giovedì, aprile 12, 2007

 

Come nasce una striscia (13) - For Better or For Worse


For Better or For Worse ("Nel bene e nel male") di Lynn Johnston è una tipica striscia per famiglie. L'angolazione narrativa è femminile, o meglio, molto materna. È una di quelle strip che catturano milioni di lettori dei quotidiani con il meccanismo di identificazione. Ci si appassiona alle vicende dei Patterson, una famiglia larga e ben assortita di personaggi. Nonni, cani, gatti e conigli inclusi. La Johnston è al momento la donna con più successo in questo mestiere (la sua strip appare su circa 2000 giornali). Ancora però non è conosciuta in Italia, la sua strip non è mai arrivata sui nostri giornali.

È una "continuity strip" nel senso che le situazioni si evolvono con il tempo. Regala più sorrisi che risate tonde. Del resto, come l'autrice stessa ha dichiarato, non è ricercata tanto la gag giornaliera, che pure non manca, quanto la riflessione, un pensiero con delicata ironia sulle mille trappole e difficoltà della vita in famiglia. Il disegno, del genere semi-realistico, è alquanto raffinato con una composizione di quadri e scenari ben bilanciata ed elegante. Non potrebbe essere diversamente visto il lungo percorso professionale attraversato da Lynn Johnson nell'ambito dell'illustrazione e dell'animazione prima di arrivare alla nascita della strip nel 1979. (per maggiori dettagli vi rimandiamo al vasto e divertente sito ufficiale di For better or For Worse).



Pur non essendo, per quanto ben disegnata e costruita, una di quelle strisce che ci fa impazzire, ne parliamo per segnalarvi e consigliarvi la visione di un innamorato, lunghissimo e davvero dettagliato "making of a comic strip" presentato nel sito ufficiale. Per il lettore che non immagina cosa ci sia dietro a quei pochi secondi di lettura e per chi magari è abituato a buttare giù un po' più frettolosamente la propria striscia può essere impressionante vedere come lavora un professionista e la quantità di dettagli curati sul lungo percorso che porta ai quattro quadretti finali. La Johnston, con un adorabile look da pacifica signora del supermercato sotto casa, parte dalle riflessioni sul divano con un quaderno di appunti (con, essenziali, caffè, snack e cestino per i fogli appallottolati), e poi via attraverso disegno, inchiostrazione, varie revisioni e trasmissione ai syndicate. È in inglese ma fate uno sforzo: si segue bene grazie anche alle foto.

Dedichiamo questa puntata di "Come nasce una striscia" anche a quei lettori che immaginano che le strip sbuchino fuori come i funghi dopo la pioggia, forse un po' alluvionati e imbastarditi nel gusto dall'eccesso di offerta dei cosiddetti web comics. Certo ci vogliono otto o dieci secondi per leggerle ma, credeteci, non sono quattro quadretti e via. Dietro le buone strip c'è il colpo fulminante di talento ma anche un lavoro maniacale di cura dei dettagli e di revisione. Sul web forse si può vivere con il talento (sempre che ci sia). Ma se si aspira un giorno a lavorare per altri (un editore, un giornale) sarà meglio dare una ripassata alla sequenza della Johnston.

Link:

Sito ufficiale:
www.fborfw.com/index.php

The making of a comic strip : www.fborfw.com/features/makingof/index.php?page=intro


[Grazie all'amico Cius, www.quiff.it/, per la segnalazione della pagina]

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Commenti:
A dire il vero questa striscia è apparsa in Italia,su Linus un po' di anni fa (potrei sbagliarmi ma mi pare negli anni '80)
 
molto interessante il making of, grazie!
 
sono andato sul sito "The making of a comic strip" . Interessante.... |Writing | Drawing | Inking | Toning | Delivery| ma gli manca una voce |Ghosted| in America un sacco di lavoro lo fanno i Fantasmi e che fantasmi!
 
