mercoledì, dicembre 27, 2006

 

Piperita Patty

Nella storia di Schulz c'è anche la striscia mai nata.
Per circa un anno macinò l'idea di una serie di libri per bambini completamente separati dai Peanuts. Riteneva che il personaggio di Peppermint Patty (da noi Piperita Patty) fosse un soggetto così forte da avere una strip tutta per se.

Piperita PattyIl nome Peppermint Patty fu ispirato da un piatto di dolciumi con dei biscotti alla menta che stazionava nel suo soggiorno. La nuova serie ritardava a venire al mondo per il pesante calendario di impegni. Schulz decise di utilizzare comunque il nome, che a lui piaceva moltissimo, per un nuovo personaggio da aggiungere ai Peanuts. La personalità di Piperita fu proprio creata per adattarsi al nome.
Il ricorso a personaggi dalla forte individualità è tipico della filosofia creativa di Schulz, come di tanti altri autori. Il cast della striscia non è formato solo da burattini che fanno quello che l'autore decide volta per volta. Sono invece i personaggi, con la loro natura e personalità così forti e ben delineati, a fornire idee all'autore. Basta dargli uno spunto, un contesto, agiscono e parlano da soli, come molti cartoonist sanno. E i lettori reagiscono con le emozioni ai personaggi come se fossero reali.
Sotto l'aspetto del carattere Peppermint Patty è un colosso. Esordisce nella striscia il 22 agosto 1966. È stata definita un anti Barbie ma è ancora qualcosa di più nella storia delle comic strip. Se pensate a tutte le figure femminili apparse nei fumetti troverete una serie incredibile di cliché sui quali i cartoonist hanno giocato con allegria. Paperina, la eterna e suscettibile fidanzata per bene, Blondie, bella e elegante, lo stereotipo della donna della vita, la coppia bionda pin-up e grassona virago di Hart, Flo, la moglie pallosa e casalinga di Andy Capp, l'arrivista e scalatrice sociale Petronilla, moglie di Arcibaldo, miss Buxley, la segretaria bona con minigonne mozzafiato del generale Halftrack in Beetle Bailey, l'inarrivabile Brandy di Liberty Meadows. Mamme, angeli del focolare, donne fatali, sexy, giunoniche, sciacquette, oche, la lista è molto lunga. Tutte proiezioni, stereotipi, classificazioni originate nell'immaginario maschile (con qualche eccezione in Oliva di Braccio di Ferro, Mafalda e Doonesbury). Qualcuno dirà: Piperita è il prototipo della maschiaccia. Vero, è bravissima nello sport, tira cazzotti e gioca con i maschi. È trasandata, gira con i sandaloni Birkenstock, ha capelli a spaghetto e non è leziosa come le altre bambine dei Peanuts. Ma è riduttivo confinarla nello schema della maschiaccia. È stupendamente fuori catalogo, come tante altre donne vere che rifiutano di aderire a un prototipo, e in questo sta la sua grandezza. Forte e cocciuta ma anche con mille difetti, debolezze, incertezze e contraddizioni. Fraintende tutto quello che succede intorno. È l'unica a non capire che quel buffo bambino che gioca a baseball è in realtà un bracchetto. Solo lei tiene in considerazione Charlie Brown, l'unica a chiamarlo per nome, confidenzialmente Chuck (Ciccio nella traduzione italiana). Forse ne è inconsapevolmente innamorata perché pratica come è, non cerca principi azzurri. Non lo può sapere, confusa com'è su tutto. È una leader ma detesta il potere tanto che niente la manda in bestia come l'appellativo "sir" ("capo" nella traduzione italiana) usato sempre da Marcie, la fedelissima compagna, occhialuta prima della classe. A scuola è un disastro, s'annoia, sbaglia tutto e si addormenta. Nelle relazioni sociali va ancora peggio, le gaffe sono sempre in agguato con lei.
Antagonista, ma senza alcunché di politico, non scapperà con gli hippies e non brucerà mai reggiseni. Forse da grande si darà un'aggiustata ai capelli (l'unica volta che ci ha provato con le treccine si è messo a piovere) e magari metterà anche un filo di trucco, ma di una cosa siamo sicuri: il conformismo non la piegherà mai.

Dopo di lei molte altre Piperite sono arrivate, qualcuna si è messa a disegnare e raccontare il mondo dalla sua prospettiva (
Linda Barry, apparsa su Linus nei mesi scorsi). Qualcuna anche dalle nostre parti, ridacchiando con disinvoltura su tacchi a spillo, assorbenti, fidanzati e cerette (vero Deco e Ciemmerre?).
Nessuna però uguale al modello, perché da Piperita in poi un modello non c'è più.

(Non osate pensare che questo potrebbe essere un post buono per l'otto marzo, ovvero un peana femminista . Quella data non esiste per Piperita Patty, vi tirerebbe un pugno solo a menzionarla)

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Commenti:
A me ha sempre ricordato LA Bambina Filosofica... chissà perchè.
Ciao
 
Bellissimo questo intervento su Piperita Patty!!! Stupendo!! è la mia Peanuts in assoluto!!! E complimenti per il blog, l'ho trovato per caso e di certo non è passato inosservato! Bello davvero!!! potreste aggiungere tra i personaggi, quello di Lucy Van Pelt ? :D Un saluto dall'isola d'Ischia e buon proseguimento!!! :D
 
Grazie. adoro Piperita! troppe donne dovrebbero ispirarsi a lei e mollare il piedistallo.
 
Grazie anche da parte mia: personaggio strepitoso e descrizione gagliarda. Bravo Max.
Francesca
 
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