venerdì, maggio 08, 2009

 

XKCD di Randall Munroe

Articolo a cura di Cius



Nota introduttiva: in questo articolo parliamo di XKCD ma la prendiamo alla larga. Introduciamo la strip partendo da alcune considerazioni che la striscia di Munroe ha sollevato qualche tempo fa. Abbiamo deciso di integrare le due cose perchè l'argomento ci sembra interessante e degno di un'approfondimento.

Partiamo con una domanda secca: per fare strip è necessario saper disegnare? Pare banale la questione ma così non è. Come a dire: se l'idea è buona e le battute fanno ridere, che mi frega del disegno? E poi, su tutto: che diavolo vorrà mai dire "saper disegnare"? Forse solo "riprodurre fedelmente"? O "rendere l'idea"? "Reinterpretare la realtà"? O tutte le cose assieme?
Ogni autore ha nel suo stile una ricerca frutto di cesellamenti di anni. Togliamoci dalla testa che una strip nasca e muoia uguale a sé stessa. Gli anni e le influenze esterne la cambiano e la modificano pian piano nel corso del tempo fino, per i più fortunati, a renderla matura e perfetta.
Per cui quando se ne parla la si fotografa in un dato momento. Se ne traccia un contorno che dovrebbe per lo più definirne anima e sostanza. I particolari e le rifiniture vengono poi. Questa una regola generale. Eppure scrivendo di XKCD e rileggendo il successo che ha riscosso mi rendo conto che c'è dell'altro.
Mi continua a ronzare in testa il pensiero che nella sua riproduzione visiva non ci siano affatto ricerche, studi, prove, ecc, quanto una scelta da parte dell'autore di non nascondersi dietro ad un dito, dichiarando fin da subito che quello è il massimo che riesce a fare. Quanto basta per far capire la situazione al lettore, il resto, *tutto* il resto, non conta. Questa considerazione scombina i piani.
Perchè da un lato allora "saper disegnare" assume un significato talmente ampio (troppo ampio) da tirarci dentro anche gli omini a stecchette e dall'altro l'unicità dello stile di ognuno va a farsi benedire. Come a dire che quei disegni lì li sa fare chiunque. Munroe potrebbe metterci la sceneggiatura, altri il disegno - chi se ne accorgerebbe mai? Forse non è nemmeno il primo che ha realizzato una strip così.




[Un riferimento al non cadere nell'"autoreferenzialità" nelle strip. Un cavallo di battaglia di Charles M. Schulz che andava insegnando alle nuove leve proprio questa prima semplice regola fondamentale]


Chissà quanti omini stilizzati giacciono inerti nei cassetti di chissà quali scrivanie. XKCD ce l'ha fatta. E' uscita fuori e il mondo l'ha accettata. Merito della sua genialità, delle sue battute, del continuo giocare con le regole e le astrazioni. Possiamo affermare quindi che è la prima strip (di successo) a non aver necessità del disegno per reggersi in piedi?
Possiamo dire che un qualunque
generatore di strip, ad esempio, sortirebbe lo stesso effetto? No. Non si può dire affatto (per fortuna). Il discorso si allarga ad un altro concetto fondamentale, ad un'altra regola madre: disegno e testo, per una strip di successo, devono necessariamente, obbligatoriamente, indissolubilmente, essere legati tra loro. Una cosa sola. Quel giusto mix di ingredienti che ti fa dire: "quella strip altro non può essere che così". E forse in questo caso è l'unica regola buona da tenere a mente. Testo e disegni sono due linee rette che partono da distante. Leggermente inclinate e che prima o poi tendono ad unirsi. L'una attira a sé l'altra e viceversa. Cominciate a fare strip, vi sarà più chiaro il concetto.

Così mentre mi riguardo le strisce di XKCD mi accorgo di un'altra cosa. Munroe sta lentamente "imparando a disegnare" striscia dopo striscia. Ci piazza dentro dei leggeri cambiamenti e delle sottili ed esili ricerche stilistiche che piano piano stanno rendendo più suo e personale il lavoro. Per capirlo, come sempre, bisogna partire dall'inizio.

Siamo nel 2005 e il sig. Randall Munroe, consulente della NASA, professore, matematico, decide di pubblicare su internet alcuni suoi
schizzi, (che qui vi risparmio). Sono disegni fatti nel puro stile "sono-al-telefono-e-sto-scarabocchiando". C'è di tutto. Riproduzioni, ritratti, disegni astratti e fantastici, operazioni matematiche, ecc.



