venerdì, marzo 23, 2007
Comic strip e pubblicità
Chi ha un approccio purista verso l'arte può cominciare a stracciarsi le vesti, scacciare i mercanti dal tempio o, nel nostro caso fare clic verso un'altra pagina. In una serie di prossimi post parleremo dei rapporti tra le comic strip e la pubblicità.
In realtà nella storia di alcune serie il rapporto è stato strettissimo fin dall'inizio. Mafalda di Quino, ad esempio, nacque per il lancio di una linea di elettrodomestici. L'operazione pubblicitaria non fu conclusa e inoltre i frigoriferi non furono mai fabbricati, ma la bambina pestifera ebbe una storia gloriosa. La spassosa Monty di Meddick, da anni pubblicata su Linus, in origine si chiamava Robotman, ed era una produzione nata per i ragazzini, realizzata appositamente per il merchandising di pupazzi e giochi. Poi le vicende portarono la strip a un grande successo davanti al quale la finalità commerciale iniziale si eclissò.
Ma a parte questi casi, spesso il mondo del fumetto è stato al servizio della pubblicità, divertendo i lettori, quasi mai in modo pedante e servile e senza lasciarsi corrompere troppo. Anzi, nel solco della tradizione pubblicitaria tutta italiana del celebre Carosello televisivo, ha spesso offerto uno spettacolino ironico. Vi segnaliamo, in proposito, questo interessante articolo su afnews che contiene una notevole raccolta di esempi disegnati da famosi cartoonist.
Come prima anteprima goduriosa vi offriamo una tavola di Jacovitti dedicata a un prodotto per il quale si può sprecare il super abusato aggettivo mitico. Tale era il Camillino Eldorado, il primo gelato al biscotto, scomparso da tempo. Bastava fare quattro passi in più. E magari farsi dare qualche monetina dal papà.
vado a fare quattro passi in più...
Mmm, il Camillino, le buone cose di una volta.
Chi si ricorda anche del Ditone o di quello strano ghiacciolo azzurro, del quale non ricordo il nome?
:-)))))
Mmm, il Camillino, le buone cose di una volta.
Chi si ricorda anche del Ditone o di quello strano ghiacciolo azzurro, del quale non ricordo il nome?
:-)))))
La pubblicità non è tutta in un fascio solo; occorre creatività per farla bene, e se vogliamo non è solo dalla parte di chi vende - in un mondo ideale serve ad informare e addirittura migliorare la vita al "consumatore". Un "che mondo sarebbe senza crema spalmabile alla nocciola" è uno slogan fiacco messo in coda a spot banali, ma non ha tutti i torti...
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