mercoledì, settembre 05, 2007

 

C'era una volta un anatroccolo...

www.quiff.it[Contributo di Fabrizio Mischiati, alias Cius, quiff.it, dedicato al nuovo sito, tutto restaurato, di Palmiro di Sauro Ciantini, www.palmiro.it, con annesso blog. L'amato anatroccolo così come i lavori di Ciantini meritavano da tempo una nuova casetta. La festeggiamo con questa memoria]


Quelli che di voi hanno concluso il titolo con un "...piccolo, brutto e nero" sono sulla buona strada per intendere il post di oggi. La notizia è che Sauro Ciantini ha aperto un blog e non c'è occasione più ghiotta per un fan come me di cantarne le lodi proprio attraverso un post (molto emozionale e poco oggettivo) tutto dedicato a lui.

Sul web l'unica traccia del Maestro era un sito storico, addormentato, abbandonato a sé stesso da anni, incurante del growing furioso del web tutt'attorno ed oggi ci ritroviamo con qualcosa di molto più moderno, in "tecnicolors" per dirla alla Palmiro, ed un blog tutto nuovo dove poter comunicare con il Sommo. Insomma è come aver varcato un buco spazio-temporale ed esser passati per i gates della memoria dal numero 75 di Comix del 7 agosto 1993 ad oggi: 14 anni in un click. E stata una botta non indifferente.

Palmiro è sempre stato un mio eroe. Leggevo Comix sulle scale che portavano all'ingresso della casa di un'amica mia dove ci si trovava con tutta la compagnia a chiacchierare e fare baldoria. Tempi beati e di grazia. E c'era questo paperotto che ci teneva compagnia e ci faceva sganasciare dal ridere. Allora il fumetto era un sogno, i loro autori leggende viventi, leggerli uno spasso. Ricordo che la dolcezza del personaggio e l'acido della "fidanzata lontana" erano sapori decisi da palati fini, ma la cosa sorprendete è che tutti (e mi vengono in mente persone che ora stanno ai fumetti come io alle missioni spaziali della Nasa) ridevano e si divertivano con le trovate di Ciantini. C'era quello che apriva il giornale e come in un teatrino povero ed ingenuo dava voce ai personaggi, alle didascalie, alle voci fuori campo (segni personalissimi dell'autore) e rendeva viva e tangibile la scenetta.

Insomma ben presto l'anatroccolo entrava a far parte dell'immaginario collettivo dello "sfigato ma simpatico" tanto in voga allora come adesso. Si affiancava a quel Charlie Brown d'oltre oceano tanto famoso, al fantozziano Ragioniere della TV nostrano, a tutti quegli anti-eroi che risultavano più umani e quindi più vicini ad ognuno di noi.

Non ci si rendeva conto allora che l'autore, quel paperotto, l'aveva studiato, lavorato, limato, come si legge nell'introduzione di Ferruccio Alessandri appunto su Comix, per renderlo così essenziale e perfetto da fare invidia anche ad anni distanza. Si leggeva con leggerezza e passione come forse oggi si fa fatica a fare. Si leggeva la strip come bere un bicchierino di Tequila alla sera nei pub con gli amici: tutta d'un fiato, via, che il bello sta nell'attimo. E a ripassare alla lente d'ingrandimento ora l'articolo di presentazione di quel numero (che a suo tempo manco abbiamo visto. Ma chi se ne frega! La strip! Dov'è la strip???) si sente un sapore nuovo. Non c'era il web ma solo la carta. Tutto finiva lì. Senza commenti, senza blog-reaction, i feed erano i passaparola, o la copia stesa del giornale spiegazzata e malridotta che girava di mano in mano fino a perdersi chissà dove (qualcuna si è salvata ed è qui a fianco a me mentre scrivo...).
Ora si sta scrivendo una storia nuova. Ci sono i web-stripparoli, gli e-comix, lo scrolling, i click, l'ipertesto, i counter e le statistiche. Finiamo a parlare di tavolette grafiche e di colori in RGB, di pixel, di file, la stampa pare un'antica terra promessa e i browser sono diventati i nuovi medium di comunicazione, i nostri nuovi compagni di viaggio a cui affidiamo sogni, speranze e fantasia. Fa piacere sapere che in questa renaissance tanto auspicata che sul web pare aver trovato terreno fertile, ci si possa reincontrare con il passato e con le emozioni di tempi in cui si spendevano volentieri 1700 lire per stare assieme a ridere in spensieratezza sulle scale, fianco a fianco.


Cius




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Commenti:
Cius, bell'articolo scritto con un entusiasmo che condivido, perchè Ciantini è un grande. Poi, vabbè, il suo blog ha due interventi in tre mesi, ma si vede che ha altro da fare o forse non gli interessa più di tanto.
Noto una cosa: non riesci mai a parlar bene del passato senza far trapelare una sorta di disapprovazione del contemporaneo, del tipo "una volta sì che era meglio". Penso che anche tu apprezzi le potenzialità del presente, ma il tuo essere legato alla "carta" sembra ti porti a considerare tutto il resto inferiore.
Non credo sia così. E' solo diverso, ma le potenzialità sono enormi.
E te lo dice una che la carta la adora, che ama i lavori su carta degli artisti e che con tre tubetti di acquerelli tira fuori tutte le sfumature del mondo.
: )
 
All'inizio dell'articolo ho scritto che sarei stato "molto emozionale e poco oggettivo" proprio perchè sapevo di cadere in questo discorso!
Ci credo anch'io nel contemporaneo tanto che ne sfrutto le potenzialità come molti altri, ma ho un occhio di riguardo anche al "vecchio" sistema. Non escludo l'uno o l'altro, anzi, il sogno è che possano viaggiare paralleli ognuno con i suoi pregi e difetti.
Il fatto è che sulla carta non è che si viaggia, ma nemmeno si arranca, si è proprio fermi del tutto.
 
Bellissimo, Palimiro! 1.700 lire, quasi 85 centesimi di euro. Tanto costava un po' di felicità. Adesso, cosa ti vendono per 85 cents?
 
Boh, qua c'è un po' di roba:

http://www.85cent.it

...ma mica utile come Comix!
 
Ehi! Ma assomiglia a Quiff! ;-)
 
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