[Il primo schizzo comparso sul blog, con un ragazzino dentro ad un barile perso tra le onde - una specie di Diogene marino. Uno dei pochissimi temi ricorrenti iniziali di Munroe
]

Poco più avanti, omini, omini, omini. Ma sarebbe riduttivo fermarsi qui. L'espressione "di tutto di più" mai fu meglio rappresentata. Piano piano le uscite strambalate del prof prendono piede, la gente clicca il blog, commenta, dice la sua (ci sono giorni che i commenti superano le 500 unità). Randall ci prende gusto e sforna il prodotto della sua geniale mente a raffica. XKCD prende vita. Nel più classico degli stereotipi, tanto per mettere per bene le cose in chiaro, "XKCD" non significa un bel niente. Dalla definizione del suo autore: "esso è semplicemente un punto prezioso e accuratamente custodito nello spazio delle stringhe a quattro caratteri". E forse molte cose adesso vi saranno più chiare.

Fatto sta che il "caso XKCD" prende piede, velocemente e senza battute di arresto. Un successo. Sua è nel 2007 la brillante idea di disegnare un "continente delle comunità online" - oggi
venduto come poster sullo shop del suo sito. Già famosa e conosciuta, con il successo la strip assume caratteri tra il mitologico e il divino. La gente la segue, la legge, compra le t-shirt, ne parla nei forum e nei newsgroup, la rende un "prodotto di culto" - passatemi l'espressione.
Per dirne un'altra, sempre nel 2007, centinaia di persone si radunano nel punto preciso indicato dalle coordinate di una strip e incontrano il loro autore in carne ed ossa. E via di questo passo. In ogni caso su Wikipedia (e dove sennò - specie in questo caso?) potete
leggere queste e altre curiosità.



[La striscia con le coordinate lasciate ai lettori]

I temi trattati, è quasi ovvio dirlo, sono quelli principalmente legati al mondo matematico, informatico e tecnologico. E da qui, forse, si può capire l'enorme popolarità conquistata dalla strip. Nasce dal mondo universitario per il mondo universitario. Certe strisce sono comprensibili solo da chi bazzica certi ambienti e questo ha senz'altro contribuito a creare un gruppo iniziale di aficionados, nocciolo duro delle centinaia di fan sparsi in tutto il mondo. Il tamtam tipico del web e delle reti universitarie ha fatto il resto, riproducendo l'opera di Munroe attraverso i monitor di tutti i campus americani e non.

Grazie proprio al circuito universitario infatti possiamo leggere - incredibile a dirsi - anche delle strisce tradotte in italiano, reperibili a questo indirizzo. Tutto qui? No, affatto. Anche tra le lande fredde ed asettiche delle migliori menti si aggira sempre - per fortuna - un virus antico come il mondo, che possiamo chiamare amore, poesia, romanticismo, quello-che-volete. Quella variabile per l'appunto che scombina le cose come si deve. D'altronde nella testata del blog è scritto ben chiaro a cosa si va incontro: "a webcomic of romance, sarcasm, math, and language".

È notizia di pochi giorni fa (direttamente dal New York Times - a dimostrare la popolarità della strip) la preparazione della prima raccolta su carta ufficiale di XKCD stampata inizialmente in "sole" 10000 copie e venduta al costo di 19 dollari. La stampa e la distribuzione non seguono i canali tradizionali, il tutto viene curato dalla BreadPig, una compagnia creata da Alexis Ohanian, già fondatore di Reddit, un sito aggregatore di social-news molto popolare negli States. La selezione delle strip è stata fatta da un fan che sta curando anche l'impaginazione grafica del libro includendo quasi tutte le strisce del sito e alcune inedite.

Rimaniamo sempre piacevolmente stupiti di quanto, anche il prodotto più legato al web, debba sempre trovare il suo riconoscimento su carta per ufficializzarne l'esistenza. Nato tutto come uno scherzo, il successo di XKCD fa comunque riflettere. In parte per alcune considerazioni fatte ad inizio articolo, in parte per questo suo essere fuori dagli schemi tradizionali a cui siamo abituati. Munroe, attorniato dai fan, il giorno in cui si ritrovò in mezzo a lettori che avevano seguito le coordinate di una sua strip per incontrarlo, disse: "forse desiderare che qualcosa accada lo fa avverare". E detto da un uomo di scienza che ha squadrato le sue strip con formule, equazioni e grafici la frase ha un sapore decisamente singolare.







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Commenti:
Un dettaglio che non mi sembra citiate: una delle parti migliori delle strip di XKCD sono i commenti dell'autore che appaiono se si lascia il cursore sulla striscia.
 