Cara utopja,
forse stai facendo confusione con Committed di Michael Fry, apparsa diversi anni fa su Linus. Un po' si assomigliano, per l'ambientazione familiare, ma Committed e' molto piu' tagliente, cinica e divertente (e priva di qualsiasi miele)
Vedi:
http://www.comics.com/comics/committed/index.html

(p.s. stai parlando con un linusiano doc, annate conservate e lustrate, stato patologico non grave ma permanente)
 
Ooooo! Mò si! (e concedimelo)
MO'-SI!

E sai qual'è (sensaccentoperò) la parte ADAMANTINA del gioiello che ci hai postato?
La parte che TUTTI NOI (e mi riferisco a tutti quelli che compaiono su NE o giudilì) dovremmo leggere con attenzione?
Anzi, non con attenzione: con FAME, come la RIVELAZIONE MIRACOLOSA della formula magica che divide il dilettante dal PROFESSIONISTA:

Writing.

La fase WRITING, esattamente come descritta: sudata, lavorata, dubitata, stracciata e rifatta, PARTORITA...
quella fase è il buco nero che il 90% di noi ha nella tessitura dei propri lavori.

Grande Max per un post veramente utile, e grande Cius per averlo segnalato.

Ciao, Mak
 
Quando l'ho visto questo "making of" ci sono rimasto di stucco.
"Pensa lavoro che ci sta dietro ad una comic strip professionale" mi son detto.

Applausi e grandi elogi però a tutti gli stripparoli emergenti che riescono comunque, da soli, con i pochi ritagli di tempo concessi dal lavoro, dalla famiglia, da tutti gli altri impegni, a sfornare giornalmente le loro creazioni praticamente gratis.
Tutta questa passione e tutto questo impegno non potranno passare inosservati molto a lungo.
 
ma guarda che una strip mica viene premiata per l'eroico sforzo! (hehehe)

...e poi io intendevo dire che forse quel tempo sacro (ritagliato dal lavoro etc) è dedicato in modo sbilanciato verso il disegno a scapito dei testi. più che altro si cerca una scusa per sfogare la passione del disegno.

Hei, occhio! Dove c'è gusto non c'è perdenza! (proverbio partenopeo leggermente italianizzato... e che non serve tradurre, no? ;-) quindi ognuno fa come gli pare!

Ciao, Mak
 
caro max,
è molto probabile che mi sia sbagliata visto che non ho sottomano i miei vecchi linus,quando torno a casa controllerò!:)
Il disegno però era proprio quello,diverso dalle vignette di Fry che ricordo bene,quindi se non l'ho visto su linus (e di certo era in italiano),dove l'ho visto?Forse era un'altra serie dello stesso autore,ma mi sembra di riconoscere i personaggi...
La linusinite ce l'ho anch'io,è una malattia poco contagiosa,ma certamente cronica!:D
 
mi dispiace di non poter dare indicazioni più precise,ma non avendo niente a portata di mano devo ricorrere alla mia memoria..
 
x Makkox: io sono d'accordo con te su tutte le considerazioni sulla fase di Writing. Spesso cio' che viene messo nei balloons è la prima cosa che ci salta in mente o il primo giro di parole che riteniamo simpatico. Io per primo lo ammetto.

Però riconosco anche che non c'è il tempo per qualcosa di più ricercato e approfondito. I grandi delle strip, quello facevano di mestiere.

Se ti soffermi anche sulla fase di Drawing ti accorgerai delle tante correzioni che vengono fatte. Degli strumenti che usano, delle attenzioni che gli dedicano.

Io ho provato per un periodo a dedicarmi con la stessa cura alle tavole (per quel che potevo, ovvio) con pennini e china, guantino per non macchiare e gomma pane. Ho tentato di studiare le tavole e di fare qualcosa di nuovo ma non riuscivo a star dietro nemmeno ad una misera pubblicazione settimanale.

Così i miei originale non hanno il testo, che viene messo a computer, non hanno i contorni delle vignette (a computer pure quelle), e tanti errori vengono corretti in fase di scansione.

Diciamo che per un purista come me del disegno, queste cose mi rodono e mi dispiacciono non poco, però sono pratiche e mi consentono di pubblicare con una certa regolarità.
 
Cius, ;-) non vorrei tu avessi colto un tono arrogante nei miei interventi.

