mercoledì, gennaio 02, 2008

 

La scomparsa di Skiaffino

(articolo a cura di Umberto Randoli)




Vorremmo tutti che nel giorno di Natale ci fossero solo buone notizie. Pace e felicità per tutti. La realtà purtroppo non segue i nostri voleri.
Leggendo
il blog di Luca Boschi siamo venuti a sapere che, proprio in questa ricorrenza, è scomparso Gualtiero Schiaffino, conosciuto anche come Skiaffino, la firma che appariva sulle sue tavole.
Autore di vignette satiriche e di strip, giornalista, editore. E tante altre cose.

Nato a Camogli (GE) il 27 aprile del1943 iniziò come disegnatore satirico sulle pagine dell'Unità nel 1967. Nel 1970 crea la strip Santincielo (sopra un originale).
Nel 1975 cura "La Bancarella", inserto settimanale di narrativa, fumetto d'avventura e fantascienza del quotidiano Il Lavoro. Da quelle pagine in seguito nascerà l'omonima rivista.
Nel 1982 fonda la sua casa editrice, la Feguagiskia's Studios (acronimo del suo nome e di quello di Ferruccio Giromini) con sede a Genova. Particolare perché a parte riviste e libri era specializzata nei prodotti editoriali finalizzati ad eventi di comunicazione. Tra i periodici pubblicati "
Andersen", rivista dedicata alla letteratura per l'infanzia e i ragazzi, e "Il Golfo", mensile di informazione, attualità e cultura della riviera di levante.


Un vulcano di idee instancabile, attivissimo. Impegnato politicamente ma ha anche inventato partiti politici. Fondatore della Federazione Italiana CicloTappo (sarei curioso di sapere quanti ci giocavano… io ero uno di quelli) Organizzatore di mostre, ha ideato e fondato il premio Andersen dedicato ai migliori libri italiani per ragazzi e ai loro autori, illustratori, editori. Per una biografia più completa vi rimandiamo alla commemorazione sulla pagina on line del Secolo XIX e a un articolo sulla creatività su mentelocale.it.





La striscia "Santincielo" nasce nel 1970 e vince il concorso del Paese Sera. Un paio di anni dopo verrà pubblicata con regolarità sulle pagine del quotidiano romano. Trovò spazio anche su Urania ed Eureka (sopra e sotto due pagine da questo mensile) e riuscì anche a varcare i confini nazionali.




I personaggi della sua strip sono i beati con tanto di aureola e nuvoletta sotto i piedi, però non si tratta delle grandi figure storiche. Sono santi qualunque, gente comune che salendo in cielo ha portato appresso molti difetti terreni e una gran voglia di scherzare.




Il disegno è essenziale ma efficace. Stilizzato al massimo. L'unica cosa che si concede è un uso, a volte eccessivo, dei retini. In compenso le battute sono divertenti, le idee argute e fulminanti.




Esistono diverse, ma ormai introvabili raccolte in volume. Per la Casa editrice Dardo "La presa per il culto" (1975) e "Lei non sa chi sono Dio" (1976). Solo i titoli oggi scatenerebbero le ire dei benpensanti. Ricordo anche un libro il cui titolo dovrebbe essere "I Salmi finiscono in gloria, le lepri finiscono in salmì" (ma non ne sono certo).
Esiste anche uno spin-off della serie. Ai santi contrappose la serie dei Diavoli pubblicata sulle pagine di Segretissimo.





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Commenti:
Il gioco e la creatività, sempre, fino all'ultimo. Era una persona deliziosa e un inventore di mille idee. Ultimamemnte, in mezzo ai tanti impegni inventò il "balenismo", movimento legato a Giovanni Balena, intellettuale e politico, però inesistente:
http://www.mentelocale.it/societa/
contenuti/index_html/id_contenuti_
varint_11702
Una fenomenale invenzione alla Rabelais, uno sberleffo alla vacuità e all'arroganza della politica di oggi.
Tanti disegnatori gli debbono molto per le tante belle iniziative che ha promosso in tanti anni.
A salutarlo per l'ultima volta eravamo una grande folla, increduli e addolorati.
 
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