assistere divertiti.

Il nome del personaggio, probabilmente, non è casuale. Adamson tradotto porta al significato di "figlio di Adamo". Come dire che, per l'autore, il protagonista è il classico uomo qualunque e a chiunque potrebbe capitare di trovarsi nelle stesse situazioni (ma vedi anche
la tesi di Barnacle Press: sarebbe niente meno che la figura ispiratrice di Homer Simpson).





Non fosse per gli oggetti d'epoca, le strip appaiono ancora attuali. L'essere umano non è cambiato molto e nemmeno i meccanismi comici. Scenette del tipo l'innaffiatore innaffiato è più di un secolo che si usano e divertono ancora, come insegnano le varie Paperissime.
Il disegno delle prime strip è molto dettagliato. Con il tempo e il subentrare di altri disegnatori si è ovviamente modernizzato.
Purtroppo non esistono ristampe di questa striscia. L'edizione più recente che siamo riusciti a trovare è un piccolo volume di 48 pagine del 1983 dal titolo "Adamson Revient! - The Come Back of Silent Sam!" dell'editore belga Bédésup facilmente reperibile su e-bay.



La strip apparve la prima volta il 17 ottobre 1920 sul numero 42 del settimanale umoristico Söndags-Nisse.

È una striscia silenziosa: guadagnò un notevole successo tanto che ben presto uscì dal confine della Svezia per emigrare su centinaia di giornali esteri, "tradotta", si fa per dire, in tutte le lingue. Arrivò negli Stati Uniti, nel resto dell'Europa (in Italia esce nel 1930 sulle pagine del Corriere dei Piccoli con il nome di "Omobono") e persino in Cina e Giappone.
Negli USA, dove Jacobsson si trasferisce assieme al suo personaggio, esordì nel 1922 con il nome di Adamson's Adventures. È uno di quei rari casi in cui una strip estera riuscì ad avere fortuna in America.
Le rigide regole dei contratti con i syndicate misero però ben presto l'autore a dura prova tanto che decise di lasciare tutto e tornare in Svezia.
Questo evento fa seguire al personaggio due strade parallele (spesso i syndicate acquistavano i diritti sulla serie, non solo quelli di riproduzione). Mentre negli Stati Uniti Adamson passa nelle mani prima di
Henry Thol (dal 1935 al 1940, qualche esempio su Barnacle) e poi da Jeff Hayes (dal 1941 al 1953 con il nome della strip mutato in Silent Sam), in Svezia Jacobsson continua la serie fino alla sua scomparsa (1945) e sarà il disegnatore danese Viggo Ludvigsen a proseguire la serie fino al 1964.


(sotto due originali della versione Silent Sam di Hayes)




Dal 1965 la Svenska Serierakademin (Accademia svedese del fumetto) assegna ogni anno, in onore di Jacobsson, il premio Adamson ad un fumettista svedese e ad uno straniero.

Oscar Jacobsson era un disegnatore svedese. Nato a Göteborg il 7 novembre 1889, iniziò la sua carriera nel 1918 quando una sua illustrazione viene pubblicata sul quotidiano Naggen. Nel 1920 gli viene chiesto di realizzare una comic strip per Söndags-Nisse. Nacque così Adamson lo sfortunato fumatore di sigari che continuò a disegnare fino alla sua morte il 25 dicembre 1945.
Nella sua lunga carriera Jacobsson fu anche
illustratore per quotidiani e periodici e negli ultimi anni iniziò una differente serie chiamata "Abu Fakir".




Etichette: , ,


Commenti: Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]





<< Home page

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]