Tutto iniziò con Yellow Kid. Così racconta la leggenda.
È quasi incredibile come il mito ancora possa formarsi così facilmente nella nostra era, a distanza di pochi decenni, quando infinite fonti sono alla portata di tutti. Possiamo capire Ercole, il Minotauro e tutta la mitologia greca, a quei tempi mica c’erano tanti archivi da consultare.
La verità probabilmente è che dei miti e delle leggende abbiamo bisogno, come sogni che si avventurano a descrivere e ingigantire il passato. Ed è bello che anche il mondo del fumetto abbia un Olimpo e propri eroi.
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La leggenda ha una data, come per la fondazione di Roma. Il bambino calvo, con orecchie a sventola e un camicione da notte giallo apparve sul magazine “Truth” il 2 giugno 1894. Si dice abbia dato inizio ai comics. Si narra che sia stato quantomeno il primo fumetto a colori ma il Chicago Inter-Ocean aveva già una rotativa a colori nel 1892 e già dal 1893 pubblicava un piccolo inserto di colorate comic strip. Non solo.
Hogan’s Alley, il fumetto di
Outcalt che aveva come protagonista Yellow Kid, non introdusse alcuno degli elementi che associamo alle comic strip. Le nuvolette con i testi e i quadretti con narrativa sequenziale erano rintracciabili già in alcune stampe nella prima metà dell’ottocento. Alcune serie di fumetti con tanto di titolo e personaggi ricorrenti esistevano prima di Yellow Kid. Il primo quotidiano che iniziò a pubblicare regolarmente cartoon fu il New York Evening Telegram nel 1867. Tutto è stato frutto di una lunga evoluzione. Un giorno parleremo anche di questi antenati tra i quali si usa citare Rodolphe Töpffer e Wilhelm Busch.
(sui protofumetti vedi
l’articolo su neurocomix.it).
Quel che è vero di tutte queste vicende, il punto fermo, è che il fumetto moderno è nato e diventato popolare sui quotidiani. Ed è nato con le comic strip.Su Yellow Kid e sul suo autore Outcalt ci sarebbe molto da raccontare. Se vi va avremo tempo per tornarci. Giusto due aspetti divertenti per ora. Il primo: perché “yellow”, giallo? Ai tempi erano piuttosto incasinati con la stampa a colori e specie combinandoli i primi esperimenti avevano dato esito a pastrocchi, colorazioni “cane che fugge”. Il giallo no, da solo veniva bello brillante, spiccava. Il secondo: ad un certo punto esistettero due Yellow Kid su due quotidiani concorrenti. Dovete sapere che già da allora i cartoonist americani erano tutt’altro che dei morti di fame come quelli italiani. Erano star contese a suon di pacchi di dollari: una buona pagina di comic strip con autori e personaggi amati dai lettori faceva decollare le vendite in modo impressionante (questa non-leggenda potete raccontarla ai vostri editori). La competizione era durissima. Accade che Richard F. Outcalt fu ingaggiato da un editore concorrente che offriva di più per disegnare il bambino sulle proprie pagine. Il suo vecchio editore non si perse d’animo affidando Yellow Kid ad un altro disegnatore. Oggi sembra inconcepibile ma il diritto d’autore era un’idea vaga e i syndicate dovevano ancora arrivare, mentre la faccia tosta, la spudoratezza, l’amore per i dollari (e lo spregio dei lettori), quelli sono sempre esistiti. Infine un’ultima coltellata al mito. Il primo Yellow Kid era disegnato come vignetta singola e non aveva balloon, il testo era scritto sul camicione in un inglese orrido, quello parlato negli slum, i bassifondi, dove era ambientato per il grande piacere dei suoi lettori. Le prime rappresentazioni sequenziali e le prime nuvolette arrivarono solo con la celebre tavola “The Yellow Kid and his new phonograph”.Tutto inizio con il bambino giallo ma non è solo una credenza erronea come dice Wikipedia.
Yellow Kid è il simbolo del fumetto moderno. Su cosa s’intenda per fumetto e per moderno chiacchiereremo magari in altri post. In fondo se lo si intende come arte di rappresentazione sequenziale la colonna traiana e i geroglifici egiziani erano già colossali graphic novel.
Sia quel che sia, noi che siamo rispettosi di Giove, Anubi, Thor, centauri e compagnia (non si sa mai) troviamo giusto e divertente partire così.
Benvenuti in questo blog. Parleremo di comic strip ma non saremo così ordinati e sequenziali (e nemmeno didattici e lunghi) come questa partenza farebbe pensare. Storia, autori e personaggi, novità, interviste, segnalazioni, piccole recensioni, esibizione di antichi originali, disegno e tanto altro su questo genere di fumetto che ormai vanta un passato ultrasecolare. Ci attendiamo contributi da parte di cartoonist e lettori appassionati. Infine ogni martedì ci sarà una striscia di Deco, la nostra coccolata "guest star". Per la prima volta potrete commentare Inkspinster in un blog. Chiudi l'articoloEtichette: articoli, storia
# postato da Max @ sabato, novembre 04, 2006