giovedì, novembre 30, 2006
Come nasce una striscia? (7)
Parafrasando un mio caro amico che una volta, in inglese, esclamò "I dream my painting, and then I paint my dream", potrei dire che tipicamente prima sogno una striscia, poi striscio il sogno. Ma questo è abbastanza ovvio e neanche c'entra tanto.
In verità non ho abitudini particolari riguardo il concepimento di una comic strip. Non potrei neanche averne: le abitudini le odio, e le poche cui sono costretto a sottomettermi per necessità vitali mi stanno fin troppo strette.Le idee possono arrivare in ogni momento: a casa, sul lavoro, mentre passeggio, mentre guido, a volte persino quando mi siedo e decido di inventare qualche battuta, alla faccia della sindrome del foglio bianco. Può capitare che vengano con estrema naturalezza e il testo, puff, spunti fuori come un brufolo, o che siano solo un ronzio che posso portarmi dietro anche per giorni, o che non arrivino mai...In base al luogo in cui l'idea è venuta, possono cambiare i supporti su cui metto in salvo la sceneggiatura, primitiva o definitiva che sia (definitiva il più delle volte lo diventa dopo numerose revisioni). Se sono davanti ad un pc collegato ad internet e lontano da casa, scrivo in formato elettronico e mi spedisco il testo via e-mail. Altrimenti scrivo con quello che trovo su qualsiasi cosa mi capiti a portata di mano: penna, matita, rossetto, pezzetti di carta, pagine di riviste, pacchetti di sigarette, vecchie agende e taccuini. Infine, se sono in macchina e sto guidando, uso un registratorino digitale o il cellulare per salvare il salvabile.E, comunque, neanche queste sono regole o abitudini. Per esempio, una delle ultime strip che ho disegnato l'ho avuta ben definita in mente mentre guidavo in autostrada, dopo che mi aveva tormentato per quasi un giorno. Allora ho preferito fermarmi al primo autogrill e scrivere la sceneggiatura sul quadernetto. Poi, una volta ripartito, ho effettuato una correzione "in corsa", una mano sul volante e un occhio sulla strada, nell'altra mano la penna e l'altro occhio sul quadernetto. Quindi se vi capita una Mégane gialla in autostrada vi conviene rispettare la distanza di sicurezza.
Da circa un anno mi sono imposto di fare un po' d'ordine e trascrivere TUTTE le sceneggiature delle mie strisce su un moleskine, prima di disegnarle. Questo per quattro buone ragioni: la prima è che il moleskine ce l'hanno tutti ed è figo (se siete dei cartoonist esordienti, compratevi un moleskine: farà aumentare la vostra autostima). La seconda è che, disegnando le strisce direttamente al computer, fra dieci anni non avrò nessuna tavola originale ingiallita con cui perdermi nostalgicamente tra i ricordi, dunque avrò almeno dei bei quadernetti da sfogliare. La terza è che, essendo estremamente pignolo, in bagno o la sera prima di andare a letto mi piace rivedere i testi delle strisce che non ho ancora disegnato, per ritoccarli finché non suonano come voglio (qualche volta ci riesco). La quarta non me la ricordo più, ma me ne è venuta in mente una quinta: sono sempre stato un maniaco degli articoli da cancelleria, e agendine e quaderni intonsi e belli compatti mi inducono un piacere che potrei quasi dire prossimo a quello sessuale. Potrei, ma non lo dico...Lo so: credete stia scherzando. E allora eccovi la prova, qui sotto.
Chiuso l'argomento "testi", passiamo al "disegno". Non c'è molto da dire, in verità. Nel disegno sono un pochino più abitudinario: faccio sempre allo stesso modo, e cioè direttamente al pc, con una tavoletta grafica e ascoltando musica. L'uso della tavoletta mi consente di risparmiare tempo (moltissimo tempo) e di avere il lavoro finito già pronto per essere messo su internet o spedito in formato digitale per eventuali pubblicazioni cartacee. Inoltre la trovo una gran comodità per il rapporto tra lo spessore del tratto e le dimensioni dell'area di disegno: mi sono sempre trovato in difficoltà con i 'piccoli' fogli A4, mentre con il computer posso far credere a me stesso di stare disegnando su una parete (lo so, sono rimasto un bambino) con zero spazio e zero spese.
In passato ho usato molto carta, matita e pennarelli, e... sì, ammetto a malincuore che è un gran piacere poter avere tra le mani tavole di dieci anni fa...
..ma dieci anni fa avevo anche molto più tempo libero.
DITo'
Etichette: come nasce una striscia, Strisce Italiane
"Poveracci 'sti umani! Non sono come noi gatti che non c'abbiamo proprio un benedetto ca..o da fare!"...
EH! EH! EH!
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