venerdì, novembre 02, 2007

 

Il Maestro e l’apprendista stregone - seconda parte

www.quiff.it(seconda parte del racconto di Cius, la prima la trovate scorrendo la pagina sotto)




Aspettando che Tot ritorni, curioso in giro. Guardo i disegni a china tutt'attorno, le raccolte, gli albi e i fumetti che legge. C'è di tutto: dai Mutts a Tex, dai Peanuts a Moebius. Mi siedo e mi passo in rassegna le mie strip, ho un sacco di domande e quando torna lo tempesto di dubbi ed esempi, parliamo un sacco e per un po' abbandoniamo il disegno che se ne sta appoggiato da qualche parte ad asciugare. Ci fa compagnia il suo cane Chiara (il nome è dedicato a Chiara di Notte) che ci guarda come se ci capisse, dimostrando un po' di insofferenza, forse vorrebbe uscire. Guardo l'orologio: la mattinata è volata via, è già l'una.

A pranzo rimango da lui. Sul tavolo ci sono gnocchi di zucca al burro con scamorza affumicata e semi di papavero. Io li divoro e nel frattempo parliamo di Strrrippit. Inevitabile. Salta fuori l'orgoglio di entrambi per una pubblicazione coraggiosa e particolarissima. Pensavo dentro di me di non parlarne in questo articolo, poi voglia o non voglia, l'argomento era interessante e quello che Tot aveva da dire di più.
Ne viene fuori una persona incredibile, con grande fiducia nelle potenzialità dei giovani e degli emergenti. Con un chiaro amore adolescenziale per il fumetto e il disegno. Una vocazione quasi, la sua, tanto da rendere lui felice di stare assieme ad autori sconosciuti come me.
"Perché così si muove qualcosa. Il mondo delle comic strip è fermo in Italia, c'è bisogno di movimento e nuove idee. C'è bisogno di giornali e pubblicazioni che credano nelle strip e nel loro significato. Sono un prodotto popolare ed è giusto che finiscano in mano alla gente".
"Però in Italia ci sono mille problemi. Mille sfide da superare per portare anche prodotti di qualità alla conoscenza del vasto pubblico. Si parla sempre dei soliti noti: mille raccolte, mille ristampe. Tanta attenzione solo agli americani, mentre anche da noi si trovano, per chi ha voglia di cercarli, autentici gioielli". Entrambi eravamo convinti ci volesse più coscienza e confronto reciproco. "L'importante è parlarne e creare interesse, il resto viene da sé", pensavo ed è per questo che gli ho chiesto il permesso di trasformare quel nostro incontro in un articolo da mettere su Balloons.

"Come no, così mi prendete in giro, tu e Max!" mi ha detto ridendo guardando fuori dalla finestra, dove un albero di mele cotogne giallissime, traballa. C'è un vento fortissimo. "Da queste parti è raro. Freddo sì, ma vento quasi mai. Dev'essere l'aria che arriva dai Balcani". Così c'è la scusa per alzarsi, accendere il camino e scaldare la stanza. Giusto il tempo d'un caffè, poi rientriamo nuovamente nel suo studio. "Stavolta disegni tu" mi fa "e vediamo come te la cavi".



È così che finiamo assieme, a due mani, l'elefantone del Corriere della Giungla che poi mi regala come omaggio da portare a casa in ricordo della giornata (vedi sopra). Maledico il pomeriggio che passa nel tempo in cui t'asciughi un pennello o cerchi il colore giusto e senza accorgermene mi ritrovo a chiudermi la giacca all'esterno della casa. Lui che si stringe nel maglione per il freddo mi saluta dicendomi di tornare quando voglio. Salgo in macchina e prendo il volo. Sono già distante. La montagna s'allontana, mi giro e non c'è più. Dov'è finita? Solo enormi nuvoloni viola, blu e azzurrini e dietro un arancione da spaccare in due la strada. Mi chiedo cosa mai sia successo in quella giornata. Se è poi forse vero che a crederci, prima o poi certi sogni c'è il rischio che s'avverino. Forse sono solo stanco, chiudo gli occhi, sono già nel mio letto e i sogni si impastano di colori. Fuori piove ed ogni goccia ha una sfumatura diversa.


Anteprima della copertina del nuovo libro di Roberto Totaro "La Gazzetta della giungla"


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Commenti:
Bellissimo racconto, sembra parto di fantasia da quanto è bello. Traspare la grande sensibilità e bravura di un grande autore e la grande passione ed emozione di uno che ha tutti i numeri per diventare un grande autore.
Appuntamento qui fra un pò quando un allievo di Cius racconterà l'incontro con il (futuro) maestro!
 
Orpo. Grazie Lido, troppo buono. Troppo davvero.
Se ci incontravamo a Lucca ti meritavi un abbraccio grande così.
 
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