domenica, marzo 21, 2010
35MQ di Stefano Frassetto
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Tot, io intravedo un capezzolo. Tu che ci vedi meglio che mi dici? C'è o non c'è? Sulla tetta a sinistra del teleschermo. Per me c'è.
E' fondamentale saperlo.
E' fondamentale saperlo.
Miseria. Cius mi hai beccato. E' capitato incidentalmente e poi tra me e me ho detto che tanto era troppo piccolo per essere visto. O hai una vista mostruosa o un paio di occhiali di quelli che vendevano per posta nell'ultima pagina dell'Intrepido.
Si vede che gli strisciaroli sono dei ragazzini segaioli da Oratorio. E' mai possibile nel 2010 svenire per una mezza tetta dove Cius - a malapena- intravede un capezzolo?
Un qualsiasi abito dopo l'happy hour, mostrerebbe molte più tette!
Animo.
Osate oltrepassare la linea d'ombra.
Non esiste più il Corrierino dei piccoli.
Un qualsiasi abito dopo l'happy hour, mostrerebbe molte più tette!
Animo.
Osate oltrepassare la linea d'ombra.
Non esiste più il Corrierino dei piccoli.
Il capezzolo c'è,ed è evidente.Nell'oratorio che abbiam frequentato i capezzoli andavano per la maggiore. Vi ricordate "Caballero"?
Non è "quanto" vedi, ma "come" vedi. Suoni ad una porta e ti aspetti un ragazza in pigiamone di flanella e calzettone di lana.
P.s. Sulla parete dello studio di Billy Wilder c'era un cartello (scritto da lui stesso) che recitava: "Questa scena come la girerebbe Ernst Lubitsch?". Sul mio c'è "Questa come la girerebbe Billy Wilder?". Il mio riferimento è lui , che per altro essendo ebreo dubito frequentasse oratori. Dunque, quando capita, è più probabile che mi ispiri a film quali "Quando la moglie è in vacanza" o "Irma la dolce" che a "Cornetti alla crema" o "L'infermiera nella corsia dei militari". Per altro capolavori, ma in altri ambiti.
Caballero, come non ricordarlo! all'epoca andava di moda anche il motorino Fantic Motor Caballero, un sogno averlo, mi accontentai del Ciao
ma che Wilder d'Egitto! questa strip è chiaramente ispirata da "Vartan" di Angiolini, un'icona del mezzocapezzolo.
Più la leggo e più ci rido, bravo Stefano.
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Più la leggo e più ci rido, bravo Stefano.
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