Vero, giusta osservazione. Che più che commenti sono proprio parte viva della strip.
Mi chiedo come e se verranno riproposti nella versione cartacea poichè, in fondo, non sono solo un semplice contorno ma qualcosa di più.
 
Ho apprezzato l'articolo di Cius. Sono anch'io dell'opinione che Informatica, Biologia, Filamenti del Dna, e Strisce comiche siano ormai legati indissolubilmente fra loro. Siamo noi giovani di Balloons all'altezza di affrontare la nuova frontiera del fumetto? Si. In alcuni disegni già si vedono i primi risultati degli algoritmi. Nuvole nervose, il tempo che è una vongola e va, il bracchetto morto.Tracce. Segnali. Esco a prendere il sesto caffè.
 
lo leggevo sempre a Londra. E' forte. Anche se il disegno è quel che è.
Avete un blog davvero interessante!
Bravissimissimi :-)))
 
Anche tu sei bravissima Bettina.
 
il bracchetto...già...ma a te massimo "Segatura"disegnate da Lunella non dice niente?
 
Volevo scrivere "Massimo"(pardon la minuscola..
 
sono bravissima? Hai visto qulche mio quadro? Grazie, sei molto gentile.
 
squisita sintesi.
Le strip son belle da gustare.
Spero che chi le crei si diverta a farlo.un bel lavoro di sintesi che si fa da se.e' vero.appunto.
Questo vale per tutto.mi piace quella frase.
basta desiderare x creare
al resto no limit
;)
 
Prima di tutto, pubblici complimenti a Cius per l’articolo, studia, scrive e ricerca sempre meglio. Il tema poi è decisamente interessante.

Rimaniamo sempre piacevolmente stupiti di quanto, anche il prodotto più legato al web, debba sempre trovare il suo riconoscimento su carta per ufficializzarne l'esistenza...Già, c’è una discreta ipocrisia nell’esaltare un futuro web per tutto, non solo per le strip, parlare di web comic ecc, e poi vedere che gli autori scodinzolano e raggiungono la pace solo quando le tavole stanno su carta tangibile. Qui l’abbiamo sempre dichiarato, giornali, periodici, raccolte ci piacciono, sono il vero obbiettivo, la lettura con la carta tra le mani è la più piacevole e sensata, il vero pubblico sta li. Il web è una gran bella cosa, svelto, ma la vita vera sta fuori.

... disegno e testo, per una strip di successo, devono necessariamente, obbligatoriamente, indissolubilmente, essere legati tra loro. Una cosa sola....

E qui c’è un altro punto fondamentale. Con qualche eccezione per le graphic novel, l’autore di strip è l’unico artigiano rimasto nel mondo del fumetto che costruisce tutto da solo. La dicotomia testo disegno non ha in realtà molto senso. Quando si dividono le due cose, come se idealmente davvero esistesse una sceneggiatura da realizzare e disegnare il prodotto diventa freddo, seriale e perde la sua autonomia. Il che poi non è altro che la comune concezione sminuente del fumetto. Diventa barzelletta disegnata, letteratura disegnata, come se la rappresentazione grafica fosse un’aggiunta, qualcosa di più. Rimango convinto che l’autore di strip concepisca poi tutto in un insieme fuso. Dalla disposizione dei balloon, al ritmo del testo, alla con testualità con il disegno, alla scelta dei font, tutto, nelle tavole davvero belle, fa in modo che testo e disegno siano una sintesi e fusione. Il vero fumetto è questo. Non una versione fumettata di qualcosa che si potrebbe dire anche a parole. Ha una sua specificità.
Detto questo confesso che ho una netta preferenza per le strisce con disegno raffinato (con qualche eccezione per i casi poveri ma spassosi come Pearls before Swine e Dilbert, divertenti anche per la sfacciataggine minimalista ed espressiva), dove non si avverte troppo la differenza tra qualità di scrittura (ottima nel caso di XKCT) e capacità di rappresentazione figurativa (modestissima in XKCT). Per una semplice ragione: chi ha tecnica nel disegno (e poi idee) può raccontare di più. Come racconta di più chi ha tecnica (o istinto, talento, quello che volete) nella scrittura.
 
"Se la gag si capisce anche coprendo il disegno, sei uno scrittore, non un fumettista"
Mort Walker

Volevo inserire questa citazione e non mi ricordavo più chi era stato a dirla. Poi mi son ricordato: era stata citata da Serra nella recensione di Strrrippir su Linus.
Quale profonda verità.
 
L'autore è un vero genio OGGETTIVAMENTE.
 
bob, immagino che "oggettivamente" sia una cervellotica battuta ;)

xkcd mi piace, e l'ho scoperto solo grazie al famoso "citation needed" ... :)
 
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