mercoledì, marzo 31, 2010

 

Gli anni d’oro di Topolino

(articolo a cura di Umberto Randoli)


La notizia era talmente importante che ne hanno parlato tutti i blog dedicati al fumetto. Sta uscendo in edicola "Gli anni d'oro di Topolino", una serie di 38 volumi con tutta la produzione di Gottfredson.



È un progetto tutto italiano curato da Lidia Cannatella, Luca Boschi e Alberto Becattini. I volumi contengono non solo tutta la produzione di strip di Floyd Gottfredson dedicate al topo, ma anche le altre sue tavole nonché i disegni, le illustrazioni, gli schizzi, i progetti non portati a termine e gli acquerelli.

Il formato è orizzontale 21x27 cm con una gradevole copertina cartonata. Troverete anche ottimi approfondimenti critici scritti da Boschi e Becattini. Le strip sono state con l'occasione tradotte nuovamente e ricolorate. La colorazione sta facendo molto discutere gli appassionati ma sicuramente aumenterà le vendite del prodotto presso il grande pubblico

Quando nel 2007 si diffuse la notizia dell'uscita di "
The Floyd Gottfredson Library" il mondo degli appassionati è entrato in fibrillazione. Purtroppo l'iniziativa americana non ebbe più seguito questo ci fa ipotizzare che questa collana varcherà i confini italiani.
I volumi saranno in ordine cronologico anche se partiranno dagli anni della maturità.
Il primo volume "Il mistero dell'uomo nuvola" contiene storie del 1936-1937. Le strip dal 1930 al 1936 saranno nei volumi dal 31 al 37. Il 38° volume conterrà la cronologia dell'opera di Floyd Gottfredson. Ad ognuno è allegata una ristampa di Topolino libretto, a partire dal numero 1 (aprile 1949).
Un'uscita ogni lunedì abbinata al Corriere della Sera o alla Gazzetta dello sport. Il primo è uscito il 22 marzo e il secondo il 29, ma entrambi sono ancora reperibili in edicola.

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martedì, marzo 30, 2010

 

Topo, Cotenna, Micia & Banda

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martedì, marzo 23, 2010

 

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martedì, marzo 16, 2010

 

Topo, Cotenna, Micia & Banda


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Anteprima nuova striscia: Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e Totaro

Questa è bella. Tre autori italiani si uniscono per una nuova comic strip. Come una di quelle super band di rock, un trio. Con un obbiettivo ben preciso: una striscia capace di piacere a un pubblico di ragazzi (possiamo per una volta saltare l'odioso termine commerciale target?).

Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e Totaro. Ci sarà mai spazio per srotolare il papiro con un titolo così lungo e quella lista di nobili autori? Ma il vero problema è un altro. Una recensione? Il guaio è il conflitto di interessi. Con questa gente ci ho spezzato il pane e diviso il vino. Girato in auto per il centro Italia, cazzeggiato al telefono, perfino dormito a casa loro. In fondo sarei il prosseneta di questa ammucchiata. Il Ciantini aveva messo l'anatroccolo in un cassetto e sette anni fa, proprio quando non se ne parlava più, scrissi un'innamoratissima recensione. Batti e ribatti, assieme al compare Scapigliati, l'abbiamo prima fatto tornare sul web, poi alla vita tangibile, una mostra, persino una nuova raccolta. Il Cavezzali nemmeno sapeva dove avesse più le matite e i fogli. Non che abbia mai avuto una grande attrezzatura da disegno a dire il vero. Però ce ne sono volute di mail per spiegargli che la sua vera vocazione è quella. Il Totaro, lui a dire il vero non aveva mai smesso di disegnare fumetti, anche perché di quello campa. Ma languiva un po' malinconico disegnando e strimpellando la chitarra nelle campagne di Belluno. Li abbiamo riportati tutti insieme qui, non accadeva dai tempi della gloriosa rivista Comix e ora si divertono un mondo a fare comunella. Tanto da arrivare a osare una striscia in comune.


Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e Totaro

Una recensione, bimbi belli, no. Se ne parla se date davvero continuità, come speriamo, al giocattolo. Un'anteprima per i lettori di Balloons, quella sì. Anche perché il progetto è interessante e davvero attizza curiosità: mica ci sono tanti precedenti dove tre talenti così uniscono idee e matite. Sono tre "strisciaioli" nati, hanno nel sangue i tempi e l'umorismo da comic strip. È quello che sanno fare meglio nella vita. Anche se hanno mostrato buona maestria in altri generi, le storielle di fumetti più lunghe, le illustrazioni, persino la scrittura seria di gialli la coppia Ciantini Cavezzali. Ma il loro respiro è quello delle comic strip. Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e TotaroPensate a quanto è bravo Cavezzali con gli aforismi, con l'umorismo sintetico e le trovate, le angolazioni imprevedibili. Fatelo parlare di più e si perde tutto il gusto. Idem Ciantini. Totaro poi fa proprio sganasciare dalle risate con Nirvana, ma la striscia è quello lui vende di meno in Italia. Una condanna, brutta storia aver ingegno in un genere negletto. Qui da noi almeno. Ci dicono che a Bologna, all'incontro con l'argentino Liniers, il più grande talento dai tempi di Schulz, c'erano sì e no una cinquantina di persone. Nel suo paese va tutti i giorni sul principale quotidiano, qualcosa di equivalente come diffusione al nostro La Repubblica. Gli autori americani lo invidiano. Qui nemmeno le riviste di fumetti l'hanno notato, solo la piccolissima Doubleshot ha tradotto le prime due raccolte. Vai a spiegare a quelle vecchie carampane della critica fumettistica (o a quelle che dirigono le redazioni) che senza la cinghia di trasmissione delle comic strip sui comuni giornali non ci sarà mai un pubblico popolare per il fumetto, per tutto il mondo dei comics. Hai voglia a farti seghe mentali nei dibattiti sulla crisi del fumetto o sbrodolarti per l'ultima graphic novel che penosamente tenta di darsi un tono avvicinandosi alla letteratura o al cinema.


Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e Totaro

Ma torniamo ai nostri tre eroi. Dichiarano di essere come i tre moschettieri, uno per tutti, tutti per uno. Guai a chi tenta di individuare i contributi. E qui dobbiamo proprio trattenere la penna, pardon, le dita sulla tastiera. Perché si vede bene dove ha messo la mano Ciantini e non si fa fatica a riconoscere la comicità stralunata di Cavezzali o quale personaggio discenda da Totaro. Ci riserveremo per una recensione ad opera più avanzata. L'importante è che il frullato abbia un'omogeneità stilistica e su quello non ci possiamo lamentare. C'è una filosofia minimo comune denominatore dei tre: pochi fronzoli, striscia svelta. Attenzione: non significa affatto buttata via. Far le cose semplici spesso richiede una buona cultura nel genere, buona tecnica nei meccanismi della striscia e nel disegno. Bisogna aver mestiere a saper sottrarre e raccontare con poche linee e macchie di colore.


Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e Totaro

I personaggi per ora sono sei e sono appena abbozzati. Per loro gli autori hanno pescato dalla eterna tradizione degli animali antropoformi. Tutti però tratteggiati in maniera simpatica e imprevista, non assomigliano a niente del passato. L'idea è di farne un riflesso di certe tipologie della fauna giovanile. Ci è piaciuta molto Micia, perfetta per la figura della ragazzina problematica. Fa sorridere il tonto Pollo con Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e Totaroquella cresta appiccicata ed è perfetto Cotenna con quella espressione da deficiente entusiasta. Poi ci sono Topo, tipetto cattivello, Riccia, e Lupo con la maglia dei Led Zeppelin (sicuri che un giovane oggi non dico ne indossi una ma riesca a trovarne una?).

Adesso possono scegliere due percorsi. Rafforzare i caratteri e delineare meglio i protagonisti e fare una striscia di mestiere, oppure usarli come marionette generiche. Opterei per questa seconda soluzione, con la prima, più tradizionale, tutto è più facile. Nel secondo caso lo sforzo per stare in tema è più serio.


Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e Totaro

E veniamo al tema o all'obbiettivo. Il mondo dei giovani. In effetti si parla di prof, di compiti, di innamoramenti (guarda un po') non ricambiati, di porcate e scherzi, si vedono matite e quaderni e diari. I Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e Totaropersonaggi sono buffi, spigliati e naturali. Sotto questo punto di vista la strip è ruffiana in modo talentuoso (è un complimento, eh). Sicuri che basti per il bramato "target" della fascia di età 11-17 anni? Ma poniamoci un'altra domanda. Esiste davvero questa categoria dei "giovani"? Cinque minuti o cinque anni, tempo fa lo siamo stati tutti. E provate allora a riprendere in mano una foto della vostra vecchia classe. Davvero c'era qualcosa che accomunava tutti? Il deficiente di allora temiamo sia rimasto tale da adulto, il curioso avrà svolto i suoi percorsi. C'era chi non capiva e non avrebbe mai capito una mazza. Chi leggeva tanto. Il dandy, il qualunquista, gli omologati, gli alternativi per vocazione o indole. E poi. Che significa fare qualcosa per loro? Inseguirli nel ridotto birignao linguistico, non più di 500 vocaboli, usati spesso male? Descrivere il loro mondo? Siete sicuri che abbiano bisogno di uno specchio?

Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e TotaroEsiste l'idea di opera universale. E non bisogna risalire tanto indietro nei tempi per trovare esempi. La Disney che ha capito tutto, e non da ieri, sforna capolavori come il film di animazione UP, perfetto a molti livelli, colto, intelligente, va bene per la bambina di sei anni ma fa uscire matti il ragazzino e gli adulti fino ai critici più sofisticati. Alice in wonderland, il libro come il film, è un prodotto per soli ragazzini? Il giovane Holden è roba da leggere solo dopo da adulti? Se fai un prodotto tanto "targettizzato" dai forse loro il giocattolo che vogliono ma se ne stancheranno presto. Come è giusto che sia per qualsiasi cosa troppo generazionale. Il discorso ci porterebbe lontano, ma quasi tutti i prodotti per l'infanzia risultano mielosi sino allo sgradevole proprio per l'eccessiva ricerca di un linguaggio da bambini. Lo stesso può accadere anche per la fascia dei teenager. C'è un esempio enorme in Italia. L'agenda Comix è costruita alla perfezione per quel mondo giovanile. Vende oltre un milione di copie. Ma il vero dramma è che l'editore di quei lettori una volta adulti non riesce a trattenerne che qualche migliaio. Se li vede passare davanti, il più grande pubblico in formazione che possa mai esistere. Arrivati alla maggiore età poggiano l'agenda in uno scaffale e passano ad altro (quando non regrediscono come tanti a uno stato larvale dove si ignora qualsiasi cosa stampata).


Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e Totaro

Quel che pensiamo, cercando di farla breve perché non è tanto divertente fare il barbogio grillo parlante sul muro e si rischia la martellata da qualche pinocchio. La striscia per storia e natura, salvo qualche eccezione, è un prodotto a pubblico universale. Va bene per adulti e per ragazzini. Mia figlia prende in mano la raccolta di Nirvana, quella di Inkspinster o di Palmiro. Si diverte per il disegno e molto intende ma è anche una palla, perché chiede ogni tanto qualcosa che non ha capito, non afferra tutti quegli strati di sarcasmo. E ogni tanto se lo chiede da sola. Ma è quello che DEVE fare. Anche l'umorismo serve ad accompagnarli verso qualcos'altro, qualcosa di più, fosse solo anche un modo sghembo e fantasioso di vedere le cose. E in fondo è quello che facciamo un po' anche da adulti se non ci rassegniamo ai prodotti ripetitivi. Dividere il pubblico in fasce è roba da ufficio marketing: l'autore non deve preoccuparsene più di tanto.

Discorso quasi inutile in realtà per Topo, Cotenna, Micia & Banda. La prova del nove arriva con il fatto che noi adulti la troviamo divertentissima. Perché è una striscia universale per quanto il trio di autori provi ad agitare gli alambicchi. Racconta il LORO modo (quello dei tre autori) di vedere l'universo giovanile. C'è niente da fare: è quel che sanno fare meglio.

Ogni martedì su Balloons.


Topo, Cotenna, Micia & Banda, di Cavezzali, Ciantini e Totaro

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