sabato, gennaio 20, 2007

 

Come nasce una striscia (12) - Eriadan

Prosegue con Eriadan la serie dedicata al dietro le quinte delle comic strip. Un disguido postale dell'era di Internet, una casella mail abbandonata senza dir niente perché affogata dallo spam, e il distrattissimo Paolo Aldighieri arriva solo ora. Eriadan è un piccolo fenomeno, oggetto di un culto incondizionato nella rete. La striscia apparve la prima volta su un weblog di Splinder l'undici dicembre del 2003. Nessuno in Italia pensava in quel tempo a un diario-blog tutto a fumetti. Da allora le centinaia di lettori sono diventate migliaia, sono arrivate quattro raccolte, un sito-blog ufficiale http://www.eriadan.it/ e il tratto di Paolo si è raffinato ancor più (anche se confessiamo una grande simpatia per il disegno un po' più ruvido delle prime strisce). Ci onoriamo, assieme a Antonio Sofi che cominciò con un post su Webgol, di essere stati tra i primi a parlarne dedicandogli una scheda sui Ragnacci.

Eppure tutto nacque un po' per caso e lo stesso Paolo all'inizio non immaginava tutto questo. In uno scambio di idee prima della recensione ci raccontò:
"Amo disegnare e penso questo traspaia. Le strip sono comode. Inutile dire che a me piacerebbe disegnare fumetti. Storie lunghe, magari d'avventura. Ho in mente un sacco di vicende che vorrei sceneggiare e poi concretizzare. Il tempo, però , ahimè è tiranno e per tale motivo le band dessinée sono un buon compromesso per conciliare la scarsità di tempo con la possibilità di essere creativi e tenermi allenato nel disegno."
Il ripiego, la voglia e il piacere di disegnare, il talento si sono trasformati in una dipendenza verso la strip, per lui e per i suoi affezionatissimi lettori che ogni giorno lo vanno a cercare. Forse Paolo oggi vede diversamente il genere "striscia". Ma questo è un po' il destino delle comic strip. Nascono per caso.

Gli cediamo con piacere la parola.


*****************************************************************

Lo spunto avviene in qualsiasi momento della giornata. E' come avere una parte del cervello sempre accesa a rileggere quel che succede in chiave fantasiosa e metaforica. Questo tipo di gioco lo faccio da sempre, anche da prima di disegnare strip. Magari è una frase che dico, o un commento che sento, cerco da subito di immaginare come lo disegnerei. Ovviamente la traduzione di un idea in strip passa attraverso varie possibilità tra cui scelgo quella che più mi convince o che meglio, come immagine o situazione, riesce a descrivere il pensiero che ho in mente.

Dal momento in cui viene l'idea la fisso in vari modi: se sono sul lavoro mi mando una mail con su scritto "spunto", se sono in giro registro un memo vocale sul cellulare (memo che la metà delle volte risulta poi indecifrabile ma vabeh :) ) e se sono a casa me l'appunto su un foglio con uno schizzo o una frase.

Di solito non realizzo mai la sceneggiatura e quando disegno lo faccio di botto che tanto il santo PC poi mi aiuta. Non ho una striscia originale disegnata fatta e finita sul foglio. Molto spesso, per ottimizzare gli spazi, incastro i disegni e poi, photoshop alla mano, li ritaglio e gli assemblo. Il disegno consta in due step, la costruzione dei personaggi a matita leggera leggera e poi un ripasso, sempre con la stessa matita, ma calcando la mano: una specie di chinatura con la fortuna di poter tornarci sopra colla gomma quando sbaglio. La micromina è una 2H e il foglio rigorosamente fabriano F4 liscio.

