martedì, giugno 09, 2009
Pagine di comic strip: Il Caffè di Monza e Brianza
Abbiamo scovato un bel giornalino mensile gratuito, di quelli che trovate nei bar e nei negozi, ricco di fumetti che convivono tranquilli tra recensioni e segnalazioni di spettacoli ed eventi cittadini. Si chiama Il Caffè di Monza e Brianza.
La free press italiana ha avuto un'espansione notevole negli anni scorsi ma non ha mai brillato per creatività e coraggio. Spesso i giornalini che rimediamo nei sottosuoli e nei bar delle città sono brutte copie della stampa a pagamento. Ovvio che debbano vivere di pubblicità ma da qui a trasformarsi in meri contenitori di inserzioni con le informazioni che svolgono il ruolo di patate e verdura ce ne passa. Per le comic strip, le vignette e il disegno, intese come forme di classico intrattenimento giornalistico, sono poi un'occasione perduta. Tra i più diffusi, solo Metro, proprio perché derivante da un modello non italiano, continua a ospitarne con successo. Non poteva essere diversamente: spesso le redazioni dei free press nascono dagli scarti della stampa nazionale per fare grossi profitti ottimizzando al massimo sui costi. Dalla serie B del nostro giornalismo non ci si poteva attendere di più.
Leggi il resto dell'articolo e vedi alcune strip….
Il caso del piccolo mensile di Monza è diverso. Il direttore responsabile è un personaggio che ha amato i fumetti per tutta la sua vita: Paolo Telloli.
Punto da chiarire subito: Il Caffè di Monza e Brianza non è un periodico di fumetti, non trovate in prima pagina la solita guerriera sexy che rompe il culo a tutti. È un pacifico mensile di informazione. E proprio per questo ci piace. Le strisce stanno tra tipici contenuti di un free press. Un editoriale, un articolo su qualche tema cittadino, delle sezioni per libri, cinema, teatro, musica, segnalazioni di spettacoli, diritti dei cittadini, scadenze, ricette. Ben scritti e impaginati in un piccolo formato A4 dalla grafica curata. Manca l'oroscopo e solo per questo meriterebbe 100 punti di bonus. E poi i fumetti, a puntate o nella forma comic strip, messi qui e là, a svolgere il ruolo di intrattenimento. La vita civile dei fumetti, quella non emarginata, come è sempre stato nella tradizione originale e popolare della pagina delle comic strip nei quotidiani. "La normalità", ci verrebbe da dire, constatando con amarezza che della normalità non si parla se non nelle situazioni anomale.
Ovvio che la mano di Telloli si sente. Ad esempio nella scelta di richiamare e offrire al mercato le inserzioni pubblicitarie accompagnandole spesso con illustrazioni, come nell'esempio sopra dove la reclame di uno studio dentistico è supportata da una tavola di Fulber (non a caso, storicamente Telloli è uno dei suoi mentori).
[Sui rapporti tra pubblicità e comic strip vedi i numerosi esempi mostrati su Balloons].
In una pagina sono raccolte alcune comic strip, non molto conosciute. Con una scelta condivisibile vengono pescate dai cassetti di Tiberio Colantuoni due serie. L'autore è scomparso improvvisamente il primo gennaio del 2007 e avrebbe meritato maggiore notorietà. La prima Prato e Asfalto è dedicata ai problemi ecologici.
La seconda, Nero su Bianco, è un esperimento, una striscia silente realizzata sul contrasto dei due colori. Come raccontava Colantuoni in un'intervista rilasciata ad Ink (periodico di fumetti curato da Telloli), "quando si lavora da tanto tempo in questo settore le idee nascono continuamente, si sviluppano e se non ci sono editori per proporle si lasciano nel cassetto in attesa di cambiamenti".
La terza striscia, Diabolic, come si ricava dal titolo, è una parodia casereccia del celebre personaggio delle sorelle Giussani. Anche questa ben disegnata e costruita su un umorismo semplice. Sino ad ora era apparsa sui fogli de "La Gazzetta di Clerville" del Diabolik Club, roba ovviamente per addetti al culto del "re del terrore". Gli autori sono Fogo e Ratti, alias il disegnatore Dimitri Fogolin e lo sceneggiatore Stefano Ratti.
Di questa serie esistono già due raccolte praticamente autoprodotte da Fogo inventandosi una casa editrice con un vivace gruppo di amici, la Fame Comics.
Diabolic non è l'unico misfatto nel genere comic strip della simpatica copia Fogo e Ratti. Fame nera è una striscia ambientata nel terzo mondo dove mischiando le carte e parlando di negretti e stereotipi vari nel genere negritudine i due autori cercano schiaffoni dai paladini del politically correct. I protagonisti si chiamano Tarek, Babù, Imana, Amebu, tutti nomi tratti da vere novelle Nubiane e Nigeriane.
Altri esempi della serie in questa pagina di Kronolab. Il sito è il laboratorio creativo di Dimitri Fogolin. Ci piace il suo modo di disegnare, il tratto è sicuro e professionale, ha una buona varietà di registri e stili, l'inventiva non manca.
Tornando al Caffè di Monza e Brianza, c'è un'altra pagina che volevamo mostrarvi. Si chiama Il Caffèlatte e rifà il verso a quelle introduttive del leggendario Corriere dei piccoli, a volte con tavole e didascalie in rime baciate, altre con storielle silenti come nell'esempio sotto.
Nei due riquadri vicino alla testata c'è lo spazio per inserzioni pubblicitarie, secondo un tradizionale stile giornalistico. In attesa di venderlo Telloli ci ha inserito la reclame di Ink. È un trimestrale che pubblica dal 1994 con pazienza e costanza, tratta di critica fumettistica affrontando di volta in volta un genere specifico. Con tenacia e orgoglio per la buona qualità, lo vende sotto un'altra sua etichetta, la Lapis Lapsus Edizioni, nelle fiere e nelle varie manifestazioni del fumetto, oppure per corrispondenza.
Paolo Telloli è un piccolo elfo del sottobosco editoriale fumettistico, senza grandi numeri e senza molta pecunia, ma dotato di tanta passione, cultura e conoscenza di questo ambiente (non dimentica nessuno e una volta entrati in contatto con lui vi manderà gli auguri di Buon Natale per sempre). Ha iniziato l'attività di fumettista nei primi anni '70, esordendo sulle pagine de L'Intrepido. Tra i suoi lavori originali merita la segnalazione la serie dell'antiquario H.W. Grungle. È autore di un buon abbecedario per l'apprendista dei fumetti. Negli ultimi vent'anni (va ormai per i 61) ha spostato la sua attività nel campo della pubblicità.
Ora è arrivata la scommessa del free press. I nostri migliori auguri. Ad averne come lui.
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