Lo so che ognuno di noi, non professionisti (ma aspiranti tali, e a questi mi rivolgo) deve fare i salti mortali per poter tenere la barca a galla (intesa anche come regolarità di pubblicazione), e massimo rispetto per chi compie tale sforzo passionario.

Quello su cui io punto il dito è che quel poco (e ripeto SACRO) tempo, è gestito in modo sbilanciato rispetto a quanto richiede il prodotto finale (cioè una strip).

Si fosse trattato di illustrazioni, fantasie grafiche, deliri pittorici, avrei capito: chiudiamo la bocca e via a tutta mano!
Ma la strip DEVE "dire" oltre a farsi vedere. Anzi: deve PIU' dire che farsi vedere (ma qui entriamo in una personale estremizzazione).

In fin dei conti, anche senza parole la strip è l'equivalente di una frase ironica, un verso poetico, uno sberleffo.
Ha una sua grammatica e sintassi. Ha inizio svolgimento e fine.

Ecco, tutto qui. Vedo tanta buona calligrafia (per fortuna!), ma i contenuti... ettelodevodì: il ragazzo non s'impegna. Può fare di più! (non dico a te eh? E' un discorso generale... Quindi anche a te... hehehe, non mi piace adottare l'atteggiamento "esclusi i presenti", sa di ipocrita).

Bè, ciao, e ben vengano discussioni così. che fanno solo bene.
Mak

PS
Che poi quel sornione di Max, nel suo post qualche bacchettata (che sembra) alla cecata... così, in surplass... la mena giù!
 
Ben vengano davvero, sono una delle ragioni per cui nacque Balloons. E visto che il punto attira caldi interessi ieri notte stavo preparando un post sequel sul tema scrittura della striscia. Mi dispiace ma poi per passione sono affogato nell'argomento e non l'ho terminato. Forse esce domani.
 
"...non vorrei tu avessi colto un tono arrogante nei miei interventi."

Assolutamente no! Anzi parlarne mi fa piacere. Come ti dicevo, ti do ragione piena sullo sbilanciamento dei tempi dedicati a

disegno e scrittura. Una regola d'oro per lo stripparolo è non fermarsi alla prima stesura della strip che va invece rivista

e corretta mille volte (e in un vecchio post, proprio qui su Balloons, Ciantini ne dava un chiaro esempio).

Però quel "bilanciamento" che tu giustamente affermi essenziale, fa parte anche di un processo. Di una inevitabile necessità

di crescita.
Molti sul web potrebbero dare e fare di più, dedicare maggiore attenzione a testi e contenuti, lo dici tu stesso ma forse non

lo fanno perchè non vogliono (preferiscono "attirare" il lettore con il tratto ed il colore) oppure non riescono (saper fare

strip è un'alchimia molto complessa) oppure non gli interessa - basta fare due schizzi e due battute e via.

La verità è che non è possibile dire se sia più difficile scrivere o disegnare. Se richieda maggiore attenzione l'una o l'altra attività. La richiedono entrambe allo stesso modo. La striscia è fusione delle due tecniche che una volta unite, agli occhi del lettore, devono apparire un tutt'uno.
Ma non è facile. E' un percorso, appunto, ci vuole tempo. E senza stimoli, tranne la passione e la condivisione, sul web si rischia di finire imbrigliati in ripetizioni di strip insipide o con poco sapore.
Si è sempre lì, al limite tra la vignetta riuscita e quella cannata. In un lento apprendimento dei propri limiti e delle proprie capacità ancora da sfruttare. Ogni strip è la prova di quella successiva.
E come dicevo prima, visto che non è una cosa semplice e nemmeno facile da mantenere nel tempo, ammiro tutti quelli che come seconda attività (o passatempo) riescono a trovare questo equilibrio. Lì si che si parla di talento.
Pensiamo a come crescerebbero in fretta se potessero fare solo quello.
 
Bè rileggendo i post devo darmi del cretino, perchè in effetti non è che tu abbia negato quello che ai miei occhi risaltava come un piccolo-enorme difetto comune. Perciò ti prego di scusare la mia aggressività (o veemenza)... poi, col tempo scoprirai che sono uno gnocco buono come il pane.
Passiamo però al tema del post, e proseguo nella discussione citandoti (toh!):
"E senza stimoli, tranne la passione e la condivisione, sul web si rischia di finire imbrigliati in ripetizioni di strip insipide o con poco sapore."

