lunedì, giugno 15, 2009
Gibì e Doppiaw di Walter Kostner
Le strisce sono come i fiori, spesso nascono dove meno ce lo si aspetta. E se devono spuntar fuori alla luce, non c'è erbaccia, sasso, ombra o terreno incolto che tenga. Fanno il loro lavoro: germogliano, si sviluppano, si riproducono senza che l'uomo ci metta mano. Succede per davvero e se volete una conferma dovete leggervi - ma solo quando avete per davvero un po' di tempo e di calma - le strisce di Gibì e Doppiaw di Walter Kostner. Strisce atipiche, lo diciamo fin da subito, permeate di buonismo e di messaggi positivi. Niente a che vedere con le lame sottili e taglienti che la maggior parte dei cartoonist tengono strette tra i denti.
Strisce che per davvero sono nate da sé, dapprima sotto forma di schizzi nelle lettere che Kostner spediva ad amici in difficoltà, successivamente, reggendosi sulle proprie gambe, pronte ad andarsene da sole su giornali e riviste portando il loro messaggio a gente di ogni età. Strisce che stravolgono sorprendentemente a tratti il concetto stesso di "strip" riappropriandosi dello spazio bianco che sta tutt'attorno senza troppi complimenti e con tanta fantasia.
Walter, scultore di legno nella bottega del padre a Ortisei, è sempre stato una persona aperta e disponibile verso il prossimo. Ha trasformato il suo impegno, nel mondo dei giovani e dei ragazzi, in comic strip. Legato a filo diretto con tutte quelle realtà tipiche del mondo religioso ha scelto con il tempo un mezzo popolare ed efficace per lanciare i suoi messaggi, per raccontarci attraverso due stralunati personaggi quello che gli accadeva nella vita vera.
Gibì nasce così per caso, prendendo a prestito come nome le iniziali di un amico in preda ad una profonda crisi con cui Kostner ha avuto un intenso scambio epistolare, Doppiaw ruba invece la prima lettera del nome allo stesso Walter, il resto lo fa come al solito la fantasia.
I personaggi sono due clown o due bambini o due entità sospese nel vuoto. Il risultato non cambia. Con quella loro aria stralunata e sognante poco importa sapere esattamente chi essi siano. Potrebbero essere me e te contemporaneamente. Anche il tratto che li contraddistingue è molto etereo e sfuggevole, audace e semplice allo stesso tempo. Tutto per inquadrare bene il conteso: l'essenziale è quello che veramente serve. Gibì è quello curioso, quello in preda ai dubbi e alle domande. Doppiaw è l'amico onnipresente. Quello che anche quando non c'è sai che ti è vicino.
Lo diciamo noi per primi senza nasconderlo, ad una prima occhiata, sebbene il lavoro appaia fresco e professionale, si rimane per un po' interdetti. Per il semplice fatto che non siamo più abituati a sentirci raccontare cose belle. Pare che l'innocenza a volte faccia più paura dell'horror puro. E' chiaro che questi fiori colorati e semplici sono nati all'ombra di un campanile, vicino al sagrato di una chiesa, tanto sono intrisi di messaggi positivi e in fondo, di speranza. Scorrendo le pagine della raccolta edita da Città Nuova in occasione del ventenale della nascita della strip , si fanno vecchi incontri. Piccole perle di filosofia spicciola alla Schulz, spunti di denuncia ecologica, Mafaldiani riferimenti ai mali del mondo e tanto ancora.
Insomma una bella dose massiccia di bontà, da spalmarsi la faccia e uscir fuori a ritornare a prendere sberle dal resto della società. Nelle strisce di Kostner il tempo e lo spazio sono registri di un'altra dimensione, lo si capisce fin da subito. Servono solo a raccontare qualcosa e a definirlo per arrivare alla vignetta finale. Sono molti i giochi con il bianco e nero che vogliono esprimere un concetto, un'idea. La strip stessa viene piegata e sconquassata per giocarci su e dire in modo diverso cose "diverse".
Di raccolte di Gibì e Doppiaw ce ne sono parecchie visto che i personaggi hanno cominciato a prender vita dalla mente del lorto autore attorno alla fine degli anni '70. Sul sito della casa editrice se ne possono reperire alcune. Per i più curiosi sul web c'è anche il sito ufficiale (che poi a dir la verità sono due) e un gruppo Facebook molto attivo. Completano la raccolta alcuni divertenti cartoni animati - tratti dalle stesse strisce - sviluppati in collaborazione con la RAI e distribuiti a più riprese sul piccolo schermo negli anni passati. Molte sono inoltre, anche recenti, le attività educative rivolte al mondo giovanile che prendono spunto dalle strisce di Kostner.
Etichette: articoli, novità editoriali, strisce e autori, Strisce Italiane
A valle una cittadina nomata Incisa Valdarno, famosa per il casello autostradale, e sulle colline si allarga una... Mariapoli. Credo si chiami così. Quindi tutto questo candore ha un suo perchè. Sbaglio?
D'altronde chi non ci crede dovrà pur convincersi che la Toscana è il centro del mondo.
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