Dopo la scansione in scala di grigi si passa alla fase di editing, un montaggio molto simile, penso, a quello che si fa nei film. In questa fase l'idea base della striscia può anche venire ampiamente rivoluzionata. Quello che cerco di fare, solitamente, e di vedere cosa posso togliere e limare per rendere più limpida la comprensione di quello che voglio esprimere. I disegni vengono arrangiati in sequenza e, dove serve, copio ed incollo parti di disegno (sopratutto elementi scenici come monitor di PC). Vengono poi aggiunte le gabbie e le matite vengono fatte risaltare con opportuni contrasti di livello. Appena questo lavoro è finito scrivo i testi dove dovrebbero andare e siccome, il più delle volte, non ci stanno dove li ho pensati, riduco le frasi
e cerco di stringare al massimo il periodo perché risistemare la gabbia e il disegno sotto è una cosa che trovo odiosa :). Appena i testi sono pronti ci disegno attorno i balloon e, per finire, grazie all'ausilio della
tavoletta grafica, passo con dei grigi scuri sul disegno per dare l'effetto acquerello e introduco dei gradienti bianco-nero per equilibrare graficamente la striscia. Fatto questo la salvo, la carico sul sito e fuggo a letto. Va detto, però, che ogni striscia, alla fine, ha una storia a se stante. In fase di realizzazione mi succede spesso che mi sembra manchi qualche cosa che focalizzi l'attenzione. Per questo, quindi, a volte introduco il colore, altre volte, guardando i balloon, mi viene in mente di modificarli per vedere di riuscire a renderli più funzionali a dare il messaggio. Altre volte mi verrebbe d'aggiungere una animazione funzionale alla strip ma poi mi rendo conto che non so usare il flash e che animare col photoshop è un lavoraccio odioso.
Passo finale il salvataggio, il caricamento della pagina web e poi a dormire.


Ecco qui tre step del making off della striscia del 19 gennaio. La prima sono solo le matite acquisite in scala di grigi.



L'idea era di immaginare il mio Prospero come un mago capace di fare incantesimi e fargli lo sguardo che scioglie. Ovviamente la striscia m'è venuta in mente quando lo stavo guardando le prime volte e vedevo quei suoi due occhioni enormi e luccicosi che mi facevano "sbrodolare". In testa avevo l'idea ancora non ben definita e pensavo di mettere i testi in un altra maniera ma, rileggendo la striscia, mi rendevo conto che c'era qualche cosa, nel flusso, che non andava. Se, nella seconda vignetta, infatti, prospero diceva "sguardo
che scioglie" e poi si vedeva me intero e solo nella vignetta successiva la macchia "Paolesca" per terra la vignetta risultava con un ritmo pessimo e poco comprensibile. Per questo, in fase di lavorazione ho riflettuto la seconda e la terza vignetta in quanto rendeva meglio il susseguirsi degli eventi: 1) io che mi avvicino; 2) il gatto che fa l'incantesimo 3) io sciolto che dico "che amorino" 4) il gatto sorpreso per la forza del suo potere.



Come era pensato all'inizio il disegno di questo schema non era proprio fattibile. La fase finale poi sono solo le colorazioni, l'aggiunta dei balloon e il fondo grigiolino perché la striscia mi pareva un po' vuota. Il rettangolo grigio, infatti, mi serviva per bilanciare la macchia colorata di Prospero sulla sinistra. Non credo fosse necessaria ma mi gustava di più in questo modo l'equilibrio della striscia.



Ecco, qualche cosa di analogo succede su tutte le strisce.


Eriadan


Etichette: ,


Commenti:
Paolo è un grande. Gli invidio la grande capacità nel disegno e di rendere in formato "striscia" anche la cosa più banale. Onestamento preferivo l'Eriadan "vecchi tempi"... ma l'evoluzione stilistica ha fatto passi da gigante! Meriterebbe senza dubbio publicazioni più importanti. Vai paolo!
 
Bene, spero riprendiate sta cosa riguardante la creazione delle strip ospitando anche altre serie come Desert Out, ESU, Cryx e altre ancora. ;)
 
Che goduria il making of! Bravissimo Paolo of course, applausi anche a voi - state facendo un lavoro straordinario :)
 
Un grazie agli autori di questo blog per non aver passato l'intervista col correttore ortografico. Vi amo.

Il pupo
 
A proposito di come nasce una striscia in questi giorni Zorflick sta pubblicando il work in progress del suo primo albo:
http://www.zorflick.shockdom.com/
 
Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]





<< Home page

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]