Allora diamoceli (a noi tutti)questi stimoli!

Se abbiamo a cuore questa comunità di vocati alla strip (e tu l'hai per come ne parli), nessuno di noi merita meno di una critica onesta.
E l'onestà intellettuale deve farti ammettere che il 90% della roba che abbiamo intorno, non è degna della nostra stessa passione (la passione di tutti intendo).

Il sudore è sacro. Ma pur rispettando l'inumano sforzo di ognuno, non possiamo far a meno di parlarci chiaro su quanto produciamo. Senza cattiveria, sia ben chiaro. Critica costruttiva, non giudizi legati all'estetica soggettiva.

Posso non amare la forma di humor di DeficientAndDragons, ma comunque dirgli onestamente, ed il più oggettivamente possibile, dov'è che vince e dov'è che perde.

Certo, questa più che una missione è solo una politica di relazione che da i suoi frutti nel tempo.
Ma qui ho trovato l'occasione per evidenziare il MINIMO comun denominatore della maggior parte di noi: a disegnare siamo (sono) tutti più o meno di buona mano.
A far ridere o sorridere, comunque nella meccanica della strip, siamo molto più pippe.

Allora?
Boh. Cominciamo guardare come si fa (il post che hai ispitao a Max col tuo link è un ottimo inizio).
Cominciamo a lasciare commenti veri nei blog.
Ne beccheremo di pomodori!
Tutti noi.
Ma quel "Bravo!" ogni cento, ci farà crescere.

Amici, romani, concittadini...
sono partito un pò a Richard Burton eh?
hehehe

Vabbè, basta.
Alla prox
C.O.
(cioè Mak, ma mi sono firmato col nome da striper per starci nel discorso)

PS
Ah, Max. Il tuo articolo su Bunker e Lana di Beltramo non valeva nemmeno i 2k che occupa sul blog. per il soggetto, non per come l'hai scritto.
Però il soggetto l'hai scelto tu...
E cominciamo và!

(...e se m'è scappato qualche qual è con l'apostrofo è perchè ormai m'hai stressato e non c'i d'ormo p'iù).
 
Grazie del pomodoro lanciato Mak, ma me lo mangio fritto e tranquillo. Il post su Bunker è stato scritto in funzione dei precedenti su Sturmtruppen. Ragioni storiche, voglia di citare una curiosità, una strip totalmente sconosciuta ma che aveva una relazione con il tema precedente. Si gioca a fare giornalismo ogni tanto. Ovviamente sappiamo bene il "peso" di Bunker.
 
Grazie per la lezione Max.
Non questa quassù, però.
L'altra. ;-)

Per non essere autorefernziale (n'n zia mai! eccheGLIvogliamo fà venì un coccolone?!), mi sto riferendo ad una breve spiegazione che Max ha dato in merito alla composizione di alcune tavole domenicali di striper USA.
Cliccate qui per leggerla (La lezione è nel commento al post. E' interessante e dimostra che capire le radici delle cose che si fanno, le pone in un'altra ottica)

Se sospettate che abbia messo il link per spedirvi sul mio blog. Bè, lasciatevelo dire: siete sospettosi.

Qual'è l'altra cosa che volevo dirti Max?... non ricordo.

roba di aposrofi...boh?
:-D

C.O.
 
bello bello questo blog!
 
Vabbeh, che i webcomics siano impermeati di buonismo a tutti i costi non è una sorpresa. Ci sono poche critiche costruttive e tanti complimentucci sparpagliati.
C'è anche poca gente in grado di dare un giudizio critico intelligente e la maggior parte dei lettori si accontenta.

Poi fare webcomics come li facciamo noi è *diverso* dal fare comics per i giornali. Quindi un paragone tra noi e loro è difficile nonchè esagerato. Il web è di certo un bel campo di prova. Una specie di asilo delle strisce dove tutti si fa amicizia e ci si incontra.

Improbabile è anche fare una classifica di chi sia più bravo a disegnare, chi a far ridere, chi a scrivere, ecc. Rischiamo di creare le votazioni come a scuola che sono tutto fuorchè un aiuto per un sano apprendimento. Qui siamo liberi. Liberi di sbagliare, di sperimentare, di prendere cantonate e di fare cose deliziose o mostruose.

Aggiungo che molti di noi conoscono già i loro limiti ma proprio grazie a questa non-dipendenza con editori e/o pubblico possono scegliere la prorpia andatura, il proprio passo, senza per forza dover *riuscire* a tutti i costi.

Che il 90% delle strisce online non sia degno della nostra passione può anche starci ma è difficile aspettarsi il contrario. In un paese come questo, senza nessun tipo di interesse per questa attività, esserci e discuterne con passione è già parte di un successo.
 
Oggi lezione di filosofia popolare partenopea.

Chi ha frequentazioni con KantSchopenhauerMill e compagnia cantante, trova le sue piccole epifanie nella vita in relazione a quei maestri.

Io che viaggio così terra-terra che alzo polvere, riscontro le mie rivelazioni filosofiche nei detti popolari (quasi tutti partenopei...colpa o merito della geografia geneaologica, che vuoi fare?).

E così, leggendo con attenzione Cius, me venuto spontaneo in mente: "E ciài ragione pure tù"

Occhio, questa frase non è una presa in giro! Non è la famosa "la ragione è dei fessi"! (mi piace scherzare ed ironizzare, ma non mi riconosco nel cattivo gusto).

Se un individuo dall'inflessione napoletana vi dice "E ciai ragione pure tù" (annuendo sorpreso e convinto), attenzione! E' un grande apprezzamento.
Significa che in un momento di magica empatia si è trovato a comprendere le cose dal vostro punto di vista, e ad aver capito le vostre inoppugnabili ragioni.

Ma, non a darvi ragione tout court. Quel "pure" sottolinea che le ragioni cambiano come le prospettive.
Non è neanche una forma di diplomazia ruspante, no.
E' relativismo puro.

Così, per aver affermato in precedenza che "Dove c'è gusto non c'è perdenza" (dove c'è piacere, passione, non si può fare contabilità da ragionieri. Non partita doppia che tenga.)... e quindi non può esserci giudizio (che è sempre un contabilizzare, no?), devo ora togliermi il cappello, inchinarmi con rispetto, e affermare con sorriso schietto:
Cius,
e CiaiRagionePuretù, amico mio.

Ciao, Mak
 
Chris, è troppo bello far due chiacchere con te!
E Balloons è un gran bel posto per incontrarsi. ;)
 
Piccola osservazione personale: dire "il 90% delle strisce prodotte non è degno della nostra passione" mi sembra un tantino snobistico. Sembra di risentire i critici di Franco e Ciccio (che a distanza di anni si sono ricreduti).
Dove è stabilito che una striscia deve per forza fare il Doonesbury, accontentare un palato possibilmente politicizzato e/o intellettuale? Esiste anche il divertimento sano e puro, che solleva il lettore dalle scocciature della giornata. Il problema è quello: è rimasto solo un periodico come "Linus" (ci ho dato una occhiata in biblioteca: illeggibile), e viene propagandata solo una branca particolare della produzione a strisce.
Per il resto, "Bunker" appartiene alla categoria delle strisce disimpegnate, quelle che vogliono solo far ridere, e ci riusciva (e come ho scritto in un altro commento, le altre due strisce della "Bohunkus" erano peggiori), la somiglianza con le "Sturmtruppen" era secondo me solo casuale, ma vorrei ricordare che il grandissimo Bonvi di umorismo disimpegnato ne ha fatto tanto.
E riguardo a "Deficients e Dragons", ce ne fossero tanti di fumetti, così, ben disegnati, spiritosi e senza volgarità, in rete circolano ammassi di parolacce e cose poco carine.
Cius ha invece ragione su alcuni punti, tutti possono scegliere la propria andatura, ma devo dire che i risultati mi sembrano migliori di quel che si dice in tanti siti.
Saluti.
GM
 
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